“La luce!” Grazie. Ma ci sarà qualcuno? Che terribile silenzio.
“Oh! Mi sentite?!” Niente. Ma dove sono finito? Parlo da solo come un pazzo, maledizione! Un istante prima stavo fischiettando e ora mi pare di esordire sul palcoscenico di The voice.
Strano però, dovrei aver paura e invece mi sento tranquillo. Non vedo niente, ma proprio niente.
Ho guardato bene per scorgere in questo nero una scheggia di luce, un lampo colorato, puntini o virgolette, ma niente per ora; però associo questo istante alla sera in cui partecipai al corso di meditazione.
Il maestro disse: “Dapprima noterete il buio, poi visualizzerete una forma e dopo vedrete una scintilla.”
Dove? Mi chiesi. Quando?
Rimasi lì, fermo a perlustrare l’oscurità in tutta la dimensione visibile al mio schermo ottico. Poi, dopo aver pensato per due minuti - ma perché sono venuto qui e chi me l’ha fatto fare - feci il furbo: sollevai lentamente la palpebra per vedere se qualcun altro dei partecipanti aveva gli occhi aperti. Nessuno!
Tutti erano inchiodati al loro posto, immobili come le statue dei faraoni.
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Grazie per la lettura!
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