Sabato sera sono tornato a casa verso le nove e mezza. Non avevo voglia di fare nulla e ho acceso la televisione. Dopo un po' di zapping tra i vari canali mi sono fermato su Rai Tre. Alberto Angela mi ha suggerito il Record culturale di oggi. Merito quindi del suo Ulisse - Il piacere della scoperta che stavano trasmettendo.
Premetto che non sono un fan di Alberto Angelo. Non lo sono mai stato. Non lo sono neppure di suo padre Piero. Senza nulla togliere a nessuno dei due e nonostante la loro preparazione trovo i loro programmi troppo di parte sia a livello culturale sia a livello scientifico, anche se si lasciano guardare. Sembrano però delle cose che devono piacere tutti e in alcuni casi mi hanno lasciato un po' di dubbi e qualche perplessità di troppo. Mi avete capito, vero?
Tuttavia devo ammettere che il Record culturale odierno mi è stato suggerito proprio dal programma di Alberto Angela, visto che la storia di San Benedetto, dei suoi monaci, delle sue abbazie e dei suoi monasteri, e delle attività amanuensi collegate mi hanno spinto a cercare Il primo libro stampato in Italia.
Adesso si sa che il libro in questione è una grammatica latina. Il tutto avvenne 552 anni fa, nel lontano 1465 presso il monastero benedettino di Santa Scolastica a Subiaco.
Furono due tipografi tedeschi in fuga, Konrad Sweynheym e Arnold Pannartz, a portare l’innovazione tecnologica fin laggiù. E lì grazie all'aiuto dei benedettini e dei manoscritti custoditi nel monastero è nato questo record.
Un record che mi sento di collegare con Il primo libro stampato, post pubblicato qualche anno fa sul mio blog.
Purtroppo, però, di questo libro non è rimasto nulla e si sa ben poco.
È sparito nei meandri della storia, devo però ammettere di come sia affascinante questo salto indietro nel tempo.
Il lavoro artigianale che girava attorno anche alla stampa di un semplice libro.
Allora non si stampava tutto. Non c’erano gli ebook. Non si poteva scrivere e pubblicare un libro per conto proprio. Forse allora c’era un’altra qualità.
Un libro allora era non solo opera d’arte nel contenuto, ma anche nella forma.
Forse non era permesso a tutti di alzarsi e mettersi a fare lo scrittore. Forse chi lavorava con i libri allora la sapeva davvero lunga. Forse allora non era solo il profitto chef si cercava.
Vi voglio bene.
Grazie.
Fonti: Direzione Italia
A parte che guardiamo pochissimo la tivù, la penso esattamente come te riguardo ai signoru Angela. Con tutto il rispetto, ovviamente.
RispondiEliminaRiguardo invece al primo libro stampato, proprio non lo sapevo.
Neanche io, nuova nuova!
EliminaBuongiorno.
RispondiEliminaPer ulteriori informaioni sull'argomento, la invito a visionare la nostra pagina web in cui trova tutti i dettagli della ristampa anastatica del primo libro stampato in Italia.
www.iteredizioni.it/catalogo-libri/de-oratore-ristampa-anastatica-subiaco-1465/
Grazie!
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