Oggi partiamo così, con questa citazione di Fedro:
«Giove impose a noi due sacche:
mise quella dei vizi propri dietro la schiena,
quella carica dei vizi altrui davanti al petto!»
Tra le diverse centinaia e centinaia di libri che ho in casa non ho nulla che ha a che fare con Fedro.
Non provo neanche a cercare seriamente tra le varie mensole perché lo so con certezza. Non ne ho mai comprati che io sappia e non me ne hanno mai regalati, che io sappia. Davvero non ne possiedo uno che sia uno.
Però ho sentito molte volte parlare di lui. Di Fedro. A scuola, in televisione, sulle riviste, sui giornali e chissà dove altro ancora.
Diverse volte mi è capitato di leggere anche qualche sua favola su Due Punto Tre (è facile trovarle), la piattaforma di Gennaro e Vincenzo Langella.
E ora mi chiedo e mi domando un po' come possa essere considerato dai lettori questo scrittore romano, o meglio latino.
Tutto è nato perché mi è passata davanti la citazione che ho usato in testa a questo articolo. Una frase che rispecchia molto il nostro modo di fare, o almeno il modo di fare di molta gente. Gente che normalmente mette molto impegno nel dare consigli agli altri, nel giudicare e criticare gli altri dimenticando l'aspetto più importante, quello cioè di guardare se stessi.
Detto questo mi chiedo se c'è davvero qualche insegnamento nella sua opera.
Non so a volte Fedro, come Esopo, è visto un po' come un autore leggero e poco considerato dal punto di vista letterario, visto che si considera solo dal punto di vista della morale che lasciano le sue favole, scritte in maniera semplice e facilmente comprensibili (troppo banali per essere considerate dai critici).
Ma siccome sono piuttosto ignorante in materia e forse anche tra i lettori del mio blog ci sono persone che la pensano come me, perché non provare a sondare quello che è il pensiero comune in merito alla sua arte o presunta arte?
Perciò se ve ne intendete non abbiate paura, se magari siete degli studiosi di Fedro non abbiate timore a lasciare il vostro contributo in un commento. Posso fare anche di più, copiarlo e inserirlo direttamente nel post con i vostri riferimenti. Magari segnalatemi qualche favola che merita di essere conosciuta. Magari lasciatemi un'altra citazione come quella che mi sono preso io.
Insomma, se volete contribuire le porte del blog sono aperte!
Vi voglio bene.
Grazie.
Al liceo le favole di Fedro si traducevano al primo anno. Tutto qua il mio Fedro :-D
RispondiEliminaVedi però!
EliminaConfesso di aver conosciuto Fedro fin da piccolo (forse ancora in fasce), poiché ricordo da sempre la figura di mio padre accanto al mio lettino, la sera, mentre mi leggeva qualche sua favola per farmi addormentare. Ne sono rimasto subito affascinato, probabilmente perché come hai detto tu, hanno una trama semplice e facilmente comprensibile. Ma credo che ciò che mi abbia colpito più di ogni altra cosa nelle sue metafore è l'impiego che fa lo scrittore degli animali in ciò che essi rappresentano nel nostro comune immaginario, come per esempio il leone quale simbolo di forza, oppure la furbizia della volpe, lo stupido ciuco, il saggio gufo, la lenta tartaruga, la stupida gallina, ecc.
RispondiEliminaVuoi sapere perché ho deciso di riscrivere le le favole di Fedro sul Blog? Te lo dico, ma è un segreto, per cui non dirlo a nessuno. Vedi, qualche volta, anzi spesso, mentre papà leggeva una di queste storie, a un certo punto era lui che si addormentava, lasciando il racconto a metà. Puoi immaginare come ci restavo male. E allora ho deciso di riprenderle e riscriverle daccapo.
Ti ringrazio per la citazione! :-)
Ahah. Capisco: i papà vanno tenuti svegli!
EliminaConosco Fedro solo per qualche citazione scolastica, niente di più! Ma se devo dare un parere sulla citazione iniziale al tuo post credo proprio che non esista frase più vera ... l'essere umano vede solo i difetti altrui e non i propri, purtroppo 😯
RispondiEliminaDavvero, sono d'accordo!
EliminaL'ho tradotto così tante volte al liceo che... non ti dico cosa XD
RispondiEliminaUltimamente ho recuperato tutto Esopo e qualcosina di suo (anche grazie a Due.Tre, ovvio).
Grandi piccole storielle metaforiche, una al giorno fa solo che bene (ma non da tradurre al liceo^^)
Moz-
Sei il secondo... :-D
EliminaFedro - senza doverlo tradurlo ovvio -, è spirito favolistico per antonomasia, e le sue metafore micidiali. Ed è da piccoli che bisogna leggerle, o meglio, che qualcuno ce le legga.
RispondiEliminaI miei post sembrano fatti a puntate!
Elimina:-D