martedì 25 agosto 2015

Trova lavoro subito, il fiore all’occhiello di Stefano Carpigiani e Alberto Forchielli

Trova lavoro subito!
Alberto Forchielli è senza ombra di dubbio una delle persone più preziose che ho avuto modo di poter conoscere on line, soprattutto nell’ultimo periodo tramite i suoi interventi sui social. Una personalità che trasborda positività da ogni poro della sua pelle. 

Colto, poliglotta, esperto di mercati internazionali e di politica economica, il fondatore di Mandarin Capital Partners, fondatore e presidente di Osservatorio Asia e fondatore di T-Island (www.t-island.eu) - società attiva nell'ambito della mobilità internazionale e ricollocazione professionale - è anche coautore del libro Trova lavoro subito, un manuale scritto con Stefano Carpigiani, startupper seriale, esperto di recruiting, headhunting e consulenza, oltre che profondo conoscitore del mercato del lavoro e delle dinamiche dell'occupazione a livello internazionale. 


Un libro che sembra essere il fiore all’occhiello per chi si lancia con motivazione e stimoli giusti nel mondo del lavoro con un ottica ampia. 

Ma diamo voce ai due coautori


Benvenuti e grazie, permettetemi di andare subito al sodo: mi potete dire come è stata la genesi di questo libro? 


AF: Ho fondato con Stefano T-Island nel 2013 perchè credevo che fosse arrivato il momento di fare qualcosa di concreto per i giovani e per tutti coloro che non trovavano lavoro in Italia. Quando poi abbiamo deciso di riposizionarci ci è sembrato normale mettere per iscritto tutte le conoscenze, informazioni, malizie e segreti che avevamo imparato. 


SC: Quando abbiamo deciso di fare consulenza nell’ambito della ricollocazione professionale ci è sembrato normale andare ad ordinare in un libro tutte quelle informazioni di base che sono propedeutiche alla ricerca di lavoro all’estero anche se in realtà la stragrande maggioranza delle informazioni sul nostro manuale sono valide anche per l’Italia. Insomma per scrivere serve la grammatica e lo stesso è per la ricerca di lavoro. Trova lavoro subito è la grammatica della ricerca di lavoro. 



Più specificatamente a chi è rivolto il manuale? 



AF: Il manuale è rivolto a ragazzi e genitori. Il lungo percorso verso l’occupazione si costruisce fin dalla scelta delle scuole superiori dove spesso i ragazzi non sono pronti a fare scelte sensate e allora sta ai genitori aiutarli a capire e scegliere. La globalizzazione ha cambiato tutto ma ancora in troppi non riescono a coglierne gli aspetti che li toccano nella vita di tutti i giorni. Trova Lavoro Subito è un manuale di sopravvivenza per tutti coloro che non hanno un futuro (ed un presente) in Italia e sono forzati all’emigrazione. 

SC: Il manuale è rivolto a tutti. E’ rivolto ai giovani perchè abbiamo deciso di raccontare, senza peli sulla lingua, tutta la verità ai nostri ragazzi perchè sappiano che cosa li aspetti e non possano più avere come alibi il famoso “nessuno me l’aveva detto”. E’ rivolto ovviamente ai genitori che spesso hanno già fatto le proprie scelte tanti anni fa e ora si trovano impreparati nel consigliare e talvolta prendere le decisioni per i propri figli. E infine è rivolto a tutti quegli italiani che non hanno un lavoro in Italia oppure non ne hanno uno alla propria altezza e dopo estenuanti ricerche sono di fronte al bivio se rassegnarsi oppure ambire a qualcosa di più.. di meglio. 



Trova subito lavoro, la dice lunga: non è vero allora che c’è la crisi. 


AF: la crisi c’è eccome, basta fare una passeggiata in una qualunque città italiana per rendersene conto. E non solo c’è crisi ma batte anche molto duro. Quello che è diverso nella crisi di oggi rispetto a molte altre depressioni storiche è che è una crisi molto selettiva e non universale. A fianco di tantissime famiglie che non riescono a trovare un lavoro ce ne sono altre che il lavoro lo trovano e sono pagate anche molto bene. 

A fronte di alcune industrie in crisi cronica ve ne sono altre che assumono e non trovano abbastanza skill su mercato con il risultato di frenarne la crescita. E questo per guardare in casa nostra. Il resto del mondo, America ed Asia in primis, sta correndo e per farlo servono lavoratori preparati e con le giuste competenze. Per molti non ci sarà mai lavoro in Italia e saranno sempre costretti ad andare a cercarlo all’estero o comunque dove possono essere valorizzati. La storia si ripete, nel rinascimento i nostri migliori artisti andarono ad ingentilire le corti europee e non. Allora avevano la scelta tra restare e andare. Oggi non tutti sono così fortunati. 


