domenica 4 ottobre 2015

Cinque particolari legami con il cibo

«Oggi non avevo incontri e riunioni e per pranzo ho divorato un etto e mezzo di spaghettini (rigorosamente numero 11 ‪#‎deCecco‬) aglio olio e peperoncino come faceva Lance Armstrong al Tour, ma li ho già bruciati facendo le pulizie. La casa brilla come una supernova.»

Ciò che avete appena letto è stato pubblicato l'altro ieri  come status sul mio profilo facebook, mi ha ricordato alcune cosettine che caratterizzano o hanno caratterrizzato il mio legame con il cibo. Ora,  in attesa che la pagina facebook di cui parlavo domenica scorsa nasca e prenda il volo, ne riporto alla memoria cinque.. Non ci sono libri e scrittori questa volta, ma per me è lo stesso pura cultura.


1 - Ciclismo e calcio

Mi è sempre piaciuto leggere sulla Gazzetta le abitudini alimentari dei campioni. Lo spunto di questo post dopotutto è partito da Lance Armstrong. Ma sono afferrato, sempre grazie ai giornali sportivi, anche sulle diete dei calciatori, sciatori e campioni di atletica. Senza fare dell'ironia da loro c'è d'imparare.  

2 - Cibo pronto centri commerciali

Non riesco a fare a meno. Ogni volta che passo in un centro commerciale devo acquistare e mangiare qualcosa di pronto. Qualcosa in grado di stuzzicare il mio appetito. 

3 - Panino all'aeroporto

L'ho fatto a Berlino, a Madrid, ad Atene e a Malte. Tutte le volte che  aspetto il volo di ritorno non posso fare a meno di prendere un panino del luogo di partenza. Ormai credo sia un rituale.

4 - Focacce in collegio 

Ho un legame indissolubile con le focaccine tonde di una volta. In collegio erano tre le cose più belle delle settimana, anche se di solito potevo prenderle solo una volta o due a settimana. 

5 - Colazione in stazione

Per qualche anno ho lavorato a  Milano come operaio.  Restavo nella città meneghina tutta la settimana e tornavo a Premana per il weekend. Si ripartiva ogni lunedì. Eravamo in quattro e seguivamo un rituale che iniziava in stazione a Lecco, verso le sei e mezza del mattino con un cappuccio e brioche nel bar della stazione. Mangerei quelle brioche ancora adesso.   

Grazie e buon appetito! 

10 commenti:

  1. Belli i "rituali" associati al cibo!
    Io ricordo la focaccia o il budino di riso comprati in un negozio particolare della mia città per tutto il periodo elementari-medie (come merenda).
    In periodo pisano, menzione alle paste comprate in notturna (alba) e ricordi vari sulla mensa (ahimé) XD

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  2. Se mangio all'aperto, in spiaggia o in campagna per la classica scampagnata, panini e solo panini portati da casa, altrimenti non mi sembrerebbe di mangiare all'aperto.

    Nelle gite scolastiche (ma anche in altre situazioni) quando ci si fermava all'autogril, il panino era d'obbligo, lo facevo sempre riscaldare e di solito prendevo il camogli

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  3. Molto intrigante questa riflessione....ho così ricordato anche i miei rituali col cibo che riaffiorano solo quando viaggio da sola

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  4. Io ho il rituale del cibo del rientro quando torno a casa dai miei, che, a seconda della stagione, varia:

    - minestrone (ma quello "vero" però)
    - parmigiana di melanzane
    - cotolette e polpette di zucchine
    - roba di mare (una vale l'altra, per la freschezza, se proprio dovessi citarne in particolare direi cozze ripiene o baccalà fritto)

    È ritrovare qualcosa del proprio passato, prossimo o remoto che sia.

    PS: semmai ti trovassi a passare dalle parti dei miei, ovviamente quando ci sono pure io :D ci potrebbe scappare una visita alla fabbrica della DeCecco per far scorte XD

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  5. Complimenti, non ti conoscevo e, da amante del cibo e della cultura enogastronomica, già adoro questa sezione del tuo blog. Davvero originale l'idea di raccontare questi tuoi rituali, ma ho trovato moltissimi spunti anche in altri articoli. Sei d'ispirazione!
    Ambra

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