mercoledì 2 ottobre 2013

Una cosa che avete imparato a scuola

Se nel corso della vostra esistenza avete dedicato qualche ora del vostro tempo alla lettura di manuali e libri di tipo motivazionale avrete scoperto che la maggior parte di questi autori, nei loro contenuti, non dà nessuna rilevanza ai titoli accademici in possesso delle persone. 

Non esistono, ingegneri, avvocati, professori, politici, manager, ministri e maestri che abbiano qualcosa in più di quello che possedete voi. 

Ogni persona, con volontà e motivazione ben salde, ha tutte le possibilità per raggiungere qualsiasi obiettivo si ponga nella vita. 

Naturalmente, tra le righe di questi testi emerge che oltre, a queste doti mentali, lo studio è un qualcosa che non bisogna trascurare: ognuno di noi dovrebbe portarlo avanti fin che c’è un briciolo di energia e la voglia di apprendere e di imparare non deve essere mai abbandonata. 

Sempre leggendo tra le righe, però, si intuisce che le fonti per apprendere sono moltissime, dalle più classiche (lo studio personale sui libri) a quelle più spartane: insomma si può apprendere una lezione importante ascoltando con attenzione i commensali mentre si serve una portata a un pranzo di nozze, oppure dialogando con un tassista o al limite ascoltando i discorsi senza senno di un alcolizzato, anche a scapito di una lezione di algebra o di una lingua straniera. 

Il tutto, è ovvio, senza sminuire l’importanza dell’educazione scolastica ma a quanto pare, la scuola intesa come istituzione, dopo aver fornito il necessario per imparare a leggere e scrivere avrebbe esaurito il suo compito come maestra di vita e tutto quello che propone in seguito non servirebbe a nulla se non a scopi meramente economici e pseudosociali

Un simile discorso meriterebbe un approfondimento molto più esteso, naturale. Attorno a queste considerazioni si potrebbe scrivere un saggio e in fondo c’è chi lo ha fatto. 
Per farlo occorrerebbe qualche anno di riflessione e studio. 

Tuttavia, la questione,  al sottoscritto, ha suggerito una piccola inchiesta, lanciata sulla mia pagina facebook, determinata da una domanda che almeno una volta nella vita ognuno di noi si è fatto: una domanda che può essere vista come una provocazione: 

C’è una cosa che avete imparato a scuola?

10 commenti:

  1. La cosa che credo di aver imparato in breve tempo, al di fuori della parte accademica, è che c'è chi può cadere in fallo senza essere punito. L'ho imparato a 9 anni e ancora me lo ricordo, quando venni rimproverato aspramente dalla maestra per non aver studiato il giorno prima (era una festività). Fece il giro della classe a interrogare gli altri, e anche loro non avevano studiato. Si beccarono anche loro i rimproveri della maestra, tutti tranne una che era la sua "cocca". Venimmo puniti tutti tranne lei, e l'insegnante con la faccia di bronzo ci chiese pure se fossimo d'accordo con la sua decisione.
    Questo ho imparato, che nella vita ci sono i favoritismi...

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  2. Ho imparato come funzionano le cose in Italia: i rapporti sociali sono tutto, mentre le tue qualità individuali contano solo in parte.

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  3. Ho imparato ad amare i libri (non parlo di quelli scolastici).
    E' stata una rivoluzione copernicana...

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  4. Realmente, credo, che abbia trasmesso a tante generazioni che con la sufficienza si passava e ai più bravi la competizione del singolo legata al voto... Difficilmente ha trasmesso l'idea di gruppo, il gioco di squadra... E questo generalmente lo riportiamo nella vita, c'è chi si adagia e chi pensa solo a se. Forse sono uscito fuori tema :)

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  5. bel post...mi sono fatta una super cultura al di fuori della scuola

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