mercoledì 26 ottobre 2016

Il racconto dal titolo più bello

Ci sono racconti che ti riempiono di sensazioni positive subito dopo la lettura del loro titolo e prima ancora di leggerli ed è per questo che ti rimangono impressi e che ti costringono a redigere un post per sapere dai lettori qual è Il racconto dal titolo più bello

Credo non ci sia per me un racconto come L'estate di Picasso di Ray Bradbury con un titolo così evocativo. Un titolo che immediatamente ti mette davanti agli occhi una miriade di emozioni prima ancora di leggere le prime frasi del testo. 

Neppure Hemingway e Borges hanno racconti, dal mio punto di vista, con titoli di questo genere e riescono a tanto, e sapete come la penso riguardo alle loro storie brevi. 

Naturalmente non sto parlando della qualità presente nelle pagina (L'estate di Picasso è comunque un gran bel racconto: a proposito Nella lista dei miei racconti potete leggere i miei) ma proprio di ciò che suscita il titolo. 

Emozioni, sensazioni, insomma tante cose in quattro parole. 

Non ho dubbi che questo sia il titolo che preferisco. Mi ha ispirato un post e sarebbe sicuramente la risposta che darei se mi venisse chiesto. 

Voi invece potete dirmene un altro. Racconto, non romanzo! 

Incipit L'estate di Picasso:     

George e Alice Smith sbarcarono a Biarritz, in una giornata d’estate, e in un’ora corsero in albergo, e poi sulla spiaggia, e poi nell’oceano, e poi uscirono di nuovo per arrostirsi al sole. 
A vedere George Smith che si abbrustoliva, sdraiato, lo si sarebbe preso solo per un turista scaricato in Europa fresco fresco come lattuga gelata e già pronto da riportare a casa. Invece, era un uomo che amava l’arte ancor più della vita. 

Vi voglio bene. 

Grazie.

10 commenti:

  1. Non lo conosco, ma è vero che il titolo è evocativo: semplice, ma molto colorato.

    Moz-

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  2. Non conosco il racconto di cui parli ma mi hai incuriosito parecchio.
    Da parte mia ti dico Cattedrale di Carver. Ti fa immaginare una chiesa importante e importanti avvenimenti. E cosa lo è più che descrivere una cattedrale medievale ad un cieco? Come si fa.
    Stupendo racconto
    Ciao

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  3. “La notte che bruciammo Chrome”, di William Gibson.
    Il titolo di questo racconto mi ha evocato l'eterna battaglia dell'uomo contro un sistema che vorrebbe vederlo omologato e sottomesso. È un racconto bello e anche molto utile, specie in periodi come questo dove l'uomo sembra essere diventato un surrogato della tecnologia

    “Faceva caldo, la notte che bruciammo Chrome. Nei viali e nelle piazze le falene sbattevano fino a morire contro le luci al neon, ma nella mansarda di Bobby l’unica luce era quella del monitor e dei led rossi e verdi del simulatore di matrice. Conoscevo a memoria ogni chip del simulatore di Bobby: sembrava un normalissimo Ono-Sendai 7, il “Cyberspace Seven”, ma l’avevo ricostruito tante di quelle volte che sarebbe stato difficile trovare un millimetro quadrato di circuiti originali in quel silicio. Aspettammo fianco a fianco di fronte alla consolle del simulatore, osservando il contaminuti nell’angolo in basso a sinistra dello schermo.”
    Da leggere.
    Buona serata!

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  4. Io dico "Carmilla" di LeFanu e "Olalla" di Stevenson, due capolavori del vampirismo e dintorni.
    Sono semplicemente due nomi femminili, ma hanno una musicalità particolare, secondo me molto evocativa. E finiscono entrambi per -lla :-)

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  5. E' stato citato Hemingway? LA BREVE VITA FELICE DI FRANCIS MACOMBER è un bel titolo per un bellissimo racconto
    e non dimentichiamo IL DIO DEI TORI di Borges (da SEI PROBLEMI PER ISIDRO PARODI)

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    1. Heemingway è il top dei racconti, non solo quello che citi tu. Prendi Grande fiume dai due cuori o un posto pulito illuminato, ma sono talmente malato di Heimgway che lo metto fuori categoria... Lo stesso anche borges. Grazie

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