domenica 7 dicembre 2014

L’Assomoir di Emile Zola in tavola

Scusa il ritardo Ferruccio, ma questa settimana è stata piena di alti e bassi e ho avuto poca volontà di cercare i brani, ma stamattina l'ho fatto ed eccoteli qui.” 

Questo che avete appena letto è il commento che mi ha lasciato A.H.V., Alessia, del blog Sicilianamente

È lei che oggi ci porta a pranzo con un libro che anch’io non ho mai letto. L’Assomoir di Emile Zola

La ringrazio di cuore per l’avermi suggerito questi brani: 

1 - I rari giorni in cui lavorava, posava un litro di acquavite vicino alla sua morsa da fabbro ferraio, e ogni ora beveva direttamente dalla bottiglia. Si nutriva soltanto di quello, e se qualcuno gli avesse avvicinato un fiammifero acceso alla bocca, avrebbe preso fuoco come una torcia. 

2 - Restava ancora un mucchio di lavoro per il lunedì: la minestra, i piselli al lardo, l'oca arrosto. La camera di fondo era vivamente illuminata al fuoco dei tre fornelli, il soffritto sfrigolava nella padella in un denso fumo di farina bruciacchiata, mentre il pentolone emetteva getti di vapore come una caldaia, con i fianchi scossi da gorgoglii cupi e profondi. 

3 - Tra un boccone e l'altro si sentivano i culi dei bicchieri ricadere rumorosamente sulla tavolta. la salsa era un po' troppo salata [...] le patate erano uno zucchero. Il maiale non era salato, ma, a causa delle patate, ci voleva una passata di annaffiatoio ogni momento. Tirarono il collo ad altri quattro litri di vino. I piatti furono ripuliti così accuratamente che non fu necessario cambiarli per mangiare i piselli al lardo.è...]La cosa migliore, nei piselli, erano i pezzetti di lardo rosolati a puntino, che puzzavano di zoccoli di cavallo. 

4 - Nella parte bassa di Montmartre trovavano le migliori ostriche del quartiere[...]. Quando si azzardavano a salire alla collina, assaporavano un coniglio cucinato apposta per loro.[...], in rues des Martyrs avevano la specialità della testina di vitello [...], ma più spesso voltavano a sinistra, [...]ristoranti di fiducia, dove si poteva mangiare qualsiasi cosa, a occhi chiusi. 

5 - Da mamma Louis, succhiando gli ossicini degli zampetti, ricominciarono a dir male dei padroni. 

Buon appetito!


8 commenti:

  1. Dev'essere stato una buona forchetta sicuramente, ma la prima impressione che si ha, almeno per me, nel leggere questi capitoli è che Zola sia stato anche un buon "bicchiere".

    ^_^

    RispondiElimina
  2. Oddio... puzzavano di zoccoli di cavallo!! Oo
    Sembra un pranzo da medioevo fiammingo :p
    Buona domenica, Ferr & Alessia :)

    Moz-

    RispondiElimina
  3. Grazie a te Ferruccio per avermi citata qui!! :D
    Ahaha Moz! Il fatto è che qui il cibo è totale disfacimento e per questo è anche collegato all'alcool!

    RispondiElimina
  4. Alcool a gogò in questi brani :-) Il 1° punto mi ha riportato indietro di qualche anno ed esattamente ad una delle tante mostre di pittura che mio marito allestiva per il suo hobby,la pittura...venne a vedere la mostra un famosissimo cantante italiano ( non faccio il nome per la privacy) che in quella serata si doveva esibire in concerto; mio marito gli offri da bere proprio dell'acquavite prodotta da privati,come minimo 50° ;-) ,bene,dopo il primo bicchierino,ha preso la bottiglia e ha iniziato a "ciucciare" direttamente da li,dopo tanti piccoli sorsi ha chiesto che gli venisse messa da parte,è andato sul palco per esibirsi e ad ogni intervallo veniva giù e dai a bere,nell'arco di 90 minuti si è fatto fuori 1 litro di acquavite (da restarci secco)...cantare ha cantato,ma come ha cantato,è una fortuna che non si è collassato...che schifo !!!

    RispondiElimina

Questo blog ha i commenti in moderazione.

Info sulla Privacy