domenica 19 ottobre 2014

A pranzo con la Fame di Knut Hamsun

Fame
Non avete mai letto Fame di Knut Hamsun

Fatelo, se siete di stomaco forte, ma tenete presente che è un libro che vi lascia addosso una sensazione di disgusto per il genere umano notevole. 

D’altronde nei cinque brani che aggiungo è difficile trovarci delle leccornie, perché il libro parla di Fame vera e non soltanto quella fisica. 

1 - Vacillando giunsi alla trattoria della gente di mare, lessi la lista e alzai le spalle ostentatamente come se carne fritta e carne di maiale non fossero cibi per me; di là scesi alla Piazza della Stazione. 

2 - Perbacco, che odore di cucina! Odore di bistecca ai ferri proprio dopo pranzo, oh! E spalanco la finestra per mandar via quell’odore nauseante. Cameriere, una mezza bistecca. 

3 - Avessi avuto allora un pezzo di pane da addentare! Un pezzettino di quel delizioso pane di segala che si può smozzicare mentre si cammina per la strada. 

4 - Una venditrice di dolciumi è seduta vicino a me e con il suo naso bruno fiuta le sue merci; il tavolinetto che le sta davanti è tutto pieno di leccornie e io mi volto dall’altra parte, nauseato. 

5 - Per quanto concerne quel conto da bottegaio, quei miserabili cinque sedicesimi di formaggio da pezzenti, posso benissimo chiamarlo così, eh eh, un formaggio in cui c’era garofano e pepe, il conto di quel ridicolo formaggio dunque anche la testa di un saggio avrebbe fatto ammattire; l’odore stesso di quel formaggio avrebbe dato il colpo di grazia a un uomo…

Buon appetito!


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