lunedì 16 ottobre 2017

L'inventore del realismo sporco

Per l'immagine di oggi, ho scelto una foto con la casa dove nacque Charles Bukowski. Ho scelto questa foto di Andernach in Germania, perché il prode Henry "Hank" Chinaski, con i suoi racconti, i suoi romanzi e la sua letteratura è considerato uno dei maestri del Realismo sporco e oggi, per la rubrica dei miei Record Culturali, si cita L'inventore di questo singolare movimento letterario americano. 

Il realismo sporco è un termine coniato da Bill Buford, sulla rivista letteraria inglese Granta, per definire un movimento letterario nordamericano nato tra gli anni settanta e gli anni ottanta. 

Gli scrittori di questa sotto-categoria del realismo descrivono gli aspetti più marci e più banali della vita quotidiana, usando in linguaggio senza tanti tabù artistici. 

Il termine fu usato come titolo di edizione estiva del magazine Granta, per la quale Buford scrisse una introduzione esplicativa. 

Il realismo sporco è considerato una varietà del minimalismo letterario, caratterizzato da un'economia di parole e stile. 

Gli scrittori che lavorano all'interno di questo genere tendono ad evitare avverbi, aggettivi, metafore e monologhi interiori, consentendo invece agli oggetti, al contesto e all'azione di trasmettere il significato vero e proprio dell'opera. 

I protagonisti delle storie sono spesso personaggi squallidi e volgari. Il più delle volte sono persone che conducono vite convenzionali, ordinarie, occupati in lavori insignificanti e che versano in cattive condizioni economiche... 

Facile  e quasi peristaltico pensare subito a Charles Bukowski, ma non si deve dimenticare un maestro come Raymond Carver  e sempre per restare sul territorio degli Stati Uniti, Richard Ford e Tobias Wolff.  

Fuori dagli Stati Uniti ci sono altri autori che vengono visti legati a questa corrente: il cubano Pedro Juan Gutiérrez e il boliviano Victor Hugo Viscarra. Ma anche gli spagnoli Karmelo Iribarren,  Héctor Álvarez Sanchez e David de la Rosa per qualche critico fanno parte della corrente.. 

Per quanto riguarda l'Italia fate voi i nomi se li conoscete. 

Io nel frattempo vi lancio il mondo Henry "Hank" Chinaski, dubito che non lo conosciate. 

Stavo in ufficio, il contratto d'affitto era scaduto e McKelvey voleva ricorrere al tribunale per sfrattarmi. Era una giornata infernale e il condizionatore d'aria era rotto. Sul piano della scrivania stava camminando lentamente una mosca. Allungai un braccio, abbattei il palmo aperto della mano e la spedii all'altro mondo. Mentre mi pulivo la mano sulla gamba destra dei pantaloni squillò il telefono.
Charles Bukowski - Pulp 

Vi voglio bene. 

Grazie. 

Fonti - Realismo sporco 

14 commenti:

  1. Che poi, è la mia letteratura preferita :D

    Moz-

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  2. Confesso che non ho mai letto Bukowski ma conosco e apprezzo CArver.
    Tra gli italiani azzarderei Pasolini. Coi suoi ragazzi di vita ha descritto proprio personaggi che per la morale comune e d'obbligo sono sballati.
    Lo so che è un azzardo però comunque a me Pasolini piace così come è sempre stato.

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    1. Paolini però mi sembra un autore molto più complesso stilisticamente

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    2. Decisamente sì. Infatti ho parlato di azzardo. Però i suoi personaggi, i suoi borgatari non sono anime candide Bukovski poi non l'ho mai letto.

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    3. E ntanto mi hai suggerito un post per mercoledì

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    4. Per quanto riguarda l'Italia, ho scoperto piacevolmente un ottimo autore che rispecchia i canoni del realismo sporco. L'autore si chiama Tommaso Vescera. Ho trovato e acquistato un suo libro, in ebook (COME CARTA VETRATA), attraverso il negozio on line di Feltrinelli. Lo consiglio agli amanti del genere.

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    5. Figurati Ferruccio, è un piacere condividere questo tipo di informazioni con intenditori del settore. Se un giorno dovessi leggere questo autore, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi. A me è piaciuto molto. Ciao

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    6. In realtà è uno scrittore che mi è nuovo, ma se capiterà ci darò un'occhiata. Anzi vado subito si amazon
      Grazie

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  3. Marcello D'Orta ?
    Non saprei mi è venuto in mente lui ,anche se i veri protagonisti erano degli scolari napoletani,nel suo primo libro :"io speriamo che me la cavo"...






    Buona serata ....

    L.

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  4. molto interessante leggerò qualcuno di quelli che hai citato

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