Il pasto di oggi è completo nel vero senso della parola perché si parte dal primo, si gusta il bel secondo, qualcuno porta il pane, qualcun altro la frutta e il tutto è accompagnato da una belle coppa di Champagne.
Gli scrittori, i grandi scrittori invitati sono cinque come di consueto necessari per completare la top five.
Si scoprono cose davvero particolari nel mondo letterario.
1 - Gli spaghetti li cucina Howard Philips Lovecraft
Howard Philips Lovecraft adorava gli spaghetti italiani, in particolare conditi con sugo di carne e di pomodoro, il tutto ricoperto da un cumulo di parmigiano grattugiato.
Il formaggio era importante.
"Come si fa a non gradire il formaggio?" Scrisse una volta in una lettera al collega scrittore di horror J. Vernon Shea. "Non credo che si desidera gli spaghetti, se non ti piace il formaggio, perché i due stanno piuttosto bene insieme."
Lovecraft non solo godeva il gusto della pasta, ma apprezzava anche il suo costo modesto. "La mia economia finanziaria nel mangiare ha funzionato a regola d'arte, non ho mai speso più di tre dollari a settimana per il cibo, e spesso neppure quelli."
2 - Le ostriche le porta Anton Cechov
Anton Cechov era un fan di ostriche. Casualmente, quando Cechov morì, la sua bara fu trasportata in un carro merci con la scritta "OSTRICHE" a grandi lettere sistemata su un suo lato.
3 - Il pane tocca a Percy Shelley
Si racconta che Percy Shelley, spesso, è vissuto soltanto con pane e acqua. Shelley non riusciva a resistere e quando trovava una panetteria non riusciva a non fermarsi e a comprare una pagnotta. Si dice che aveva del pane costantemente conservato nelle sue tasche e lasciava una scia di briciole ovunque andasse.
4 - Le mele le raccoglie Francis Scott Fitzgerald
Deliziose e a magiche erano le mele per Francis Scott Fitzgerald che le impiegò come base nelle sue strategie di sopravvivenza. Durante la scrittura di alcuni saggi per Esquire nel 1936, Fitzgerald soggiornò in un hotel economico nel North Carolina dove la metà della sua dieta giornaliera era costituita da mele.
5 - E per finire un brindisi con lo champagne di Oscar Wilde
L'amore di Oscar Wilde per la champagne francese non gli ha mai impedito di indulgere in esso. Si racconta che durante il suo tour americano del 1882, c’erano dei servitori con il compito rifornirlo a champagne "a intervalli regolari" per tutta la giornata. Anche in carcere, Wilde ordinò casse con le sue bottiglie preferite (un Perrier-Jouët del 1874) direttamente alla sua cella.
Buon appetito!
Fonti: The Awl
Tra il parco Lovecraft e lo spendaccione Cechov, preferisco gli spaghetti del primo. E lo stesso vale anche per il pane e le mele di Shelley e Fitzgerald, contro lo champagne di Wilde :-)
RispondiEliminaA me va bene tutto :-D
EliminaMa che bello, io sto con le mele visto che (ahimè) sono celiaca e una bella spaghettata come la intende Lovecraft non me la posso concedere!
RispondiEliminaUn abbraccio
Be' una mela al giorno...
EliminaInvitanti gli spaghetti col sugo di carne e una montagna di parmigiano,proprio come li mangio io !
RispondiEliminaIN certi momenti sono insuperabili
EliminaMi scopro "shelleyana" ^_^ Ma niente briciole sparse, cosa che odio profondamente :P
RispondiEliminaTi posso capire, le briciole non le sopporto neppure io
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