Faccio uno strappo alla vetrina settimanale oggi. Penso vi sia facile capirmi. Cinquantacinque anni fa ci fu il suicidio di Ernest Hemingway. Lo scrittore si uccise la mattina della domenica del 2 luglio. Si uccise sparandosi con il fucile, dopo aver messo la canna in bocca. Ora sapete quando apprezzi questo autore ed ho pensato di ricordarlo e onorarlo con un post specifico dal titolo Dieci cose su Ernest Hemingway:
---> Dieci cose su Ernest Hemingway
Se dovessi citare il libro più meritevole di finire in questa mia rubrica, il titolo spetterebbe di diritto a L’angolo dell'Harry's Bar di Giuseppe Cipriani. Un libro delizioso che non parla però solo di grande cucina, ma anche di incontri con personaggi dello spettacolo, della cultura, della politica e del jet set mondiale. E poi ricordi, tanti consigli e tanti segreti di uno tra i più celebri albergatori d’Italia.
---> A pranzo con Giuseppe Cipriani a L’angolo dell'Harry's Bar
L’idea di scrivere un Guest Post per Otium ce l’ho dai primi tempi che seguo questo blog. Mi piacciono gli argomenti e il modo in cui vengono trattati e poi, in tutta franchezza, come posso non compiacere e fare un favore a un blogger che mi adora? Non è stato facile trovare il tempo e neppure inventarsi dei contenuti, preso come sono dalle mie cose, ma a dispetto di quello che si racconta sul sottoscritto la generosità non mi hai fatto difetto.
---> Guest post di Ernest Hemingway su Otium
Non avevo mai pensato di poter realizzare un post, anzi una top ten cercando di stilare una classifica con i personaggi migliori creati da Ernest Hemingway. Avendo letto tutta la sua produzione penso di non avere neppure tanta difficoltà a metterla in piedi. Ora direi che in testa alla lista potrei mettere il protagonista nel racconto Un posto pulito illuminato bene, ma siccome non ha un nome giustamente non posso prenderlo in considerazione.
---> I dieci migliori personaggi di Ernest Hemingway
Il più comune e conosciuto è Papa, un soprannome che gli affibbiò l’amico Gerald Murphy al ritorno da uno dei suoi primi viaggi in Spagna, ma Don Ernesto ha avuto sin da piccolo la mania di trovarsi nomignoli sia a lui sia agli altri. Wemedge, Wemingway, Wemage, Hemmy, Hemingstein, Stein, (insomma assomiglia quasi al sottoscritto: Ferru, Ferry, Feri, Ferro, Ferruc, Gianni… qualcuno mi chiama anche Ferrù) sono tutti nomignoli che il leggendario scrittore americano si è messo addosso.
---> Soprannomi degli scrittori
Vi voglio bene.
Grazie.
Io credo che se il buon Hemingway avesse saputo che un giorno tu gli avresti dedicato il tuo spazio Web, i tuoi pensieri, e il tuo tempo, non si sarebbe suicidato. Ti avrebbe atteso. Da ottimo anfitrione qual'era, ti avrebbe fatto volentieri da guida in questo viaggio, e, tu, ora avresti, in bella mostra, in vetrina, il suo fucile con la "fatidica pallottola" ancora in canna.
RispondiEliminaChe ne pensi di questo finale?
Potrebbe andare, con tutto il rispetto per Hemingway!
EliminaE quel viaggio che ti avevo suggerito io tanto tempo fa, dalle parti di Genova se non ricordo male?
RispondiEliminaMi sfugge!
EliminaCredo che sia uno dei primi commenti che ho lasciato nel tuo blog, a proposito di Hemingway che aveva istituito una specie di Miss muretto da quelle parti. Ma non chiedermi i dettagli, perché è passato troppo tempo... dovresti ricercare il commento.
RispondiEliminaOra ricordo!, vado a vedere i post i Hemingway :-D
EliminaVisto che abito in Spagna e il primo libro di Ernest letto fu Per chi suona la campana, me lo immagino qui, tra paelle, sangrie, jamon, tapas,sherry e quantaltro. Tu saresti venuto a trovarlo nel viaggio ipotetico in terra iberica. chissà...
RispondiEliminaLa Spagna l'ho già girata in lungo e in largo. A Madrid ho già frequentato i suoi luoghi, anche quelli narrati nel libro che citi tu. Cerveceria Alemana, Botin, Bigote. Oltre naturalmente ai musei e ai parchi. Ma con la Spagna ci sono anche per altri motivi di carattere artistico legati al flamenco
Elimina