La vetrina settimanale è dedicata a L’inganno della memoria di Gianluca Arrighi.
Un successo straordinario dell’unico scrittore italiano in grado di fare concorrenza ad autori del calibro di John Grisham, Richard Patterson e Scott Turow che, negli USA, hanno inventato il genere del thriller a sfondo giudiziario.
Un romanzo che rappresenta dunque l'autentico collegamento tra il giallo americano e quello all'italiana.
Un racconto con protagonista Elia Preziosi, il pubblico ministero tormentato da incubi antichi che ricorda molto i personaggi creati oltreoceano da Raymond Chandler o Dashiell Hammet.
Ora, nel romanzo di Arrighi tutto è "hard boiled", a cominciare dai protagonisti, che sono le ombre di loro stessi in tempi migliori, sono vivi ma forse preferirebbero il contrario. Il lettore ha certezza solo degli efferati omicidi che vengono commessi sullo sfondo di una Capitale assolata e distratta, tutto il resto è ipotesi e deduzione.
Come spiega Arrighi ne "L'inganno della memoria", infatti, le domande degli investigatori sono sempre le stesse: chi? E perché? L'esperienza giudiziaria insegna che alla prima, di tanto in tanto, si riesce a dare una risposta. Mentre la seconda, troppo spesso, rimane un enigma irrisolto.
Incipit:
«Merda», sospirò Tolfa. Sentì le gambe rigide, i piedi pesanti, come se si rifiutassero di eseguire gli ordini impartiti dal cervello.
Alla fine, si costrinse a fare due passi verso il letto su cui giaceva il corpo della donna.
«In tanti anni che faccio il poliziotto non ho mai visto nulla del genere… Lei che ne pensa dottore?».
L’uomo accanto a lui sbuffò.
«Cosa vuoi che pensi, Tolfa?».
Eppure, sapeva che qualcosa doveva iniziare a pensarla: in fretta, subito. Perché Elia Preziosi, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, del suo istinto si fidava, e c’era qualcosa, nella scena raccapricciante che aveva davanti agli occhi, che lo spaventava più dei dettagli visibili. Qualcosa che gli faceva provare una gran pena non solo per quella donna ma, Dio non volesse, anche per qualcuno che avrebbe potuto seguirla in una fine così atroce.
Il cadavere era disteso sul letto con le braccia adagiate lungo i fianchi e le mani incrociate sul seno, nella posizione anonima di un morto sul feretro, un attimo prima che il becchino saldi il coperchio della bara. Aveva i capelli pettinati, e portava addosso un vestito a fiori leggero, che un paio di mani, quelle dell’assassino, pensava Elia Preziosi, avevano avuto cura di chiudere fino all’ultimo bottone sul petto.
Guardando il corpo, aveva la sensazione che la donna dormisse un sonno mite e sereno, ed era certo che chiunque fosse entrato in quella stanza avrebbe pensato la stessa cosa. Ma era così solo in apparenza, ed Elia Preziosi si chiedeva se l’assassino non avesse voluto sistemare la scena del delitto in modo che, a prima vista, si avesse quell’esatta impressione...
Gianluca Arrighi è un avvocato e scrittore italiano. Laureato in giurisprudenza con una tesi in diritto penale, è iscritto all'albo degli avvocati di Roma.
Ha pubblicato nel 2009 Crimina romana, romanzo, che prima dell'uscita in libreria, viene acquistato dalla Provincia di Roma in una edizione speciale limitata per fini didattici. Sempre a maggio del 2009 "Crimina romana" è adottato come libro di testo in alcuni licei della Provincia di Roma.
Tra il 2010 e il 2011 Arrighi ha pubblicato per periodici cartacei e online una serie di novelle noir.
A febbraio del 2012 è uscito il secondo romanzo "Vincolo di sangue" sul caso giudiziario di Rosalia Quartararo, figlicidio avvenuto nell'estate del 1993. "Vincolo di sangue" è rimasto per sei mesi nella classifica dei libri più venduti, raggiungendo il sesto posto nella classifica IBS.
L'inganno della memoria è il terzo romanzo di Gianluca Arrighi, in cui dà vita al personaggio letterario di Elia Preziosi, pubblico ministero della procura di Roma. Il romanzo è ai primi posti nelle vendite.
I racconti e i romanzi di Arrighi sono, quasi sempre, ambientati aRoma.
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Ecco, questo potrebbe davvero piacermi.
RispondiEliminaMoz-
Ottimo Moz-
Eliminasegnato!
RispondiEliminaBuon divertimento
EliminaOrmai Arrighi è entrato nel club degli scrittori famosi. Volevo chiedere: se la tira anche lui come i suoi colleghi oppure è un tipo alla mano? In genere gli scrittori famosi sono insopportabili. Grazie.
RispondiEliminaAnnalisa
Una persona umile e deliziosa, Annalisa
EliminaHo visto Arrighi intervistato dal Tg1 nella rubrica Billy e in effetti non sembra uno che se la tira.
RispondiEliminaCiao e complimenti per il blog!
Annalisa
Grazie Annalisa, anche per i complimenti
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