venerdì 10 aprile 2015

Gli #schiavi del #web

Qualche settimana fa, in un gruppo di facebook, in cui qualcuno mi ha aggiunto a mia insaputa (sono uscito subito dopo aver letto un paio di status e di commenti), ho letto con mio enorme disappunto l’offerta del gestore di un portale di news a una persona in cerca di lavoro come articolista. 

Facendo una piccola riflessione ho subito pensato alle condizioni disumane a cui sono sottoposte per vivere certi #desperados che cercano l’oro in alcune zone del Brasile o dell’Africa, ecco il perché del titolo e della foto. 

Detto tra noi, benché ne fossi a conoscenza, certe cose fanno venire il voltastomaco e consiglio a coloro che si trovano di fronte a queste proposte di non prenderle neppure in considerazione e di ovviare al problema economico andando a frugare nei bidoni dell’immondizia come i barboni o a fare l’elemosina in metropolitana, secondo me occupazioni più redditizie. 

Sì, lo dico sul serio. 

La cosa mi disturba assai perché mortifica tutti coloro che per vivere scrivono. Dal più umile scrittore che arrotonda il suo stipendio pubblicando ebook autoprodotti, ai grandi scrittori di best seller

Insomma non fatevi incantare con false promesse. Non c’è crescita professionale e neppure umana lavorando a certe condizioni. 

Non lo dico a caso. Ogni giorno ricevo offerte per scrivere articoli supportate da proposte ridicole. Alcune di esse mi offrono chissà quanta visibilità, altre mi offrono pochi spiccioli. Subito, tuttavia, demolisco le loro pretese mostrando ai primi lo screenshot con i dettagli dei report riguardanti le visite rilevate da analytics sul mio blog e ai secondi in maniera più disarmante, quando è possibile, contratti dove dimostro davvero che anche la scrittura ha un valore economico, oltre a tutto il resto. 

Ogni professione deve avere dignità, non siate complici, abbassandovi a essere degli #schiavi del #web

Grazie per la lettura!

31 commenti:

  1. Ottimo consiglio il tuo, Ferruccio. Troppe sono le persone allo sbandò a cui basta davvero poco per credere che esperienze di tal natura possano far crescere, umanamente e professionalmente. A proposito dei gruppi FB: li ritengo un inutile perdita di tempo come del resto ritengo inutile lo stesso FB. Buona giornata e grazie.

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  2. Ho saputo di articoli pagati 0,80 centesimi,, con minimo 350 parole.

    Io per fare un articolo del genere ci metto un paio d'ore, perchè devo informarmi, devo metterci link, foto, ecc.

    Una volta ho conosciuto un ragazzo che suonava la chitarra e chiedeva soldi. Lui era bravino, ma nemmeno tantissimo, sapeva fare quelle 10 - 20 canzoni rock e blues che andavano molto, cantava e si accompagnava con la chitarra. Mi diceva che in tempi buoni riusciva a fare 50 euro in 2 o 3 ore, in tempi bui gli ci volevano 4 o 5 ore.

    Conosco un ragazzo del Centroafrica, rifugiato qui, lui il sabato ( dalla mattina alle 8 alla sera alle 20) , aiuta a portare i carrelli della spesa vicino un grande supermercato; guadagna talmente tanto che durante il resto della settimana non fa altro, infatti negli altri giorni ci vanno i suoi amici.

    Ecco, con questi conti si capisce bene che lavorare per 50 centesimi l'ora non è lavoro, è schiavitù, come dici te.

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    1. Se si vuole guadagnare scrivendo è fare qualcosa di proprio. E come tutti i lavori necessita impegno. Ci sono siti americani che ti danno gli stessi soldi impegnandoti per pochi minuti

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  3. Giustissimo, ma lo stesso discorso dovrebbe valere per gli autoprodotti che vendono in rete e-book di 200 pagine a 0,99. Perché non scrivono "a offerta libera"? E' più dignitoso.

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    1. Si dovrebbe fare un discorso anche li, certo

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    2. All'inizio si fa per farsi conoscere, e poi quando auto-pubblichi non hai un contratto con nessuno, devi rendere conto solo a te stesso. Un "editore" che mi propone di lavorare per lui a costo zero e sfrutta il mio lavoro senza pagarmi mi sta truffando, se io di mia iniziativa deciso di vendere a costi bassissimi nessuno mi sta truffando. Posso essere uno sprovveduto, ma non uno sfruttato, e soprattutto non aiuto nessuno sfruttatore.

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    3. Ogni lavoro dovrebbe avere un giusto valore, deprezzandolo sono io il primo a svalutarlo.

