lunedì 4 settembre 2017

Il thriller più venduto di sempre

Oggi presento uno di quei Record Letterari che pensavo di aver già trattato in passato. Tuttavia, malgrado le ricerche non sono riuscito a scovarlo nei miei post. Allora ci provo oggi, in questo fresco lunedì di settembre. Se vi risulta minestra riscaldata non dovete fare altro che dirlo. Segnalatelo in un commento. Intanto eccovi, come primato letterario, Il thriller più venduto di sempre

Penso sia un record letterario banale, più che scontato. Ma non ci posso fare nulla. Dall'inizio del nuovo secolo, quando è uscito, ha iniziato a far parlare di sé. 

Un libro che ha venduto passa di ottanta milioni di copie in poco più di dieci anni e che ha creato polemiche e discussioni a non finire e questo offre un'idea di quello che potrebbe essere tra altri dieci anni. 

Credo che tutti abbiano capito che sto parlando de Il codice da Vinci di Dan Brown. Da parte mia vi devo confessare che l'ho letto senza restarne colpito. Sia per i contenuti, per nulla sensazionali dal mio punto di vista e neppure per il valore letterario del romanzo in sé, scritto senza anima e come prodotto industriale. Ma così vanno le cose. 

Un libro di cui ho parlato spesso sul mio blog, come ho parlato spesso anche del suo autore. E un libro di cui mi hanno parlato un sacco di volte, come mi hanno parlato un sacco di volte del suo autore. 

Mi ha permesso però di scovare alcune cose particolari e interessanti, anche se di traverso rispetto al libro. 

Tanto per cominciare la musica di Hans Zimmer, usata come colonna sonora nel film che ne è stato tratto e sopratutto una rivalutazione dell'attore (Tom Hanks) che ha interpretato Robert Langdon cinematografico. Poter vedere Tom Hanks recitare in lingua originale mi ha davvero fatto cambiare opinione sul suo modo di recitare. Ma questo è un'altro discorso. 

Il famoso curatore del Louvre, Jacques Saunière, raggiunse a fatica l'ingresso della Grande Galleria e corse verso il quadro più vicino a lui, un Caravaggio. Afferrata la cornice dorata, l'uomo di settantasei anni tirò il capolavoro verso di sé fino a staccarlo dalla parete, poi cadde all'indietro sotto il peso del dipinto. Come da lui previsto, una pesante saracinesca di ferro calò nel punto da cui era passato poco prima, bloccando l'ingresso al corridoio. Il pavimento di parquet tremò. Lontano, un allarme cominciò a suonare. 
Dan Brown - Il codice da Vinci

Fonti: Lista Best Seller 

7 commenti:

  1. Io ne lessi le prime righe e lo lasciai sulla mensola di una casa dove ero ospite.
    Il film l'ho visto, niente di che: fuffa finto-interessante per masse amorfe.

    Moz-

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  2. I 4 con Langdon li ho letti tutti, più la verità del ghiaccio. Inferno è forse quello che mi è piaciuto di più per idea di base; c'è un po' troppa miscellanea, lui fa questo gioco di prestigio: parte con delle verità, abitua a ciò e poi parte per la tangente. Ci sono elucubrazioni in Il simbolo perduto che sono da denuncia; e azioni in angeli e demoni da supereroe marvel; più il protagonista belloccio che d'un tratti diventa più esperto di altri presentati come luminari.
    Insomma, tanta carne a cuocere, ma non sempre buona cottura

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    1. Dare a Cesare quel che è di Cesare: come definire criticamente l'arte letteraria di Dan Brown

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  3. Il film non l'ho visto ma credo che Tom Hanks sia un grande attore quindi una delle note positive come hai ben detto!

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  4. Non ne ho avuto una cattiva impressione, leggendolo, ma non mi spiegavo il clamore: trovai molto più interessante l'idea alla base di "Angeli e demoni". La ripetitività dello schema mi fece storcere il naso, quando lessi "Crypto" ne fui davvero infastidito. "Il simbolo perduto" una schifezza. Noioso, banale, ovvio.
    Ho acquistato "Inferno" nella speranza di una redenzione (in versione economica) ma non l'ho ancora letto, e col cazzo che proseguo con "Origin". Ma li risolve tutti lui i misteri?? Fatelo lavorare sulla strage di Ustica!

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