Per questo primo lunedì di primavera soggetto all’ora legale vi presento un Record culturale non considerato tra i generi letterari italiani riconosciuti. Mi è capitato sotto gli occhi in spagnolo. Ma non arriva dalla Spagna il primo romanzo esistenzialista della storia. Per trovarlo sono andato in Danimarca a casa del filosofo, teologo e scrittore Søren Aabye Kierkegaard.
Senza entrare in merito alla corrente filosofica citata (per farlo occorrerebbe senza ombra di dubbio un blog apposito), anche se per certi versi mi sento molto affine come pensiero, oggi vi segnalo il Diario del seduttore (in danese Forførerens Dago e pubblicato anche con altri titoli, es. il Diario di un seduttore), un romanzo del filosofo danese Søren Kierkegaard, opera che si prende l'onore di essere il capostipite di questo singolare Primato Letterario.
Scritto un paio di secoli fa, per l’esattezza nel 1843, la storia epistolare tra Johannes e Cordelia si trova all'interno dell'opera più complessa Enten-Eller.
Il romanzo, tradotto in seguito in molte lingue, ora viene spesso pubblicato separatamente, sebbene sembrerebbe più che certo che l'autore non lo avrebbe mai approvato.
Ho avuto modo di leggerlo qualche anno fa, in un periodo per me particolare e grazie al consiglio guarda caso di una donna.
Ora vi confesso che è molto di più di ciò che il titolo vuol fare passare. Inoltre non presenta per conto mio quelle difficoltà tipiche delle letture filosofiche con termini di difficile comprensione.
Una lettura non eccessivamente complessa e difficile a tutta prima ma in grado di far aprire gli occhi su certe dinamiche che si creano nei rapporti d’amore (anche se l'amore per me, nel romanzo in questione è solo una scusa).
Vi lascio con l’incipit dell’opera, nel caso rientri nei vostri gusti e interessi…
A stento riesco a padroneggiare l’ansia che mi assale in questo istante, in cui io mi son determinato di trascrivere con maggior cura la copia affrettata che feci allora precipitosamente e con il cuore in palpiti. Eppure anche oggi provo la stessa acuta inquietudine e mi faccio gli stessi rimproveri che mi feci allora.
La scrivania non era stata chiusa e ogni cosa lì dentro rimaneva a mia disposizione. Un cassetto era aperto. Li, sopra diverse carte sciolte, giaceva un volume in quarto rilegato con molto gusto. Era aperto sulla prima pagina, dove, su un piccolo riquadro di carta bianca, egli aveva scritto di propria mano: «Commentarius perpetuus N° 4».
Vi voglio bene.
Grazie.
Fonti: Novela Existencialista
Bel record questo. "Enten-Eller" è uno dei libri che ho più volte desiderato leggere in passato. Sacrificandolo ogni volta a favore di un'altra lettura...
RispondiEliminaConfesso che piacerebbe pure a me!
EliminaMa tu lo sai Ferruccio che io quel libro ce l'ho? Me lo ha passato la figlia insieme ad altre decine...
RispondiEliminaQuando inventeranno le giornate di 300 ore per leggere tutto?????
Ringrazia tua figlia e leggilo :-)
EliminaHo una copia del "Diario del seduttore", edito da Rizzoli nel 1955. Letto alcuni fa. Ricordo ben poco! Un saluto.
RispondiEliminaGrazie Giuseppe
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