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    4. Esatto, Ferruccio, è il mio stesso ragionamento :)

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  4. Personalmente non li prendo neanche in considerazione rispondendo, mando tutto nello spam. Gmail su questo funziona più che bene, mi manda nello spam anche email che considero importanti. Ihihihihih
    Cmq credo che che sia necessario distinguere tra chi cerca davvero un lavoro per mantenere se stesso e la famiglia (quindi più che comprensibile che si attacchino a qualsiasi proposta giunga loro) e chi invece cerca solo notorietà o visibilità.
    Buona giornata

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    1. uno non scrive per mezzo euro se ha bisogno di lavorare

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    2. La disperazione fa fare questo e altro... credimi da una che ci è passata, tanti anni fa

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    3. La disperazione fa fare questo e altro... credimi da una che ci è passata, tanti anni fa

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    4. Capisco che si possa provare, ma è deleterio

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  5. Leggi qui cosa succede a Torino e tu gridi allo scandalo perchè pagano mezzo euro...
    http://gabosutorino.blogspot.it/2015/04/volontari-de-che.html?view=classic
    Buon pomeriggio

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    1. Non grido allo scandalo e solo riportare un problema che mi sta a cuore

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  6. Aggiungo un pensierino cattivo, Ferruccio.
    Già sfruttano, la cifra che intendono pagare non può nemmeno essere considerata un'elemosina, ma poi.... pagano davvero??????

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  7. Come non concordare?
    Però, c'è parecchio da aggiungere. Tutte le nuove teorie illuminate sulla flessibilità, i giovani comodi, che non hanno voglia di mettersi in gioco, quelli definiti choosy da una certa ministra, che non sono giovani perché la fascia di età arriva tranquilla tranquilla alla mia generazione di quarantenni, hanno spinto alla stessa svalutazione del Lavoro e del Lavoratore. Bisogna solo che ringraziare di averlo (si dice), a qualsiasi costo - pagato dal lavoratore si capisce XD - e chi non si inchina è un mantenuto nullafacente.
    Quindi, se poi tante persone si "svendono", beh non è neppure una decisione totalmente libera. Devo toccare il tema della meritocrazia? Meglio di no. Vogliamo parlare di posti di lavoro per i quali chi li occupa non ha competenze e voglia e dei neo-laureati che non si vogliono proprio adattare e che (ma guarda te!) si lamentano se devono ripiegare nei call center? Questa non è svalutazione?
    Allora, la questione è questa: se un esordiente autoprodotto offre il suo libro in edizione ebook a una cifra bassissima è forse perché non ha altre vie e forse è perché è un possibile inizio, un modo per farsi conoscere e via così. Tenendo conto che spesso non si ha alle spalle un lavoro "vero". O la famiglia ricca.
    In un modo lavorativo ormai senza regole e tutele, dove si pensa di andare a finire? Ecco, magari il problema è molto più vasto.
    Ormai è abitudine richiamare persone attraverso offerte di lavoro ingannevoli, facendo menzione a precisi requisiti, per poi offrire loro il "porta a porta" o lavori di fatica... Questo è gravissimo. Andrebbe perseguito. Andrebbe...

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    1. Naturalmente Glò il discorso è ampio. Il prezzo di un Ebook lo scelgo io, svantaggi o vantaggi sono dovuti alle mie azioni. Nel caso specifico di questo post invece ci vedo un po' di "strozzinaggio" che è ben peggiore

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    2. Lo è eccome (strozzinaggio)! E purtroppo molte persone finiscono in determinati giri, proprio per le mancanze "istituzionali", per farla molto semplice e breve :P Non solo perché sono sprovvedute!

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  8. Vedo che qui mi tocca fare l'avvocato del diavolo. C'è un detto da noi a Nord dell'Africa: senza 'e fessi, 'e deritte nun campano. Io però sono sicuro che ognuno di noi abbia qualche "serpone nel manicone". Quello che voglio dire è che noi tutti, in qualche modo, siamo denti dello stesso ingranaggio... Nun ve pigliate collera, ci sta gente che viene in Italia da fuori e che noi trattiamo assai peggio... :-)

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  9. Assolutamente d'accordo.

    La cosa più tragica e che certi pretendono che scrivi gratis per loro e te lo propongono anche come un favore personale che ti fanno per darti in cambio una grande popolarità...

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  10. Certe cose non capitano solo in rete ma anche nella realtà " che possiamo toccare con mano ",l'amica di mia figlia,laureata da oltre 10 anni,master su master in giornalismo,bravissima ( e non lo dico tanto per dire) pagata per anni dal giornale locale con euro 2,50 ad articolo con un massimo di 10 articoli al mese,ora disoccupata per quanto concerne il suo lavoro primario (basta essere presa per i fondelli) e si guadagna da vivere servendo ai tavoli di una pizzeria,nella speranza che anche per lei passi il treno che la conduca al lavoro che le compete dopo tanti anni di studio...non aggiungo altro :(

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    1. Lo so Marina. Ti credo. Il mio è solo un post suscitato da un commento su facebook. Quello che voglio evidenziare è che non si devono scambiare questo 2,5 euro ad articolo per gavetta, ma è solo una presa in giro.

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