Domenica sera ha preso il via su Rai Tre, Masterpiece, il cosiddetto primo talent show sulla scrittura.
Sui blog letterari e culturali tra ieri e oggi non si parla d’altro e come al solito c’è chi lo fa in bene e chi lo fa in male, a torto o a ragione che sia.
Sui blog letterari e culturali tra ieri e oggi non si parla d’altro e come al solito c’è chi lo fa in bene e chi lo fa in male, a torto o a ragione che sia.
Non ho visto la puntata di Masterpiece, nonostante ne avessi parlato nei mesi scorsi. Me ne sono dimenticato e mi è sfuggito o forse avevo altro da fare. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane…
In fondo non è di Masterpiece che voglio parlare e neppure del coach conduttore del programma: Massimo Coppola. L’idea di questo post è nato prendendo in considerazione la giuria di Mastepiece: Giancarlo De Cataldo, Taiye Selasi, e Andrea di Carlo, soprattutto Andrea De Carlo visto che malgrado si possa fregiare per una certa critica del titolo di uno dei migliori scrittori italiani io non l’ho mai letto (googlando mi è uscito questo post).
Dei circa venti libri che ha scritto ne possiedo solo uno, Arcodamore: una storia d'amore tra un fotografo e una musicista.
Ai tempi ne parlavano bene e lo comprai quando uscì in libreria.
Alla fine credo di averne letto soltanto qualche pagina distrattamente e poi credo di averlo messo da parte. Non ho proprio idea di cosa parlasse, ma in tutta sincerità non riuscì ad attrarmi per niente.
Ai tempi ne parlavano bene e lo comprai quando uscì in libreria.
Alla fine credo di averne letto soltanto qualche pagina distrattamente e poi credo di averlo messo da parte. Non ho proprio idea di cosa parlasse, ma in tutta sincerità non riuscì ad attrarmi per niente.
Non mi piacque il tipo di storia ne tantomeno lo stile di scrittura utilizzato. Ricordo solo la copertina.
So che alcuni suoi libri sono stati dei best seller (Due di due) e che con altri ci hanno fatto anche dei film (Treno di panna), ma...
Insomma mi sa tanto che De Carlo non è uno scrittore che rientri nelle mie corde, anche se non vorrei dare la colpa di ciò alle sue origini.
Però, mi sembra chiaro che sono disponibile a parlarne.
io ho letto qualcosa di De Carlo, ma ero più giovane ed amavo perdermi nel suo modo lezioso di interpretare la vita...
RispondiEliminaoggi non so se mi impegnerei in tali letture, lo ammetto
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Eliminanon perderci troppo tempo ferru, tanto é tutto farlocco in Italia...
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EliminaIo ho letto quattro-cinque suoi libri tanti anni fa (l'ultimo l'avrò letto negli anni 90) e ricordo che, a un certo punto, non riuscii più a leggere nulla di suo. Non so perché. Non ci ho mai più riprovato...
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EliminaL'unico che ho letto, Tecniche di seduzione, mi ha colpito favorevolmente per stile, ritmo, riflessioni.
RispondiEliminaLo rileggerei di certo.
Ma non mi sono più accostato a suoi romanzi, chissà perché.
Ne ho letto solo uno, Tecniche di seduzione, e lo trovai eccellente: storia, stile, ritmo, immagini evocate, riflessioni.
RispondiEliminaPerò, poi non ho più letto nulla di suo, non so perché.
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EliminaNemmeno io.......sono rimasto ai classici consolidati........
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RispondiEliminaIo nemmeno ho mai letto qualcosa di suo. Ricordo però che, di concerto con un'amica, regalai Due di due, lo scelse lei, io misi solo i soldi, ad un amico. Che probabilissimamente non l'avrà letto.
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