mercoledì 22 febbraio 2017

Chiamarsi per nome

Ricordate che per una persona, in qualsiasi lingua, il suo nome è il suono più dolce e più importante che esista. 

Dale Breckenridge Carnegie nel suo libro Come trattare gli altri e farseli amici, lavoro di oltre quindici milioni di copie vendute in tutto il mondo, ha scritto un capitolo in cui ha cercato di dare dava la massima importanza al nome proprio delle persone

D'altra parte se uno ci pensa si accorge che è della massima importanza e appare evidente che le orecchie si aprono in maniera maggiore ad ascoltarvi quando chiamate qualcuno per nome. Anche le orecchie più dure e sorde! 

Un po' alla volta ho imparato a farlo anch'io. Sia per quanto riguarda la mia comunicazione online sia per quella offline. Ci vuole solo pazienza e abitudine ma i risultati positivi e gli apprezzamenti non si fanno attendere. 

Ora vi chiederete: bene, perché ci racconta queste storie

La risposta è semplice. Pochi giorni fa mi sono trovato nella chat di facebook la richiesta di uno scrittore che voleva che parlassi del suo libro. Un messaggio formale che poteva essere indirizzato anche a un altro Pinco Pallino qualsiasi. Ho risposto che non avevo tempo. E poco dopo mi sono ritrovato rimosso dalle sue amicizie. 

Alla fine al sottoscritto non era dato nessun tipo di valore. 

Lo stesso è accaduto anche con altre persone sui social e visto il campo d’azione del mio blog quasi sempre scrittori desiderosi di trovarsi uno spazio online sperando senza troppa fatica. Purtroppo non è così. La cafoneria non aiuta nel marketing. La formalità ci porta a essere esigenti ma per nulla empatici e il più delle volte ci trova a battere la testa contro portoni chiusi a doppia mandata.   

Insomma se volete vendere un libro non basta essere formali. Dovete darvi da fare. Dovete conoscere per nome chi parla del vostro libro. Dovete viziarlo. Dovete in qualche modo incentivarlo. Dovete dargli una qualche forma di valore. 

È naturale che lo stesso discorso possa essere veicolato in tutti gli altri campi della vita. Pretendere che tutti siano a nostra disposizione senza prenderli in considerazione non è affatto una buona politica. E cosa c’è di meglio che chiamare qualcuno per nome per farlo sentire apprezzato. 

Piccoli e grandi aspetti utili per interagire al giorno d’oggi senza sentirsi in colpa, senza mancare di rispetto e senza farsi schiacciare dai meccanismi, spesso cinici degli opportunisti. 

Vi voglio bene. 

Un giorno vi ringrazierò citandovi, ad uno ad uno, per nome!

8 commenti:

  1. Tutti questi scrittorucoli (che hanno pubblicato il loro libro presso un editore a pagamento e quindi si affannano per rientrare con le spese) in un blog che non riesco più a localizzare vengono definiti come appartenenti alla categoria "Gennarino Coccolino Scrittore". Se non accetti di stare al loro gioco ti rimuovono - ma "amici" così è meglio perderli che trovarli, dammi retta; soprattutto, NON chiamarli per nome. Non lo meritano proprio, a meno che tu non intenda chiamarli Gennarino Coccolino.

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  2. La cafonaggine non conosce confini. E l'indelicatezza.

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  3. Beh, allora grazie, Ferruccio Maria Baldassarre Lorenzo De' Gianola :)
    A parte scherzi, è vero quel che dici, ed è purtroppo una piaga quella di chi ci contatta in maniera così anonima da trattarci quasi come automi.

    Moz-

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  4. Che poi è questione di buona educazione eh... mica di chissà che. Però non esiste più.

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