Insomma il suo curriculum concentra le caratteristiche di metà delle personalità che ho potuto intervistare per il mio blog: non potevo esimermi dal rompere le balle a fare un'intervista a uno come lui, dopo essere diventato inoltre un assiduo partecipante al #dibattito che quotidianamente lancia su facebook. Un’intervista che impreziosisce Otium.
Benvenuto Danilo, vado subito al sodo: sul mio blog ho una rubrica dove, di volta in volta, chiedo ai lettori se non hanno mai letto quel tale autore stimolandoli a a darmi consigli sui titoli per iniziati. Ora se dovessi chiedere a te con quale libro bisogna iniziare a conoscere il tuo lavoro, cosa risponderesti?
Ti direi Ci meritiamo tutto, ma sono costretto a dirti Umarells, il mio best/longseller
Quasi metà della tua produzione letteraria ha nel titolo Bologna: micro mondo che è pure un macro mondo?
Molto più semplice. Vivo a Bologna, la conosco, la amo, mi ci trovo abbastanza bene e la racconto. Possibilmente solo di quello che so, quindi Bologna, la so.
Al di là degli incassi che ottieni, qual è il complimento più bello che ti hanno fatto riguardo alla tua scrittura?
Mi ritrovo molto in quello che scrivi, ma mi piace come lo scrivi.
Ti posso chiedere che opinione hai dell’editoria nostrana?
Un settore come un altro. Produrre, vendere, fatturare... Così. Niente di che.
Cartaceo o eBook?
Dipende. Se vuoi possedere un bell'oggettino cartaceo, se proprio ci tieni, carta. Se sei un bulimico che legge di continuo, eBook.
Hai qualche aneddoto strabiliante legato ai tuoi lavori?
Nel 2006 mi contattò un editor di una famosa casa editrice, di quelle grosse. Volevano pubblicare Umarells. Dopo qualche settimana di lavoro decisi che non era cosa mia, che mi stavano snaturando la mia "creatura".
Li abbandonai al loro destino e qualche mese dopo mi rivolsi ad Antonio Bagnoli di Pendragon che mi pubblicò senza stravolgere quasi nulla del mio prodotto. Sono fatto così, altri avrebbero accettato di rovinare tutto in nome di qualche centinaio di euro in più di royalties.
Tempo fa su facebook circolava una catena in cui ci si taggava chiedendo i dieci libri che più hanno influenzato la crescita personale. Ora non devi taggare nessuno, ma te la senti di citare dieci titoli, per te fondamentali?
Jack frusciante è uscito dal gruppo - Enrico Brizzi
La vita oscena - Aldo Nove
Dei bambini non si sa niente - Simona Vinci
Generazione Mc Donald's - Francesca Mazzucato
Ragazzo - Massimo Fini
Sottomissione - Michelle Houellbeck
Siddharta - Herman Hesse
Spaghetti alla bolognese - Giorgio Comaschi
Blackout - Gianluca Morozzi
L'amore è un bar sempre aperto - Grazia Verasani
E ovviamente Ci meritiamo tutto - Danilo Masotti
Che peso hanno avuto e che peso hanno i social per la promozione dei tuoi libri e di te stesso?
Abbastanza, ma va anche detto che vengo da trent'anni di insuccesso costante e duraturo, quindi molte persone mi conoscono già per altre cose (new hyronja, radio...) e con i Social mi ritrovano.
Gente che non mi conosce che mi sopravvaluta e si permette di sentenziare su di me. Va be', poi li banno evitandogli così inutili sofferenze.
Domanda off-topic: il piatto più buono di Bologna?
Il kebab del mio amico Hamid in via palagio palagio o palagio pelagi o pelagio palagi.... Insomma lui
Bene, non ti chiedo altro Danilo, ti ringrazio tantissimo per il tempo che mi hai dedicato e ti saluto lasciandoti alle prese con la mia solita domanda telepatica, ormai un must delle mie interviste, vedi tu cosa rispondere.
Sono un eterosessuale dichiarato, ma non ho nulla contro l'olio di palma e chi crede di avere la celiachia. Peggio per loro.
Simpatico questo autore,ironico al punto giusto nel dare alcune risposte e a proposito di risposte non mi è chiara questa : "La cosa più fastidiosa che ti è accaduta sui social?
RispondiEliminaGente che non mi conosce che mi sopravvaluta e si permette di sentenziare su di me. Va be', poi li banno evitandogli così inutili sofferenze."E' il "sopravvaluta" che mi confonde :-( Complimenti a Danilo Masotti che non conoscevo sino a questo momento e come sempre grazie Ferruccio per la bella intervista !
Sui social credo sia facile fraintendere
EliminaApprezzo sempre chi tiene alla sua creatura tanto da difenderla dagli stravolgimenti degli editor delle grosse case editrici. Secondo me è anche da questo che si riconosce un vero scrittore.
RispondiEliminaSenza dubbio
EliminaAssolutamente vero Ivano.
EliminaTra i dieci libri citati ne ho letti soltanto due... e credo si intuisca facilmente quali :P
RispondiEliminaCurioso questo autore, un'intervista straniante, almeno un poco o.O
Un amante della narrativa italiana
EliminaMi sono divertito molto a leggere, perdonando quel poco di snob di certe affermazioni.Comprensibile e a volte corazza difensiva in un artista. Ho sorriso di gusto alla risposta in merito al piatto più buono di Bologna... fantastico. Bravo Ferruccio bel post.
RispondiEliminaNIo non ho fatto nulla
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