lunedì 26 ottobre 2015

Il primo #nobel italiano della letteratura

Imm. Wikipedia
«Non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all'energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica.»

Quello che avete appena letto non è altro che la motivazione espressa dalla giuria quando assegnò il premio nobel per la letteratura nel 1906 al poeta e scrittore Giosuè Carducci: Il primo #nobel italiano della letteratura

Un Record letterario facile facile, a cui avrei dovuto pensare da tempo, ma che solo in questo periodo mi è stato suggerito dall’inconscio. 

Un modo anche per ricordare, come suppongo per molti altri, anche i primi anni scolastici contraddistinti dalla presenza in classe delle sue poesie. Dopotutto chi non la ricorda. Chi non ha dovuto imparare a memoria...  


La nebbia a gl'irti colli 
piovigginando sale, 
e sotto il maestrale  
urla e biancheggia il mar; 

ma per le vie del borgo 
dal ribollir de' tini 
va l'aspro odor dei vini 
l'anime a rallegrar. 

Gira su' ceppi accesi 
lo spiedo scoppiettando 
sta il cacciator fischiando 
su l'uscio a rimirar 

tra le rossastre nubi 
stormi d'uccelli neri, 
com'esuli pensieri, 
nel vespero  migrar. 

Confesso di essere particolarmente stupito dal fatto che ancora quasi la ricordavo tutta. E voi?

Grazie!

19 commenti:

  1. Io? Solo i primi due versi, da "La nebbia" a "sale".

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  2. a me è toccato di imparare a memoria LA LEGGENDA DI TEODORICO (e c'era poco da scherzare con la terribile prof Rosmo...)
    meno male che, tra i banchi, circolava la parodia; ad esempio al verso "Teodorico da Verona, dove vai tanto di fretta?" seguiva "Vado a fare la caghetta"

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  3. Se la ricordo ancora devo sicuramente darne merito a Fiorello che penso abbia riportato un pò tutti noi indietro nel tempo,quando con il grembiule nero,colletto bianco con relativo fiocco, ripetevamo questa splendida poesia al cospetto della maestra :-D

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  4. Non avevo dubbi ;-) ciao e buona serata Ferruccio !

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  5. Una poesia che è rimasta impressa nella mia memoria, dalle elementari; ma c'è da dire che il mio maestro era mitico! L'esercizio dell'imparare a memoria si faceva ovviamente, ma sempre accompagnato da attività stimolanti e pratiche. Si lavorava spesso manualmente, iniziando progetti veri e propri, partendo da un testo/poesia.
    Sono stata molto fortunata!
    Ciao Ferruccio e buona serata ^_^

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  6. Anch'io la ricordavo tutta, e anche mio marito, e praticamente tutte le persone che conosco! Che roba, indelebile.

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    1. Ora che ci penso, non metto il punto nei commenti per lasciare aperta la discussione, c'ho fatto un post domenica, giovedì lo pubblico

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  7. curioso sincronismo, trattandosi di argomento che non serpeggia certo in tv o in rete: proprio ieri con mio marito dicevamo la prima strofa senza ricordare il seguito.... almeno lui ricordava che c'entravano i tini...io neanche quello :-D
    Comunque voglio aggiungere che quando ero ragazza i professori delle medie dipingevano Carducci come un erudito, ma non come un grande poeta, dando la preferenza ad altri. A me piaceva molto

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