Era lì da tempo questo post. Aspettava solo la giornata di pioggia. Un post che parla di storie di fantascienza. Cinque per la verità.
Spesso pubblicate agli albori del mio blog con un'impaginazione e tutto il resto degno di un principiante. Un modo per trovare il tempo di metterli a posto.
Buona lettura:
Quando ero piccolo guardavo al cambio di millennio come a qualcosa che avrebbe portato il genere umano verso una nuova epoca dell’oro. Non so perché, ma allora mi pareva che ogni giorno la gente inventava qualcosa di nuovo e di utile.
---> Dove sono le macchine che volano?
Oggi, per esempio, mi permette di realizzare una top five del tutto orientata nel futuro. D’altra parte, posso sbagliarmi ma dubito che qualcosa inserito nell’elenco seguente esista veramente.
---> Cinque cose della fantascienza che vorrei usare
Se date un’occhiata al titolo e all'immagine di riferimento a questo post, suppongo che istintivamente siate già in grado di intuire dove voglio arrivare.
No, non voglio parlare di pasta e neppure di formati, cosa avete capito? Ci sono blog che dei maccheroni, dei fusilli e dei taglierini vi raccontano morte e miracoli.
---> Fantascienza e poi?
Il personaggio di Juan Rico è comparso sul mio blog in due occasioni. La prima volta è successo per via di un concorso relativo a degli incipit, in un'altra occasione si è mostrato nascosto dietro una maschera neanche fosse carnevale.
---> Viva la bomba atomica
Di Ray Bradbury ho già parlato in qualche post precedente. Che sia un tipo originale e fuori discussione. Il suo modo di scrivere melanconico e introspettivo mi ha sempre affascinato e sebbene la faccenda mi dia fastidio, ricevere commenti che "paragonano" (tra virgolette) qualche mio racconto ai suoi scritti mi inorgoglisce
---> Non girare di notte con la bicicletta in città
Vi voglio bene.
Grazie!
Anch'io da bambino avevo scritto un racconto ambientato nell'anno 2000 dove c'erano le macchine volanti, oltre a mostri vari eredi di Godzilla.
RispondiEliminaTi posso quasi vedere al lavoro! :-D
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