domenica 2 marzo 2014

A pranzo sulle Strade blu di William Least Heat-Moon

Un libro cosiddetto di viaggio che non mi stancherò mai di consigliare agli appassioni è Strade blu di Least Heat-Moon

Opera letteraria che trasmette sensazioni di libertà e di avventura con una scrittura ordinaria, ironica e delicata, mai fuori luogo. 

Un romanzo ambientato nell'enorme varietà dei paesaggi americani attraversati sulle strade secondarie e poco frequentate, le cosiddette Blue Highways ( per via del fatto che sono tracciate in blu sugli atlanti stradali più datati). 

Un romanzo pieno di personaggi interessanti, e spesso balordi. Un libro carico di richiami alla storia: dai pescatori di balene raccontati anche da Melville, alle tribù native, arabe nelle pianure. 

Ma si parla anche di ristoranti e momenti culinari. Molti momenti culinari, perché nel suo girovagare sul Ghost Dancing, William affronta avventure anche di questo genere. Ho scelto cinque passaggi come nei precedenti articoli della rubrica, ma se avrete l’accortezza di leggere il libro ne scoverete molti di più: 

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Hilda andò in cucina a prendere il cibo dal fornello a legna: salsiccia di puro suino macellato e insaccato da loro, conserva fatta in casa, cime di rapa, insalata di cavolo crudo, patate, stufato, pane di mais caldo. Era tutto eccellente...



Nel giro di pochi minuti la cameriera tornò spingendo un carrello oberato della mia cena: uova al prosciutto, pesce gatto al burro,pesciolini fritti, gamberi fritti, costine di bue alla griglia, pollo fritto, patatine fritte, fiocchi d'avena, una terrina d'insalata mista, un'altra piena di limoni, una brocca di tè ghiacciato, una caraffa di ghiaccio e un'intera pagnottona di pane bianco sigillata dal produttore. La tavola era stracolma...



Alla mensa del Southern Utah State College divorai una colazione a base di uova strapazzate, focaccia, bacon, frittelle d’avena, pompelmo, succo d’arancia, latte e torta alla cannella… 



Dopo un boccone di pane e salame annaffiato da un bicchiere di vino, feci due passi nel canyon… 



Raggiungo il furgone, faccio andare la passera al burro, la cospargo di pepe e me la mangio di gusto. Ron aveva ragione: sono diventato anche io come la donna dell’amante francese… 



Buon appetito!

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