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Quello che avete appena letto non è altro che la motivazione espressa dalla giuria quando assegnò il premio nobel per la letteratura nel 1906 al poeta e scrittore Giosuè Carducci: Il primo #nobel italiano della letteratura.
Un Record letterario facile facile, a cui avrei dovuto pensare da tempo, ma che solo in questo periodo mi è stato suggerito dall’inconscio.
Un modo anche per ricordare, come suppongo per molti altri, anche i primi anni scolastici contraddistinti dalla presenza in classe delle sue poesie. Dopotutto chi non la ricorda. Chi non ha dovuto imparare a memoria...
La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Confesso di essere particolarmente stupito dal fatto che ancora quasi la ricordavo tutta. E voi?
Grazie!
Io? Solo i primi due versi, da "La nebbia" a "sale".
RispondiEliminaBravo!
Eliminaa me è toccato di imparare a memoria LA LEGGENDA DI TEODORICO (e c'era poco da scherzare con la terribile prof Rosmo...)
RispondiEliminameno male che, tra i banchi, circolava la parodia; ad esempio al verso "Teodorico da Verona, dove vai tanto di fretta?" seguiva "Vado a fare la caghetta"
ahhaha,
EliminaNon l'ho presente
Stupido o stupito? :-)
RispondiEliminat :-D
EliminaSe la ricordo ancora devo sicuramente darne merito a Fiorello che penso abbia riportato un pò tutti noi indietro nel tempo,quando con il grembiule nero,colletto bianco con relativo fiocco, ripetevamo questa splendida poesia al cospetto della maestra :-D
RispondiEliminaLa ricordo ancora prima di Fiorello
EliminaNon avevo dubbi ;-) ciao e buona serata Ferruccio !
RispondiEliminaahhaha, buona serata a te
EliminaUna poesia che è rimasta impressa nella mia memoria, dalle elementari; ma c'è da dire che il mio maestro era mitico! L'esercizio dell'imparare a memoria si faceva ovviamente, ma sempre accompagnato da attività stimolanti e pratiche. Si lavorava spesso manualmente, iniziando progetti veri e propri, partendo da un testo/poesia.
RispondiEliminaSono stata molto fortunata!
Ciao Ferruccio e buona serata ^_^
Anch'io ricordo quei tempi con piacere
EliminaAnch'io la ricordavo tutta, e anche mio marito, e praticamente tutte le persone che conosco! Che roba, indelebile.
RispondiEliminaIndelebile davvero, per molta gente
EliminaOra che ci penso, non metto il punto nei commenti per lasciare aperta la discussione, c'ho fatto un post domenica, giovedì lo pubblico
EliminaInteressante. :)
EliminaGrazie a te :-)
Eliminacurioso sincronismo, trattandosi di argomento che non serpeggia certo in tv o in rete: proprio ieri con mio marito dicevamo la prima strofa senza ricordare il seguito.... almeno lui ricordava che c'entravano i tini...io neanche quello :-D
RispondiEliminaComunque voglio aggiungere che quando ero ragazza i professori delle medie dipingevano Carducci come un erudito, ma non come un grande poeta, dando la preferenza ad altri. A me piaceva molto
O dei ricordi annebbiati per quanto riguarda i poeti
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