Voi sapete cosa fare con il blog?
Non ridete e non pensate sia pazzo.
La colpa di questo articolo riflessione è stato ispirato in parte del post letto sul blog di Rudy Bandiera, La morte dei contenuti verticali.
Nella mia testa fermentava già da un po’ questa domanda visto che più di una volta mi sono chiesto che cosa volevo fare e cosa voglio fare e a chi sono rivolti i contenuti del mio blog e considerando un po’ tutti gli altri blog o siti che frequento è spontaneo rivolgere questa domanda anche voi.
Ecco il mio blog non è mai stato veramente verticale, nel manifesto che presenta Otium però è facile cogliere le motivazioni di base che mi hanno spinto ad aprire un blog per supportare la mia attività di scrittore amalgamando un po’ tutte le mie passione:
Ho scelto la parola Otium, termine latino astratto, che possiede una notevole varietà di significati. Il temine, che va a sostituire il vecchio Un po’ si scrive, un po’ si legge, non è da confondere con il termine dispregiativo italiano Ozio e forse si traduce meglio con i termini Ozio Creativo, voce che è stata elaborata dal sociologo Domenico De Masi.
Ora Il blog forse vuole seguire questo concetto ed essere un esempio di come al giorno d’oggi i confini tra lavoro, studio e gioco si confondono creando una situazione in cui si lavora senza neanche accorgersi di farlo.
Devo però ammettere che queste passioni sono dei pali portanti della mia vita e di tutto quello che mi rappresenta e sebbene in alcuni casi sembrano discordanti tra loro finiscono sempre in qualche mio racconto o in qualche aneddoto che mi ha visto come protagonista, posso quindi vedere questa disomogeneità come il migliore del letame.
Naturalmente vedo che ogni tanto qualcuno storce il naso. Qualcuno si lamenta perché quando parlo di libri non sono mai critico al cento per cento, qualcuno obietta perché ogni tanto ci infilo qualche regola SEO o mi metta a parlare di marketing o di puro blogging o di serpenti e di cucina.
Tuttavia non ci metto nulla di dozzinale: ogni contenuto e frutto di studio o di esperienza e se per farlo uso il linguaggio che userei al bar invece di quello di un fine intellettuale, be’ è un’altra questione che affronteremo.
Nel frattempo fatemi sapere le vostre considerazioni in merito.
Grazie della lettura!
Il tuo infatti non è un blog verticale.
RispondiEliminaNon credo assolutamente che i contenuti verticali stiano morendo. Ci sono blog generalisti e altri tematici e ci saranno sempre.
Se leggo un blog, è per informarmi. Dell'influenza del blogger o della sua gita fuori porta a me sinceramente non frega nulla. Quei post non li leggo.
Il lettore può conoscerti benissimo attraverso i post, anche se non parli della tua vita privata e se non fai il pagliaccio davanti a una webcam.
Quindi, per quanto mi riguarda, non pubblicherò post personali che non hanno nulla a che vedere coi temi che tratto del mio blog.
Il mio è il blog di uno scrittore e delle sue passioni, alcuni post sono utili e altri solamente servono per comunare, spero emozioni
EliminaPost personali non in tema con il mio blog non li pubblico neanche io. Credo più che altro che il post di Rudy sia un po' provocatorio. Grazie Daniele
Il mio manifesto programmatico è sintetizzato dalla frase del sottotitolo del blog: Cronache del tempo del Sogno.
RispondiEliminaCome ho scritto in passato in un post, se mi occupassi del Tempo del Sogno in senso stretto, ossia del mondo religioso e filosofico degli aborigeni australiani, il mio blog sarebbe estremamente verticale, mentre nella visione allargata che ho dato io al termine il risultato è tutt'altro che verticale, poiché c'entra tutto quello che può essere declinato in senso simbolico-mitologico o che ha il potere di trasportarmi in una dimensione "altra" - si tratti di libri, film, fumetti, pittura, musica...
Post personali ne pubblico, ma solo se li considero in sintonia con questo manifesto.
Ci sono post personali e post personali.
EliminaCosa posso dirti... il mio manifesto è "diario di un eterno dodicenne", quindi davvero c'è di tutto e di più, ovviamente pop a 360°. Basta divertirsi, per me questo è verticale e orizzontale :)
RispondiEliminaMoz-
Il tuo manifesto è chiarissimo
EliminaOddio! Che dire dopo quello che letto sul post e nei commenti?
RispondiEliminaPremetto che non ho capito il senso del verticale e/o orizzontale... :)))
Io credo di essere in linea con il programma del mio blog.
Come ho scritto nella presentazione "posterò di poesie, racconti, pensieri vari, foto..."
A volte qualcosa di personale ci sta anche ma sempre a grandi linee, non nei dettagli.
Diciamo che per me il blog è scambio di idee, di pensieri. Di chiacchiere anche.
Io comunico agli altri quello che penso a proposito di... e chi vuole commenta. A favore o contro. Non c'è problema.
Visto il numero delle visite e dei lettori, nel mio piccolo credo di essere riuscita nel mio intento. Poi.....
Una volta che hai un manifesto, fai bene a seguire quello
EliminaIl blog in cui scrivo, che è anche mio, ma di fatto di Mik, il mio CapoBlog (io spero si capisca l'ironia XD) è nato con uno scopo: fare qualcosa che potesse portare a una forma di collaborazione facendo leva sulle passioni "naturali" che abbiamo, ma tenendo fermo il concetto della libreria. Quindi, forse è un blog verticale, perché per nostra scelta risponde ad alcuni esigenze/criteri. La base è parlare di letture (fumetti, romanzi, saggistica) e dare spazio, ma minore, ad altro.
RispondiEliminaCi siamo accorti ovviamente di molte questioni. Ma... val la pena stravolgere tutto per... per che cosa?
Lo so che se scrivessi pettegolezzi e altre robe avrei un'attenzione diversa, quantitativamente non so se poi tanto maggiore.
Però, chissenefrega.
Continuo a pensare che il criterio ottimo per fare del blogging sia un insieme di sincerità intellettuale, passione, impegno.
Per il resto, se son verticale, forse dipende da chi legge. ^^
Continuo a pensare che il criterio ottimo per fare del blogging sia un insieme di sincerità intellettuale, passione, impegno.
Eliminanon manca niente
Il mio è un continuo cambiamento. Vado a braccio, ispirato da cosa mi passa per la testa, tant'è che non ho post organizzati né palinsesti particolari. E pensare cheè nato così, quasi per caso. Cosa fare col blog? Tutto quel che mi vien voglia di fare. In genere direi scrivere però. È una sorta di palestra dovendo cambiare linguaggio e stile a seconda di argomenti e tipologie di articoli.
RispondiEliminaSì, capisco cosa vuoi dire. La palestra vale anche per me
EliminaGrazie
Mi piace questa idea della "palestra"!
EliminaIn fondo, lo è anche. Una continua palestra in cui si lavora sulla fantasia, sul cervello anzichè sui quadricipiti.
Bravo Cervello Bacato! Rende veramente l'idea. Anche del mio blog. Un continuo esercitarsi su qualcosa che piace e che non è mai uguale al giorno prima o a quello successivo. Dipende dall'estro.
Ciaoooo
Siamo della stessa idea Patricia ;)
EliminaA quanto pare... :)))
EliminaSiamo dei blog swarzy
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