Stefano Carpigiani - Facebook
SC: Il fatto non è se c’è o meno la crisi ma il fatto che non abbiamo ancora metabolizzato che il mondo globale è un nuovo campo di gioco in cui i vecchi paradigmi non possono che essere, appunto, superati. E’ importante rendersi conto di tre enormi cambiamenti epocali 
1) solo una piccolissima parte dei lavoratori potrà svolgere un’unica mansione o lavoro per tutta la vita. Per questo l’apprendimento continuo deve essere una condizione di base nella nostra vita. 
2) esiste un fenomeno di polarizzazione delle competenze così veloce e così marcato che il sistema educativo italiano, ma non solo, non riesce a seguire. E’ così che in tutti i mercati esistono tipologie di lavoratori molto difficili da trovare indipendentemente dal tasso di disoccupazione. Questo fenomeno, in caso di economie in crisi è aggravato dal fatto che anche le competenze più comuni non hanno una domanda adeguata. 
3) l’avvento della robotizzazione e dell’AI ha fortemente spostato il focus delle competenze necessarie verso le cosiddette materie STEM (Science Technology Engineering Mathematics) da una parte mentre dall’altra ha fatto sì che molti lavori venissero distrutti senza essere rimpiazzati da altre posizioni lavorative. Le società si dovranno iniziare ad interrogare su come gestire questo numero crescente di persone con più tempo libero e minori possibilità di impiego. Tirando le somme non c’è niente di male ad andare a cercarsi il lavoro lì dov’è soprattutto quando ci si rende conto che qui il lavoro non c’è e non ci sarà per generazioni. Almeno non per tutti. 


Se voi aveste un figlio con gli studi appena finiti, prendendo spunto dal vostro manuale, cosa gli consigliereste? 



Alberto Forchielli - Facebook
AF: Bagagli in spalle e un biglietto d’aereo sola andata. Quando partono tutti hanno nostalgia di casa, poi quando stanno all’estero abbastanza si accorgono che l’Italia è un posto magnifico per andare in vacanza. 

SC: La vita è fatta di varie direttrici, famiglia, amore, merito, aspirazioni, lavoro, soldi. La prima cosa da decidere è quanto vale ognuno di questi e quale possibile scenario si adatta meglio ad ogni singola persona. Così come non tutto fa schifo in Italia è altrettanto vero che non tutto è fantastico all’estero. Con il manuale, oltre a andare a ripercorrere passo passo cosa fare e cosa non fare quando si decide di cercare lavoro (meglio se all’estero), andiamo anche a ripercorrere tutto il processo di scelta. Alcuni dopo aver letto il manuale scopriranno che devono assolutamente partire domani mattina ma altri, forse altrettanti, scopriranno che non è ancora arrivato il momento oppure che forse non è il caso neanche di provarci. 



C’è secondo voi un punto debole che caratterizza i giovani italiani in cerca di lavoro? 


AF: I giovani italiani in cerca di lavoro si scoraggiano spesso troppo presto. Sono assuefatti ad un sistema che non premia il merito e che vede il lavoro come una grazia ricevuta e non come il giusto riconoscimento del talento. I nostri ragazzi, ma in genere gli italiani, non hanno nulla da invidiare a nessuno al mondo anche perchè chi riesce ad eccellere in una giungla non può far altro che avere successo quando le cose si fanno più semplici. 



SC: I nostri ragazzi spesso non danno abbastanza importanza alla conoscenza delle lingue e già considerano un ottimo risultato conoscerne una molto bene (e anche questo non è da tutti). Sono abituati male da un sistema che non gli insegna cosa li aspetta nel mondo del lavoro fuori dai nostri confini e che spesso vede nelle lingue un addendum agli insegnamenti e non uno dei componenti fondanti della formazione dei ragazzi. 


Non vi chiedo altro, vi ringrazio e vi lascio ai vostri impegni, ma prima potreste rispondere alla mia domanda telepatica, un must delle mie interviste (naturalmente potete rispondere ciò che desiderate)? 


AF: In un Paese che non è globale e che difficilmente lo potrà mai diventare l’unica soluzione è autoglobalizzarsi o agire in piccoli network per creare opportunità e andare a cogliere quelle che ci sono. 


SC: Trovare lavoro con successo (meglio se all’estero) è un fine incrocio di fortuna, preparazione e abilità. Sfortunatamente non siamo ancora in grado di guidare la fortuna ma per il resto c’è tutto quello che vi serve per capire se è una scelta che fa per voi e, in questo caso, perseguirla con successo.


Grazie per la lettura!

10 commenti:

  1. Bellissime le parole di questi due autori,è vero ciò che dicono e i suggerimenti che danno ai giovani e ai loro genitori,ma non credo sia comunque molto semplice trovare un lavoro in linea con studi ed esperienze fatte nella vita,sempre troppo pochi sono gli eletti a ricoprire posti di lavoro adeguati ad essi,la meritocrazia è morta e sepolta da tanto sopratutto nella nostra "bella" Italia,bella solo dal punto di vista vacanziero,proprio come dicono loro in un passo dell'intervista;penso comunque che valga la pena di leggere il libro,anche per avere una sollecitazione in più per cercare lavoro ed avere più autostima nelle proprie capacità.Complimenti Ferruccio a te e ai tuoi ospiti per la chiara e utile intervista !

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  2. Mi unisco alle parole di Marina, sia relativamente all'apprezzamento degli autori, che alla parte più "realistica"...

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  3. Non ho ancora letto i libro ma penso che lo farò. ho sentito Forchielli alla radio e mi ha comunicato grande entusiasmo. Non sono più giovane - 42 anni - lavoro ma sempre più spesso mi ritrovo a pensare di fare un'esperienza fuori dall'Italia...Gennaro

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    1. Gennaro sei giovanissimo. L'età che ci sente addosso è legata con le ambizioni e i sogni che si hanno. Conosco ventenni che sono dei morti viventi. Coraggio e auguri

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  4. Grazie dell'incoraggiamento! Auguri a te e a presto, Gennaro

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  5. Alberto Forchielli è un grandissimo personaggio che seguo sempre con interesse. Il suo ultimo intervento a Piazzapulita è stato memorabile.

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