martedì 14 novembre 2017

Scrivere per i bambini

Bisogna scrivere bene, con pulizia e attenzione. Un qualcosa del tutto naturale. Ma bisogna scrivere in modo che anche i bambini riescano a capire ciò che avete scritto. 

Senza andare a prendere le diagnosi che scrivono i medici per i medici, oppure i modi in cui vengono presentati i referendum, o il linguaggio senza né capo né coda di certi personaggi che girano in rete, sono sempre più dell'opinione che bisogna scrivere in modo che anche i bambini riescano a capire ciò che si ha scritto. 

Il resto non serve a nulla. 

Una delle più belle soddisfazioni per me sarebbe quella di poter leggere uno dei miei racconti a un bambino e da lui sentirmi dire che è bello e piacevole. Ancora più soddisfacente sarebbe sentire un ragazzino contento di aver letto un mio racconto, o vederlo leggere un mio racconto, ovvio. 

Be' è abbastanza evidente che tendo all'esagerazione, però fino a un certo punto e senza neppure tanta retorica. Non sopporto più chi scrive usando una determinata terminologia quando esce dalla propria cricca di appartenenza. 

Come non sopporto più un certo genere di narrativa scritta per un determinata categoria di persone e poi messa in mano a chiunque. 

Ci vuole pulizia nella scrittura. Bisogna scrivere in maniera semplice. Nella maniera più semplice possibile. Perché un testo scritto in modo corretto e semplice non ha bisogna di nessun altro elemento per stare in piedi e toccare le corde giuste. Nessuna spiegazione a monte o a valle. Nessun interprete. 

E per fare questo la prima cosa da fare è scrivere in modo che gli altri capiscano. E non è semplice come tutti potrebbero pensare. 

Mi fa piacere quando mi dicono che i miei racconti sono semplici ed elementari

Mi fa piacere quando mi dicono che i miei post sono terra a terra. Non lo prendo come un aspetto negativo della mia scrittura. Anzi: ne sono contento perché è così che si arriva alla gente. 

Se non temessi che qualcuno si possa offenderei oserei dire che scrivo pensando ai bambini. Dopotutto uno pensa che se capiscono loro si può stare certi che capiscono tutti. 

Perciò fatelo anche voi se avete la passione per la scrittura o se scrivete per professione. Prima di scrivere, se il vostro scopo non è quello di rivolgervi a qualcuno in particolare, pensate di scrivere a dei bambini. Ma non per una volta. Fatelo per sempre. Ogni volta che scrivete. 

Ogni volta che inserite una parola difficile, provate chiedervi se i bambini la capirebbero. Se lo capiscono loro non dovete rimproverarvi di nulla. 

Vi voglio bene. 

Grazie.

10 commenti:

  1. Concordo. Ho sempre avuto la convinzione che una forma corretta sia indispensabile ma che un linguaggio troppo forbito equivalga a un muro da scalare, quanti saranno mai i lettori disposti a una tale impresa?

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  2. Scrivere in maniera comprensibile è d'obbligo, altrimenti nessuno capirebbe il messaggio che vogliamo trasmettere.
    Utilizzare un registro adeguato al contesto della storia e ai personaggi è un altro conto, e non si deve sottovalutare né porre in secondo piano.
    Non posso tollerare scrittori che utilizzano linguaggi troppo moderni e semplicisti (che non significa semplice) in contesti dove invece è richiesto un certo registro.
    Per quanto riguarda il lettore, sta a lui adattarsi poi al registro usato dallo scrittore ma quando la forma di scrittura è pulita e diretta, non ci sono mai problemi.
    Un abbraccio.

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  3. Complimenti Gianola!!

    E glielo scrivo con il cuore, anche da parte di chi non ha la fortuna di leggere mai questo post...proprio come è successo a me!

    I bambini poi....sono il nostro futuro ma nati dal nostro passato, che ci avrà nel bene e nel male pur insegnato qualcosa.....è nel partire dalle semplici parole che si arriva a i fatti ...questo
    cambierà un po' la storia....

    Aspetto il"sabato" per leggere ogni suo nuovo racconto...ed è una sorta di miracolo leggere con la semplicità e nella semplicità...scoprirsi e ritrovarsi adulti/bambini..

    Buona giornata a lei ed a tutti coloro che commentano...sperando che "argomentino" loro per primi con un linguaggio "più semplice"....spesso ci si dimentica di chi eravamo prima di essere quel bambino ,quel nome senza prefisso !

    L.



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  4. Ciao Ferruccio, ho letto il tuo post e mi trovi d'accordo quando dici che un concetto scritto deve essere di chiara comprensione.
    Sono un po' meno d'accordo per quanto riguarda il lessico.
    Se leggo "Guerra e Pace" mi aspetto un linguaggio appropriato, non certo quel tipo di linguaggio che troverei in un libro di "Geronimo Stilton". Non vorrei mai leggere cose come "bella zio, come butta" o linguaggi da social media.
    Secondo me anche usando un "linguaggio elevato" di può essere diretti e farsi comprendere.
    Un saluto!

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    1. Certo è quello che intendo nel post. Il discorso dei bambini è una "metafora"

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  5. Un linuaggio semplice e pulito è di certo l'ideale per spiegarsi d farsi comprendere. Poi se un personaggio è docente universitario non può dire ho preso la cosa prr cosare.... lo dice un bambino ci sta 😊

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