mercoledì 28 gennaio 2015

Neruda o non Neruda: non incolpiamo nessuno

Ieri mi è capitato davanti il brano che leggerete tra poco. Io l'ho letto come status nella pagina facebook de Il Monaco Guerriero.

Un semplice e accorato testo che possiede una bella carica motivazionale, senza dubbio adatto alle persone di questo tempo, di qualsiasi estrazione e di qualsiasi sesso esso siano. 


Alla fine del testo, sullo status appare tra parentesi il nome  del poeta cileno Pablo Neruda, facendo qualche piccola verifica ho però riscontrato che lo scritto è anonimo


Confesso di non avere idea di chi sia la paternità, se qualcuno vuole aiutami ne sarei felice, intanto prendetevi un paio di minuti e immergetevi nella lettura e non incolpiamo nessuno


Male non vi farà: 


 “Non incolpare nessuno, non lamentarti mai di nessuno, di niente, perché in fondo tu hai fatto quello che volevi nella vita. Accetta la difficoltà di costruire te stesso ed il valore di cominciare a correggerti. 


Il trionfo del vero uomo proviene dalle ceneri dei suoi errori. Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte, affrontala con valore e accettala. In un modo o in un altro è il risultato delle tue azioni e la prova che Tu sempre devi vincere. 


Non amareggiarti del tuo fallimento né attribuirlo agli altri. Accettati adesso o continuerai a giustificarti come un bimbo. Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare e che nessuno é così terribile per cedere. 


Non dimenticare che la causa del tuo presente é il tuo passato, come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente. 


I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno. Impara a nascere dal dolore e ad essere piú grande, che è il più grande degli ostacoli. Guarda te stesso allo specchio e sarai libero e forte e finirai di essere una marionetta delle circostanze, perché tu stesso sei il tuo destino. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. 


Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati,combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.” 


Grazie per la lettura e per l’aiuto!


21 commenti:

  1. Non saprei aiutarti, anche perché non conosco il profilo personale di Neruda. Ad ogni buon conto, personalmente non condivido quanto scritto, anzi, mi pare che ci sia tutto un contraddittorio. Insomma bisogna accettare il "fato", ma nel contempo non si deve credere al destino. A me appare come la scritta di un egocentrico presuntuoso e megalomane. Non so se Ricardo Eliezer Reyes Basoalto lo era. :-)

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    1. Più che accettare il fato mi sembra un accettare se stessi
      grazie Jennaro

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    2. Si, ma, in questa "poesia" l'accettazione di se stessi viene marcata così prepotentemente da sembrare quasi una "forzatura". Insomma, un po' di serenità non farebbe male, secondo me. :-)

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    3. ahhah, vai a capire in che stato scrivono i poeti LOL

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  2. Francamente non ce lo vedo Neruda in queste righe. Questo genere di testi sono l'anti-poesia personificata. Credo anch'io che sia una sòla.

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  3. Ciao fanciulli
    Adoro Neruda e le sue poesia. Per me, personalmente, uno dei massimi rappresentanti della poesia mondiale.
    Non sono una sua studiosa, solo lettrice accanita, però condivido il parere di Jennaro e Ivano.
    Trovo che ci sia una certa aria di superiorità in questo scritto che non apparteneva a Neruda. In più, il legame profondo che lui sentiva con la terra tutta, la sua in particolare, qui latita.
    Posso anche sbagliarmi (non incolpatemi ahahahaha) però qui il grande Pablo non c'entra.

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  4. Io esco fuori dal coro (degli altri commenti) e posso solo dire che questo brano-poesia mi ha quasi commosso,io non vedo nessuna contraddizione per quanto riguarda la questione fato-destino,qui all'inizio non si parla di fato,ma del FATTO che nessuno può dare la colpa a nessuno per ciò che si è,ma la colpa è esclusivamente nostra,del nostro agire,del libero arbitrio,non possiamo imputare chicchessia di ciò che siamo diventati,tutto deriva dalla "somma" delle nostre azioni ! Ecco perchè la conclusione"... Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.” Perchè mi sono commossa? Perchè mi ritrovo a fare un lavoro che è ben lontano dai miei sogni di ragazza,ben lontano da tutti i miei studi,ma non posso dare la colpa a nessuno,tantomeno al destino,questa è la "somma" delle MIE decisioni sbagliate...e vabbè ! Grazie Ferruccio per questo bel brano,non lo conoscevo,ne farò tesoro:-D

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    1. I brani toccano la sensibilità di ciascuno in modo diverso

      Grazie Marina

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    2. Condivido il tuo pensiero

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  5. Che confusione! o.O Facendo ricerche è attribuita a Neruda frequentemente, ma non ci sono riscontri effettivi!
    (No culpes a nadie: presunto titolo)

    C'è da osservare che potrebbe essere una traduzione amatoriale, eh.

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  6. Bene il dubbio tra tanti e bene ciò che hanno scritto Jennaro e Ivano Landi, non riconoscendo il poeta in quelle rime.
    La poesia è della scrittrice brasiliana Martha Medeiros.
    Fonte assolutamente affidabile di questa affermazione è la Fondazione Neruda che chiarisce quali altre due poesie oltre quella su citata sono erroneamente attribuite al Nostro.
    http://www.fundacionneruda.org/it/domande-frequenti
    E' l'ultima della serie di domande frequenti.

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  7. Potrebbe averla scritta un liceale presuntuoso.B.Croce diceva che fino a 18 anni tutti scrivono poesie,poi solo poeti ed incapaci...De André lo disse in una nota intervista.Dubito che l'autore fosse maggiorenne.Saluti Sergio

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  8. Non mi sembra affatto Neruda, effettivamente...

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  9. Grazie a tutti per il contributo a trovare le vere fonti di queste false attribuzioni.

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