mercoledì 4 gennaio 2017

Per scrivere un grande libro occorre spegnere il televisore

Nel mese di dicembre volevo regalarmi qualche novità letteraria e ho fatto un giro nel catalogo dei prodotti Amazon. C'è la possibilità di poter leggere degli estratti (di solito le prime pagine) dei libri in vendita. Ho cercato solo autori italiani in gran parte autoprodotti. Be' se mi fossi seduto davanti alla televisione sarebbe stato lo stesso. Una miriade di racconti e romanzi tutti pieni di ottime recensioni ma altro non sono che delle brutte copie di ciò che si vede in televisione e al cinema. Niente di originale e nulla di emozionante

La sensazione che la maggior parte dei libri che mi capitano sotto mano negli ultimi tempi non siano altro che degli spunti presi dalla televisione e dal cinema non me la toglie nessuno. E badate bene, non viceversa. 

Tanto che riguardo sempre con meraviglia e nostalgia i film che si basano su romanzi che hanno fatto la storia (vero Per chi suona la campana? Vero Il conte di Montecristo? Ma a questo proposito aspettatevi un post nelle prossime settimane). 

Purtroppo ciò che mi è capitato di leggere, anche solo come estratto, nelle settimane appena trascorse, il più delle volte era la brutta copia di cose appena viste in televisione o magari al cinema. Mi sembra che la maggior parte degli autori autoprodotti non sappia fare altro. Le solite balle messe lì senza originalità. Prodotti messi lì con la speranza di guadagnare qualche spicciolo, ma non per veicolare qualità artistiche e valore spirituale. 

Naturalmente non sto mettendo il dito su una mera questione di qualità, soltanto che non trasmettono nulla di nuovo e che così come sono strutturati non riescono a suscitare la benché minima emozione. E vi confesso che pensavo che la maggior parte di questi scrittori, essendo liberi da vincoli di carattere editoriale, fosse di vedute più ampie. Invece stereotipi su stereotipi. 

Insomma non si scappa. Per scrivere un grande libro bisogna isolarsi e lavorare con la propria testa. Dimenticarsi dei colleghi. E soprattutto dimenticarsi della televisione e del cinema. Non bisogna guardarla se si desidera scrivere un libro. Si finisce per copiare e basta. Si finisce per farsi soltanto influenzare. I nostri occhi le saranno appiccicati addosso. 

Penseremo di essere capaci di inventare storie prendendo spunti da fatti di cronaca senza sapere che spesso questi spunti sono fasulli. E creeremo delle storie fasulle. Creeremo storie usando linguaggi che non sono nostri e ambienti che non abbiamo mai visto realmente. Creeremo storie stereotipate come tante scimmie ammaestrate, pensando di non essere mediocri autori

Vi voglio bene. 

Grazie.

8 commenti:

  1. Io vedo in forte crescita la saggistica, in special modo quella scientifica. Se trovi il divulgatore giusto potresti leggere aneddoti gustosissimi e trovare spunti godibili.

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    1. Senza dubbio, sotto quell'aspetto sono d'accordo: è la narrativa che sta perdendo colpi e diventando dozzinale

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    2. Mentre ti leggevo ed ero con te d'accordo, pensavo alla saggistica, fra i molti libri acquistati ultimamente quelli leggibili e interessantissimi sono i saggi.
      Quindi condivido anche con Massimo Bentivegna.
      ops notevoli anche i libri storici che eliminano molte velature da quelli antichi e classici

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    3. Vero, la saggistica è un altro discorso!

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  2. La televisione ci spara fiction-ca**ate a ripetizione perché alla cabina di comando serve che la gente sia impantanata nella quotidianità. E' il modo migliore per tenerla sotto controllo.

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  3. A prender spunti non c'è male, nemmeno dal cinema e dalla tv che sono due media ormai di gran lunga superiori alla narrativa. Certo, se le idee sono già in uso allora non ha senso. Io invece trovo interessante il raccontare attraverso la scrittura ma rifacendosi alle regole cinetelevisive.
    I fumetti giapponesi lo capirono decenni fa e ormai hanno fatto scuola, lasciando che tutti gli altri si adattassero a quell'intuizione geniale.

    Moz-

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    1. Tu sei un cultore dell'originalità, si coglie subito che la tua è un'intelligenza critica. Qualsiasi strumento lo usi e non ti fai usare!

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