Poi c'era un'altra cosa, si era messo a leggere W. H. Hudson.
Può sembrare un passatempo innocente, ma Cohn aveva letto e riletto The Purple Land...
Per un uomo di trentaquattro anni sceglierlo come guida alla vita è impudente come lo sarebbe per un suo coetaneo entrare a Wall Street appena uscito da un monastero francese...
Ho estrapolato queste frasi dal romanzo Fiesta (Il sole sorge ancora) di Ernest Hemingway per cercare di capire anche con il vostro contributo se ogni tempo della nostra vita ha davvero il suo libro.
Jack Barnes, l'io narrante della storia, racconta molto bene come la pensa a proposito e vi confesso di sentirmi molto in sintonia con lui (nonostante abbia tagliato alcune parti si capisce bene il concetto e dove voglio arrivare).
Più volte, infatti, mi è capitato di parlare di un determinato libro con qualcuno ed essere per così dire sconcertato quando ci si rende conto del valore o dell'insegnamento esagerato che si è portati a trarne.
Identico discorso posso fare con gente portata a ingigantire il contenuto di un libro, che magari non era neppure lontanamente avvicinabile per l'età che quella persona aveva e per il tipo di vita che quella stessa persona faceva.
Ci sono libri per conto mio di valore universale e che sono adatti a tutte le età per il tipo di messaggio che veicolano. Ma ci sono molti libri, che diventano ridicoli in mano a certe persone.
E forse, come dice Hemingway, prenderli a maestri di vita può risultare distruttivo.
Ci sono stati periodi della mia vita in cui mi sono quasi sentito in simbiosi con certi libri che leggevo.
Non ci trovo nulla di male nel farlo. Ogni libro ha la sua importanza ma deve essere inserito nel proprio contesto temporale e valutato in maniera oggettiva e non sul piano emozionale.
Adesso evito di citare titoli ed autori specifici, perché so che se dovessi farlo correrei il rischio di montare una polemica, perché dopotutto ognuno di noi ha i suoi santi da difendere a spada tratta...
Vi voglio bene.
Grazie.
Ma succede anche a me, eh! E non solo coi libri.
RispondiEliminaE' vero che ogni tempo ha le sue opere, ma addirittura per me il "tempo" è esteso a periodi, stagioni, annate.
E tutto può anche tornare :)
Moz-
Moz- sei un mio idolo come lo è Hemingway!
EliminaTi amo :)
EliminaMoz-
Amore corrisposto!
EliminaOgni stagione ha i suoi frutti tipici. Ogni età ha i suoi libri. Come dici Miki anche ogni periodo, ogni stato d'animo.
RispondiEliminaIo non mi vergogno di certe "simbiosi" passate. Mi paiono magari sciocche viste ora che supero il mezzo secolo. Riconosco però che a quell'epoca erano importanti. E comunque un segno lo hanno lasciato in me.
Grazie Patricia in un commento hai riassunto ciò che avrei voluto dire con un post!
Elimina:)
EliminaIn fondo non siamo anche la somma di cosa abbiamo imparato nel corso degli anni?
Già!
EliminaPer me, al contrario dell'amico MikiMoz, al di la di una scelta puramente emozionale, quindi, del momento, mi è difficile stabilire una data di "tendenza" riguardo la lettura. No, non credo che si siano susseguite delle inclinazioni particolari a seconda del periodo. Inversamente ci sono stati dei libri che più di altri mi hanno commosso, o entusiasmato, o magari depresso, questo sì, ma a prescindere dall'epoca in cui li ho letti.
RispondiEliminaGrazie mille e al bando la depressione :-D
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