Ho trascorso questi giorni di ponte a sistemare la questione dei cookie. Adesso, come penso la maggior parte dei blogger che conosco, non ho mai fatto uso di cookie di profilazione, ma per non incorrere in rischi inutili sono andato sulla piattaforma a rimuovere e togliere e pulire tutto quello che non mi dava garanzie.
La sensazione, girovagando un po’ tra i blogger che frequento e considerando le interazioni avute in questi ultimi giorni, è che l’assorbimento di energie per risolvere questa problematica non sia stato un qualcosa che ha toccato solo il sottoscritto.
Per non parlare, inoltre, delle cose lette in alcuni gruppi su facebook e google plus in merito alla faccenda. Dai discorsi più disfattisti, allarmisti e tragici ai discorsi tendenti alla calma e alla ragionevolezza.
Da domani, comunque, la festa è finita. Bisogna essere in regola con la normativa. Nulla da dire. Se serve per la sicurezza di tutti…
Tuttavia se paragono il marasma che è nato attorno a questi benedetti cookie con ciò che succede normalmente nella privacy di tutti i giorni alle persone che i computer e la rete neppure li conoscono, non è che ci sia molto da essere contenti.
Penso alle signore anziane che con semplice assenso al telefono, magari inconsapevole, si trovano costrette a pagare servizi ambigui, e nessuno fa niente per loro. Penso alla decine di telefonate che si ricevono ogni giorno dal personale di call center del tutto incurante del rispetto del persone. Penso ai balordi che suonano alle porte truffando a destra e a manca mostrando un tesserino.
Fermo restando che un’azione in grado di regolamentare il mondo dei cookies andava fatta, ci si chiede perché in altri campi una simile politica non venga prese in considerazione se non in maniera dozzinale…
Ah, ci arrivo da solo, una nonnina non fa acquisti sul web.
Grazie.
Sì ok, d'accordo sulla nonnina e sulla questione cookies... ma mi dite chi è così stupido da non sapere ancora che Internet e Privacy sono termini antitetici??? :D
RispondiEliminaVoglio dire, gente che posta le proprie mutande su FB... poi si allarma se vi sono trattamenti sulla propria identità digitale? Ma scherziamo?
La cookie law può essere una norma informativa e ci sta, quale è il problema? Il problema è che viviamo in Italia e che non c'è stato e non c'è un effettivo sviluppo e risoluzione a monte, vedi verso una semplificazione e aiuto per chi deve adeguarsi a tale normativa.
Non serve essere allarmisti e nemmeno faciloni, c'è da incavolarsi.
In termini di tempo e di giramenti, a tutti, questa assurda normativa all'italiana, è costata. Non posso non vederci dietro altre finalità, sarò cinica e farò pure dietrologia.
E buona giornata! XD
Io l'ho messa sull'ironico, sfiorando il sarcastico, me credo di non vederal molto diversa da te
EliminaPotrei anche aggiungere, sempre in riferimento all'utenza mancata delle persone più anziane, ma non solo è ovvio, che ci son alcuni siti ufficiali della P.A. e simili, che non sono navigabili: non è che non siano "intuitivi", sono fatti malissimo. Vedi Inps e download del Cud, provare per credere.
EliminaQuello che voglio dire, è che l'Italia è informaticamente sottosviluppata e nessuno delle istituzioni si è mai preoccupato di ciò. Cosa si deve pensare, quindi? Io credo che faccia comodo che sia così.
I ragazzini possiedono dispositivi che sono soltanto uno status: non li sanno usare. Tralascio la questione "educativa", che qui sarebbe in più. Nativi digitali, ok, ma cosa sanno veramente in campo informatico? Ché farsi i selfie, con un po' di impegno riesce anche la nonnina.
Ora taccio, mi ritiro compostamente XD
Tu lo dici io lo penso
EliminaLa realtà è che hanno visto che molta gente stava rischiando di diventare qualcuno grazie ai blog. E qui mi fermo! :°D
EliminaMi sa anche a me
EliminaOttime riflessioni
RispondiEliminaGrazie Massy
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