"Tra la possibilità di mangiare una pizza lungo la strada e prendere un taxi per andare a scoprire una nuova trattoria ... scelgo la pizza."
Su Paper And Salt si racconta che nonostante l’aurea professorale che lo ricopriva, Umberto Eco fosse un uomo con i piedi per terra e che amasse rilassarsi in realtà con delle cose molto semplici: tipo una birra e una fetta di pizza.
Ora sulle basi di ciò che racconta il post Eco pare mangiasse un sacco di pizza. Fu visto per esempio mangiare una fetta di Pizza in un Taxi a New
Haven.
Si sa che una volta ordinò un calzone farcito prima di un'intervista con un giornalista di The Paris Review. Mangiava pizza quando era possibile durante gli scali dei voli internazionali fregandosene alla grande della possibilità di macchiarsi i vestiti.
Ma era davvero la pizza il suo piatto preferito?
Eco era un piemontese e la pizza era una convenienza ma è abbastanza probabile, come afferma lo stesso post preso in esame, che il suo alimento preferito fosse la Bagna cauda e che per essa avrebbe preso anche un taxi per mettersi alla ricerca di una trattoria.
Certo ora non me lo vedo mentre il professore la mette sulla pizza ma è abbastanza improbabile che la specialità gastronomica non sia stata in testa ai suoi piaceri alimentari.
Magari non da finire nel suo romanzo più famoso, ma…
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questo era in principio presso Dio e compito del monaco fedele sarebbe ripetere ogni giorno con salmodiante umiltà l'unico immodificabile evento di cui si possa asserire l'incontrovertibile verità. Ma videmus nunc per speculum et in aenigmate e la verità, prima che faccia a faccia, si manifesta a tratti (ahi, quanto illeggibili) nell'errore del mondo, così che dobbiamo compitarne i fedeli segnacoli, anche là dove ci appaiono oscuri e quasi intessuti di una volontà del tutto intesa al male.
Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco come il mondo, nell'attesa di perdermi nell'abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta, partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto ormai col mio corpo greve e malato in questa cella del caro monastero di Melk, mi accingo a lasciare su questo vello testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui in gioventù mi accadde di assistere, ripetendo verbatim quanto vidi e udii, senza azzardarmi a trarne un disegno, come a lasciare a coloro che verranno (se l'Anticristo non li precederà) segni di segni, perché su di essi si eserciti la preghiera della decifrazione.
Vi voglio bene.
Grazie.
Fonte: Paper And Salt
Mi piace la pizza ma meglio non esagerare... sicuramente Eco adorava il tipico piatto ma non credo che abbia mai pensato di farcirci la pizza, un pochino, ma giusto un pochino pesante 😉
RispondiEliminaUna mia licenza poetica
EliminaLa pizza mi fa impazzire. Ma quella romana, bassa. Quella napoletana alta e gommosa no.
RispondiEliminaNon sono un intenditore di pizza :-D
EliminaBeh, io gli faccio... eco: anche io amo la pizza e la mangio sempre e comunque^^
RispondiEliminaMoz-
Ne ero al corrente, credo! :-D
EliminaMangerei pizza tutte le sere, e ho una hit di almeno dieci pizze diverse tra le mie preferite.
RispondiEliminaDel resto, come detto sul mio profilo Facebook, Eco era un esperto a livello nazionale anche di fumetti, post fatto soprattutto per il mio edicolante che mi guarda con una certa commiserazione quando alla mia età mi vede prendere Zagor o Dampyr
ahhaha, io nascondo i Tex nella gazzetta dello sport
Elimina