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Wikipedia |
Oggi, per esempio, si parla dell’Inventore della letteratura mondiale.
Letto bene? Ai più immagino, lo pensavo anche io, la voce sbalestra ma...
A quanto pare il termine letteratura mondiale è stato creato da Johann Wolfgang von Goethe nel 1827, quando lo scrittore, poeta e drammaturgo tedesco introdusse la parola tedesca Weltliteratur.
Ora il concetto, a quanto riporta e dice Wikipedia, era già conosciuto dal filosofo francese Voltaire, dallo storico italiano Giovanbattista Vico e dal suo connazionale Gottfried Wilhelm von Leibniz. Ma fu proprio Goethe a soppesare il fatto che le varie letterature nazionali, a dispetto delle differenze linguistiche, avessero tutte delle linee comuni che le legavano l'una all'altra.
Adesso non so se questo basta a inserire Goethe come primatista di un Record letterario, mi serve però anche per ricordare una sua opera che mi impressionò tantissimo quando la lessi e che stranamente non metto mai nelle mie classifiche.
Provate a indovinare di che si tratta (senza googlerare).
Edoardo – daremo questo nome a un ricco barone nel fiore dell'età virile – aveva trascorso l'ora più bella di un pomeriggio d'aprile nel suo vivaio, per innestare su giovani tronchi delle marze ricevute da poco. Il lavoro era appena terminato. Egli riunì gli attrezzi e li ripose nella custodia. Mentre osservava soddisfatto la propria opera, arrivò il giardiniere, che sorrise compiaciuto per la collaborazione e lo zelo del padrone.
"Hai per caso visto mia moglie?" domandò Edoardo mentre s'accingeva ad andarsene.
"Laggiù nell'area nuova" rispose il giardiniere. "Finiranno oggi la capanna di muschio che la signora ha fatto costruire a ridosso della parete di roccia, di fronte al castello. È riuscito tutto molto bene e piacerà senz'altro a Sua Grazia. C'è una vista stupenda: sotto il paese, un po' a destra la chiesa – e si riesce quasi a vedere al di là del campanile –, di fronte il castello e i giardini."
"È proprio vero" disse Edoardo. "A pochi passi da qui riuscivo a vedere gli uomini al lavoro."
Grazie.
Non conosco l'opera, ma so cosa disse Goethe di Napoli
RispondiElimina"Trovo nel popolo napoletano la più geniale e vivace industria, non per diventare ricchi, ma per vivere senza occupazioni"
roba da alta motivazione
EliminaPurtroppo di Goethe ho affrontato solo la poesia finora, ma vado per esclusione e dico che potrebbe essere il "Werther".
RispondiEliminaacqua Ivano
EliminaCredo che ci sarei arrivato subito se nell'estratto ci fosse stato il nome di Ottilia.
EliminaCon Ottilia sarebbe stato troppo facile, :-D
EliminaBellissimo romanzo!!!
RispondiEliminaLe affinità elettive, oltre a farmi scoprire Goethe, è il mio preferito di tutti i tempi. Nonostante la storia possa sembrare a volte un po' scontata e prevedibile, viene fuori tutti il genio di Goethe nel riuscire letteralmente a trasportare il lettore nel giardino di Edoardo e Carlotta. Con pochissimi personaggi (ma praticamente perfetti nell'identificare gli stereotipi umani) e una sola ambientazione è davvero riuscito a creare qualcosa di sublime!
Buona settimana a tutti : )
ivy
un capolavoro. La penso allo stesso modo.
EliminaNon l'ho letto ancora! E interessante il "primato", non immediato per me :O
RispondiEliminaUn romanzo molto interessante davvero!
EliminaIn questo blog c'è sempre qualcosa da imparare. :) Approfondirò la cosa!
RispondiEliminaP.S. Se vuoi ne approfitto per ricordarti, qualora ti fosse sfuggito, che se vuoi partecipare all'intervISPY, tra poco scade il tempo massimo per postare le domande. ;)
Ispy
Tu dici, grazie!
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