martedì 24 gennaio 2017

Leggere oltre il titolo

La sensazione che la maggior parte delle gente non legga oltre il titolo di un determinato articolo non me la toglie nessuno. Siamo diventata gente da spot pubblicitari e niente altro. Il nostro interesse e la nostra attenzione non riescono ad andare oltre scritte fatte a mo' di slogan. E da lì nascono tutte le nostre considerazioni sul mondo. Spesso sbagliate. 

Quando ero un ragazzino e scrivevo i temi ne uscivo sempre male. Ne uscivo sempre con le ossa rotte. L'ho scritto anche nel post abbasso scrivere temi

Nonostante fossi corretto nell'uso della grammatica e nella sintassi, e nonostante la mia calligrafia fosse pulita al pari della scrittura, i miei temi erano quasi sempre giudicati superficiali e spesso i professori mi tiravano le orecchie perché andavo fuori tema. 

Vi confesso che mi piacerebbe poterli rileggere al giorno d'oggi e correggerli con la mia esperienza e con la mia cultura. Mi piacerebbe anche verificare se davvero gli esiti erano quelli che mi dicevano e non fossero frutto di considerazioni personali. 

Insomma sarebbe bello poter tornare indietro. Ma intanto, mi è bastato pensare a quai tempi per ricordare mai quell'insegnate che una volta mi disse che non dovevo fermarmi al titolo

Ora comunque, mi pare, che fermarsi al titolo, sia un male comune. E naturalmente da biasimare visto ciò che comporta un simile atteggiamento. 

Spesso sui social noto condivisioni di articoli con titoli che in realtà non hanno nulla a che vedere con il contenuto vero e proprio. A volte sotto determinate condivisioni scorrono fiumi di commenti del tutto inopportuni e per nulla in linea con il vero contenuto della condivisione, ma basati soltanto sui titoli, usati come specchietti per le allodole. 

Ma tanto basta per raccogliere like e cuoricini e poco importa se stiamo decontestualizzando il tutto, o sfruttando un titolo a nostro piacimento, magari veicolando informazioni ambigue e non corrette. 

Purtroppo, però, le cose si possono sapere solo leggendo e confrontando le varie fonti. E questo richiede tempo, fatica e attenzione. E non tutti sono disposti a impegnarsi. Ma è l’unico modo per farsi davvero le idee precise. 

Vi voglio bene. 

Grazie. 

N. B. Mi è capitato di notare che lo stesso discorso viene fatto molte volte con i libri. Una volta fingendo di essere ignorante su un determinato autore illusi un interlocutore che si mise a raccontarmi la fava e la rava su Ernest Hemingway. Per poco non gli risi in faccia, visto che sapeva a malapena i titoli dei suoi romanzi ma si comportava come se avesse scritto la sua biografia.

9 commenti:

  1. Si chiama analfabetismo funzionale, che si traduce, per noi poveri mortali, in "troppa fatica leggere l'articolo completo". E il web ha solo brutalmente peggiorato la situazione, perché ha dato modo a migliaia di truffatori di pubblicare farloccate a mitraglietta con la piena consapevolezza che il webete di turno cliccherà il tastino di condivisione forse senza nemmeno leggere il titolo completo.

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    1. terribilmente peggiorato, certi giorni leggo cose che mi fanno vomitare

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  2. Ci hanno costretto a diventare così. I giornali si scrivono così ormai. Il titolo deve acchiapparti, perché se giri pagina chi ha scritto è fottuto. I blog si scrivono così. e lo vedo sulla mia pelle. Scrivo cazzate con un titolo che acchiappa e tutti leggono. Scrivo profondità con un titolo anonimo e il post passa in sordina.
    Concordo in pieno sul teorema dell'analfabetismo funzionale cui accennava Zanran. Siamo condizionati. O scattano alcune molle automatiche o andiamo avanti come automi. Spesso incapaci di valutare e discernere..

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    1. Il guaio è che quando accadono tragedie, si sente ancora di più questo analfabetismo

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  3. Il problema grosso è che molti titoli sono appositamente esagerati per risolvere il problema della non lettura. Vogliono che tu legga, e quindi ti mettono il titolone. Spesso però non solo la tendenza è quella di non leggere l'articolo, o di affrontarne solo una piccola parte, ma di farsi condizionare in modo fortissimo dal titolo "drogato". E' un gran bel problema... già.

    CervelloBacato

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  4. E' vero, ecco perché spesso mettono titoli sensazionalistici.
    Ma penso che bisogna lavorare molto anche su questo, ossia dire tutto (e invogliare sul serio a leggere il resto) proprio a partire dal titolo.

    Moz-

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    1. Hai ragione al cento per cento, tuttavia il titolo non dovrebbe essere diverso dal contenuto. a volte capita di leggere titoli che dicono una cosa, quando il contenuto dell'articolo è l'opposto

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    2. Per esempio pubblicando senza titolo incuriosiremmo di più... quasi quasi ci provo...

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