martedì 28 marzo 2017

Scrittura e anarchia

Diventi scrittore perché non vuoi che gli altri ti dicano cosa fare e non ti piace dire cosa fare agli altri, ma in realtà lo dici a un pezzo di carta. Fondamentalmente sei un anarchico che vuole controllare un mondo di fantasia. 

Robert Towne è uno sceneggiatore e regista statunitense. Ha sceneggiato diversi film culto prodotti negli ultimi decenni. Chinatown Greystoke - La leggenda di Tarzan, il signore delle scimmie, Tequila Connection, un paio di Mission: Impossible e diversi altri. Ha vinto anche diversi premi.

Non è quindi un signor nessuno! Ma… 

Ne ignoravo l'esistenza a dire il vero, è un nome nuovo, dopotutto il suo è un ruolo complicato. Ma dopo aver trovato, qualche settimana fa, non so come, la frase in corsivo che avete letto poche righe sopra, ho pensato di redigere un post per cercare di capire con i vostri contributi se scrittura e anarchia vanno a braccetto. 

Per conto mio c'è qualche cosa di vero nella frase. La maggior parte degli scrittori che conosco possiedono un non so che di anarchico. 

Sia chiaro un non so che di anarchico da non confondere con una mancanza di professionalità, ma un'indole che li porta sempre a ficcare il naso in cose anche apparentemente incoerenti se sono utili alla costruzione della storia. Indipendentemente dalla reazione o dallo scalpore che questo comportamento può suscitare. 

Dopotutto è un qualcosa che è presente, almeno in maniera latente nei punti principali, in uno dei manuali di scrittura creativa che preferisco e che considero tra i migliori al mondo. 

Quel Il mestiere dello scrittore di John Gardner di cui ho parlato più di una volta. Punti che vale la pena rimarcare. Se anche voi ci trovate dell’anarchia non fate altro che rimarcare la tesi di Robert Towne: 

1 – Sensibilità verbale (da non confondere con i voti che si prendevano a scuola) 
2 – Precisione nella scelta dei dettagli 
3 – Originalità del colpo d’occhio 
4 – Arguzia e inclinazione a fare delle associazioni irriverenti 
5 – Testardaggine e tendenza ad essere villani 
6 – Mancanza di un serio scopo nella vita 
7 – Passione per le bugie gratuite 
8 - Malignità e propensione a piangere per un nonnulla 
9 – Fissazione orale ed anale (quella orale attestata dallo smodato mangiare, quella anale dalla mania dell’ordine) 
10 – Memoria visiva 
11 – Dipendenza da racconti e romanzi 
12 - Imposizione ossessiva dovuta a traumi giovanili (fisici e psicologici) 

Vi voglio bene.

Grazie.

4 commenti:

  1. Dipende: c'è chi si mette delle regole ancora più ferree (e a tratti assurde) di quelle reali... anche nella propria scrittura XD

    Moz-

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    1. Vero, vero, io per esempio ho delle regole ferree mica male, però compenso con il fatto di essere molto anarchico in quello che scrivo

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  2. Avrei un tredicesimo punto, Ferruccio.
    Divertirsi, sudare e divertirsi, perchè senza la fatica non si ottiene molto ma senza il divertimento personale ci si stanca di più.

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