Sono particolarmente fortunato con questo record letterario, sempre chi possa considerare tale: record giunto per sostituire il mancante Libro più venduto del 2013.
Ma andiamo con ordine: da un paio di settimane a questa parte sto davvero cercando di trovare quale sia stato il libro più venduto (al mondo) del 2013, giusto per dedicargli un articolo nella rubrica, purtroppo non riesco a cavarne un ragno dal buco.
Lo troverò, naturale, magari già nei prossimi gironi, anzi nel caso aveste qualche indicazione o suggerimento ve ne sarei grato.
Nel frattempo però siamo giunti al giorno alla vigilia dell’Epifania (il post è stato scritto ieri) e guarda caso mi salta in mente di cercare su internet quale sia stato il primo autore a citare la Befana nel mondo letterario.
Mica convinto di trovare un risultato è invece…
Invece risulta che la Befana, la vecchia signora abituata a chiudere ogni anno le feste natalizie con la sua gerla di regali abbia fatto la sua apparizione nella letteratura italiana nel lontano 1535 a opera di Francesco Berni.
In realtà, il termine "befana". inteso come "fantoccio esposto la notte dell'epifania" fu già usato nel XIV secolo, ma il primo nome che si associa è quello di Francesco Berni che precedette di sei anni Agnolo Firenzuola.
Francesco Berni è stato uno scrittore e poeta italiano, da lui è derivato un genere letterario chiamato capitolo bernesco, morì avvelenato lo stesso anno in cui si parla della sua citazione letteraria della Befana, a soli 38 anni, forse invischiato in un intrigo di corte.
Che sia passabile di record questa voce? A voi l’ardua sentenza.
Io mi limito a farvi gli auguri per l’ultima giornata festiva di queste vacanze invernali.
nella mia ignoranza non conoscevo il Berni, ora vado a leggere qualcosa sulla sua vita
RispondiEliminaAlla Mia Donna
EliminaChiome d'argento fine, irte, ed attorte
senz'arte intorno ad un bel viso d'oro;
fronte crespa, u' mirando, io mi scoloro,
dove spunta i suoi strali Amore e Morte;
occhi di perle vaghi, luci torte
da ogni obbietto disuguale a loro;
ciglie di neve; e quelle, ond'io m'accoro,
dita e man dolcemente grosse e corte;
labra di latte; bocca ampia celeste;
denti d'ebeno, rari e pellegrini;
inaudita, ineffabile armonia;
costumi alteri e gravi; a voi, divini
servi d'Amor, palese fo che queste
son le bellezze de la donna mia.
Autore: F. Berni (Lamporecchio,1497 - Firenze, 1535).
Note: Poeta satirico nella poesia ricama il profilo di un mostro.
Il sonetto è ispirato da un evidente intento parodistico nei
confronti dell'imperante petrarchismo.
Nuovo anche per me
EliminaBuona Befana altrettanto, Ferruccio. Pensa che ho appena fatto gli auguri di compleanno a un'amica che è nata proprio questo giorno... ovviamente nessun accenno alla befana con lei.
RispondiEliminaBravo, hai fatto bene!
EliminaChiome d’argento fine, irte e attorte
RispondiEliminasenz’arte, intorno a un bel viso d’oro;
fronte crespa, u’ mirando io mi scoloro,
dove spunta i suoi strali amore e morte;
5 occhi di perle vaghi, luci torte
da ogni obbietto disuguale a loro;
ciglia di neve, e quelle, ond’io m’accoro,
dita e man dolcemente grosse e corte;
labbra di latte, bocca ampia celeste,
10 denti d’ebano, rari e pellegrini,
inaudita, ineffabile armonia;
costumi alteri e gravi: a voi, divini
servi di amor, palese fo, che queste
son le bellezze de la donna mia.
Letta a scuola.
Ahaha, che ricerca che ti è venuta in mente!!
RispondiEliminaPerò potresti farne una sorta di rubrica fissa... sai?^^
Buon ultimo giorno di Feste! :)
Moz-
Sì vede che sei nuovo sul mio blog, aahhha
Eliminahttp://www.ferrucciogianola.com/search/label/Primati%20letterari
Ahahah alla grande allora :)
EliminaMoz-
Curiosa e interessante la tua ricerca,grazie per l'informazione !
RispondiEliminaPrego!
EliminaBeh, come dato di curiosità letteraria è sicuramente interessante. Ma chi è stato il primo a citare Babbo Natale? ;-P
RispondiEliminaLo facciamo l'anno prossimo, dài
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