giovedì 10 agosto 2017

Mai fatto i compiti delle vacanze

Quando sento qualche genitore parlare dei compiti delle vacanze mi viene male. Penso a 'sti bambini e a 'sti ragazzini che devono sacrificare ore delle proprie vacanze estive su testi che non piacciono e che non interessano. Poi succede che da grandi non si sopportano più e ci si rifiuta di leggere qualsiasi opera ci passa davanti agli occhi. Non dovrebbe essere così. La lettura e lo studio, specialmente in vacanza, devono essere un piacere. 

Quando ero piccolino il mese di agosto non finiva mai. Era straordinario il tempo allora. Ogni istante era vita allo stato puro. Forse perché da bambino non ho mai fatto i compiti delle vacanze durante le vacanze. C'era altro da fare. 

Ma questo non significa che sono cresciuto ignorante. Anzi. Sono sempre stato tra i primi della classe in tutto il mio percorso scolastico. Mi sono arreso un po' negli ultimi due anni delle superiori a causa delle prime storie d'amore. 

Ma non ho mai sentito il bisogno dei compiti delle vacanze e i miei insegnanti non mi hanno mai castigato in merito a questi. Non ho mai pianificato giornate di studio il mese di agosto e la mia mamma non mi ha mai tenuto il fiato sul collo. Non le ho mai creato problemi a scuola e forse lei sapeva che non doveva crearli a me con imposizioni fuori luogo. 

Le mie vacanze erano la spensieratezza totale. Le mie vacanze erano piene di giochi ma anche di letture, e non erano solo i fumetti di guerra e di storia o i Tex Willer.   

Potevo passare ore sull'atlante e mi piaceva sapere quale fosse la capitale di ogni stato al mondo, ma non disdegnavo neppure gli approfondimenti di storia e cose che avevano a che fare con la natura. Poi erano tutte cose che sperimentavo sul campo. 

I miei giochi erano delle piccole sceneggiature e facevo bene attenzione ai dettagli: se giocavo ai cowboy non potevo avere in mano una rivoltella cobra al posto delle colt, come se facevo il soldato tedesco delle seconda guerra mondiale non potevo sparare con un winchester al posto di una machine pistol

Per contare, c'era il resto delle monetine della spesa che diventava una piccola mancia quasi quotidiana. Oppure si contava il tempo quando si facevano gare di corsa o il distacco quando c'erano di mezzo le biciclette. 

Forse non erano necessari i compiti delle vacanze. 

Almeno non lo erano nel mio caso, visto che li sbrigavo in mezza giornata controvoglia il giorno prima di tornare a scuola. E nessuno se n'è mai accorto

Vi voglio bene. 

Grazie.

18 commenti:

  1. Io tanto studio estivo invece, visto che mi rimandavano sempre... ahahah

    RispondiElimina
  2. Ma vogliamo parlare delle campagne per far leggere? Quelle cose... io leggo perché!
    A parer mio ottengono l'effetto contrario.
    Avete mai sentito una campagna pubblicitaria del tipo
    Io fumo perché
    Io amo le donne perché
    Io gioco perché

    Lo si fa e basta, perché si diventa dipendenti.
    Chi è dipendente dalla lettura non lo sa, o meglio ha un suo perché, ma è diverso da un altro.
    Invece le campagne per spingere alla lettura sembrano simili a quelle che consigliano una dieta ferrea per prevenire problemi cardiocircolatori.
    Ed ottengono lo stesso successo di quelle campagne lì
    Ciao ciao

    RispondiElimina
  3. Alle elementari in un modo o nell'altro ero sempre riuscito a evitare di fare compiti per le vacanze, alle medie e alle superiori non mi era andata così bene. Una volta alle superiori dovevo leggere un libro e mi era andata bene nel senso che avevo trovato un'edizione che includeva i riassunti dei vari capitoli e avevo letto quelli. :-D

    RispondiElimina
  4. Purtroppo a me ogni tanto toccava farli.
    Anche se mai quanto i ragazzini di oggi. Li stanno davvero massacrando con 'sti compiti estivi, poveretti.

    RispondiElimina
  5. Un post STUPENDO.
    Guarda, io vengo dalla generazione che ha fatto i compiti delle vacanze (era un libro a sé, ma molto colorato e leggero) però ha vissuto anche tutto ciò che dici tu (specie il tempo in agosto, infinito e pieno).
    Poi ricordo di libri da leggere, forzatamente; versioni da fare, forzatamente.
    I primi li leggiucchiavo pure, se mi piacevano -altrimenti ho sempre lasciato perdere le letture forzate, sticazzi la scuola-, le versioni le copiavo il primo giorno di scuola dagli studenti diligenti.

    Moz-

    RispondiElimina
  6. Io vengo da un'epoca in cui la maestra in quarta elementare ci diede come compiti delle vacanze 30 temi e 90 problemi.
    Chi si presentò in quinta senza o pochi compiti svolti ebbe 10 giorni di tempo per farli e consegnarglieli.
    Altri tempi certo! Ora quella maestra sarebbe in croce.
    Quanto ai libri da leggere almeno ci lasciava libere di scegliere. Dovevamo leggerne almeno tre ma a nostro libero arbitrio. Ma quello per me on era un problema! ahahahah
    Poi... gioare, correre, bici... cadute e cerotti... bei tempi!

    ah.. dimenticavo! Se non li facevo sti compiti mammà aveva la riga da 50 cm a portata di mano e sai dove finiva?????

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Accidenti, io proprio non ricordo queste cose

      Elimina
    2. Ricordo poco dell'epoca ma quella tigre della maestra e sua severità non la dimenticherò mai

      Elimina
  7. Stessa cosa io. Luglio e agosto li passavo in campeggio al mare e la scuola non esisteva più neanche nei pensieri. I compiti per le vacanze? Molto pochi e rigorosamente solo a settembre, verso la fine ;-)

    RispondiElimina
  8. Mai fatto compiti durante le vacanze estive,l'estate era godimento allo stato puro,ogni istante andava vissuto sino in fondo senza nessun assillo di quaderni o libri da leggere forzatamente ... la lettura era il mio passatempo preferito con i libri da me scelti.Oggi è tutta un'altra storia,gli insegnanti danno tanti compiti da svolgere durante le vacanze ( ma non solo purtroppo),prendo l'esempio da mio nipote che a settembre andrà in terza elementare, giuro che resto basita nel vedere i compiti che questo povero bambino deve fare ogni pomeriggio, pagine e pagine di esercizi di matematica e pensierini di ogni genere,per finire in bellezza pagine di libri da leggere e completare ... credimi Ferruccio questo piccoli crescono con un bagaglio di stress che ai nostri tempi (presumo che anno più anno meno abbiamo la stessa età) non sapevamo neanche dell'esistenza della parola stress😉 Complimenti anche stavolta per il bel post, bravo come sempre!

    RispondiElimina

Questo blog ha i commenti in moderazione.

Info sulla Privacy