mercoledì 15 marzo 2017

Ho scritto qualcosa di valore?

In una fredda e nevosa domenica dello scorso febbraio sono andato a recuperare un po' tutte le cose che avevo in giro e ho fatto qualche conto della serva. Credo di aver scritto e superato, e di molto, i due milioni e mezzo di parole. Solo con il blog sono circa a ottocento mila. Ma su google drive ci sono articoli mai pubblicati, post e racconti in bozza, romanzi e altri lavori che mi contano circa un ulteriore milione di parole. Se a queste aggiungo tutto quello che penso di aver buttato in anni e anni di scrittura penso di aver doppiato i numeri dell'opera di Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto. Solo che In tutti questi numeri ci sarà qualcosa di valore? 

Mediamente scrivo quattrocento parole al giorno. Ora visto che scrivo tutti i giorni (domeniche e feste comprese) e sforo quasi sempre con questo numero non credo sia eccessivo stimare in centocinquantamila parole ciò che sforno ogni anno. 

Se penso che sono più di vent'anni che scrivo più o meno con questo ritmo regolarmente, non è lontano pensare di aver scritto roba per due milioni e passa di parole (quasi tre milioni in realtà): numero di parole che per quantità sono il doppio del capolavoro di Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto (1.267.069 parole). 

È ovvio che si tratta di un discorso che dovete vedere con un certa ironia, si sa benissimo che quantità non sia sinonimo di qualità, tuttavia mi sconvolge l’ipotesi di poter aver messo si carta questo numero immenso di parole e di aver avuto e di avere così tanto da scrivere. 

In effetti è davvero un numero sconfinato. 

È come se avessi scritto cento volte Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, cinquanta volte Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald o dodici volte il Moby Dick di Herman Melville. È come se avessi scritto cinque volte Guerra e pace di Lev Tolstoj e sapete benissimo di che mattone (in senso buono) si tratti. Addirittura è come se avessi scritto quasi sei volte la saga de Il signore degli anelli di JRR Tolkien

Confesso che si tratta di una cifra che mi fa un po’ paura. Lo ammetto. E mi rendo conto di tutte le sciocchezze che possono essere state pubblicate dal sottoscritto, mi rendo però conto che ci deve essere lo stesso qualcosa di buono, prezioso e utile. 

Vi basta andare a cercare nel blog per farvi un’idea! 

Vi voglio bene. 

Grazie. 

Fonti: Il numero delle parole per un romanzo

6 commenti:

  1. Ma certo che c'è!
    E sai perché lo dico? Perché io ho sicuramente scritto quanto e forse di più, e proprio non vorrei -statisticamente- aver scritto solo oscenità XD

    A parte gli scherzi, non ho mai visto sciocchezze da parte tua.

    Moz-

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  2. Certo che c'è Ferruccio!
    Saressti ancora qui a scrivere sul blog altrimenti? Ci sarebbero ancora lettori?
    Mettiamola così.Forse nn sei tu che devi porti una simile domanda... :)

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  3. Stai tranquillo Ferruccio,da quando ti seguo e leggo i tuoi post e alcuni stralci dei tuoi racconti, non ho mai riscontrato "sciocchezze" come tu le definisci, anzi al contrario ho trovato sempre articoli interessanti, notizie e chicche che sicuramente mi hanno arricchito, trai tu le conclusioni a questo punto 😉

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