martedì 8 aprile 2014

Conquistiamo il Paese del Sol Levante con Dario Tonani

Nei miei sogni da scrittore esiste un giorno in cui al risveglio mi ritrovo a essere esaltato e osannato per il mio lavoro in un paese molto lontano dal mio. 

Ora non so se anche Dario Tonani ha mai avuto questo sogno, in ogni caso per lui questo problema non esiste più visto che uno dei sui lavori, Mondo9 - appena uscito nel Paese del Sol Levante - è molto più che un romanzo semplicemente apprezzato dai lettori e dalla critica. 

Dunque uno scrittore di classe Dario, milanese, giornalista nelle redazioni di importanti testate specialistiche sui motori come “Quattroruote” e “Ruoteclassiche”. 

Uno scrittore di cui non si contano i Premi Letterari vinti, autore di romanzi e racconti pubblicati per le maggiori case editrici, oltre che su diversi quotidiani nazionali. 

Un altro personaggio di grande spessore che passa sul blog


Dario: come ci si sente nel pensare che gli appassionati di fantascienza giapponesi vanno in brodo di giuggiole leggendo un tuo lavoro? 

Un po' sulla luna. Il Giappone è un Paese molto fertile sul piano dello storie visive e immaginifiche, per cui la soddisfazione è doppia. 


Tu hai scritto diversi romanzi e molti racconti: ce n’è qualcuno in particolare a cui sei legato? 

Non amo dover scegliere tra i miei "figli"; ogni opera è una storia a sé, fatta di momenti unici, foriera di emozioni irripetibili. 
Se dovessi guardare a quanto ha prodotto ciascuna, direi che devo molto a "Infect@", "L'algoritmo bianco" e "Mondo9" tra i romanzi e a "Le polverose conchiglie del mattino", "Schiuma rossa" e "W.A.R. - Weapons. Androids. Robots." tra i racconti… 
Ma, come dico, ci sono piccoli legami magici e imprescindibili che si annidano anche in opere che forse hanno fatto meno strada. 


Fantascienza o Horror, dove dai il meglio? 

Nell'ibridazione tra i due, come spesso accade a chi non si sente rappresentato da un'etichetta specifica, pura, ma preferisce la contaminazione tra generi attigui. 


Ti sei mai chiesto da dove venga l’ispirazione per i tuoi lavori? 

No, lo so molto bene, dal mescolare un po' tutto quanto assieme: realtà, sogno, fantasia, paure, parole in libertà… 


C’è un messaggio che pensi di voler fare passare con la tua narrativa? 

Non amo la narrativa che passa messaggi mirati e consapevoli. 
Ho scritto storie che camminavano su un filo proprio perché non volevo cedere alla seduzione del messaggio facile; parlo, per esempio, di racconti e romanzi sulla droga, sulla mistificazione della realtà, sull'obnubilamento delle coscienze (il Ciclo dei +toon e "L'algoritmo bianco"). 


Hai qualche rituale quando scrivi narrativa? 

Parecchi. Silenzio, non bevo e non mangio accanto al computer, per scrivere ho un abbigliamento molto casual: sempre lo stesso. 


Luogo e orari di scrittura? 

Quasi esclusivamente massacranti full immersion durante i weekend, da sabato mattina a domenica sera. 


Lo scrittore più grande di sempre? 

Altra domanda? Sinceramente ne ho una rosa, ma non sono convinto che presi singolarmente potrebbero sostenere il peso di una definizione così assoluta. 


Un tuo collega contemporaneo che “invidi”? 

L’invidia non è molto nelle mie corde. Sto al gioco però: Cormac McCarthy. E tra gli autori un po’ più giovani, Neil Gaiman, di cui ammiro il modo d’intendere la scrittura a tutto tondo, tra narrativa, fumetto, cinema e videogioco. 


Progetti? 

Per cominciare, il sequel di “Mondo9”, un romanzo in stand-by da troppo tempo. Un’infinità di racconti sparsi. 

E per non farmi mancare nulla, il romanzo dietro l’angolo, quello che sai che prima o poi devi assolutamente scrivere… 


Bene, ti ringrazio e ti saluto ma se permetti ti lascio alle prese con la mia solita domanda telepatica, ormai un must delle mie interviste. 

Ah, ok, ricevuta forte e chiara. Volevi sapere qual è il complimento che mi fa più piacere ricevere come autore? 
Quando mi dicono che ho un approccio professionale alla scrittura; che lavoro attorno a un testo come farebbe un autore, magari inglese o d’oltreoceano, che vive esclusivamente di quello. Se vuoi farmi un regalo, fammi questo complimento. 
Grazie della piacevole chiacchierata Ferruccio, stay tuned.

4 commenti:

  1. Caro Ferru, è con non senza una punta d'orgoglio e vera soddisfazione sentire che la narrativa italiana riesca ancora ad influenzare e affascinare lettori dall'altra parte del Globo. Così che lo scrittore Dario Tonani riconferma che il nostro rimane il Paese di Santi e Navigatori, una Terra tra le più antiche del mondo che possiede il primato di uno dei più vasti e variegati patrimoni artistici: la cultura! :-)

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  2. E' veramente una bella notizia per la narrativa italiana!

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