Ultima vetrina estiva, prima dell’arrivo dell’autunno. Questa volta la dedichiamo all'eBook del romanzo del misterioso Caleb Biattago, Naraka - L’Inferno delle Scimmie Bianche: opera di SCI-FI a focale distopica che mescola però vari generi.
La storia, illustrata da alcune opere di Daniele Serra, spazia infatti dalla fantascienza al thriller-horror, fino a toccare l’eros.
Un romanzo dove il bene e il male sono protagonisti, sovrapponendosi e confondendosi in uno spiazzante equilibrio che conducono il lettore verso una nuova interpretazione, stilistica e strutturale, del genere.
Caleb Battiago ci guida così su un pianeta Terra sul baratro del collasso e della deriva ecologica, economica, etica, e sul suo satellite, la Luna, ora avamposto della dannazione e nuova piattaforma del delirio: un universo marcio, nero e cupo, metafora del mondo moderno, senza speranze, senza un Mondo di Sopra in cui sperare.
Naraka, col suo ritmo cinetico e pulp, con le sue diramazioni storiche, artistiche e religiose, travarica il genere e si pone come radicale alternativa. Una apocalisse terminale e inaspettata, un mondo che divora lentamente se stesso.
Incipit:
Zoom sul Mare Orientale, grande bacino di impatto. L’aeronave scende verso la crosta lunare. Segue i tracciati luminosi della pista che riverberano di sabbia e argilla. A bordo digrignano i nuovi arrivati, spazzatura della Terra e non solo. Fredde biologie. Mezz’ora di viaggio, muscoli irrorati di sangue e veleno. Cattività in agguato. Nessun innocente.
Il nuovo carico:
Kaijū Hanzo, faccia deformata dalle radiazioni cinetiche dell’incidente nella centrale di Ohma. Collezionista di pelle umana. 44 outworld in dieci anni di attività, specialista in armi da taglio e cucina creativa degli organi interni. Mani esageratamente grandi, fisico corto e tozzo, poco adatto agli standard delle tute spaziali. Trentacinque anni. Un solo occhio, veloce, che vale per due. Ama lavorare sulle vittime con le sue micro-katane a smembramento. Seconda cattura.
Ute Möbius, sacerdote, pedofilo psicopatico affetto da ipersessualità livello 6. Unghie dei piedi e delle mani smaltate di servotinta argento. 107 outworld, oltre a infiniti stupri e violenze sui minori. Celebri i suoi meccanismi di termo-espansione con i quali infierisce sulle sue vittime. Il suo nome è nella Lista Nirsch dei 10 serial killer più pericolosi del pianeta. Quarant’anni. In attesa di castrazione chimica. Prima cattura.
Peter Unterbergen, Lo Squartatore del Danubio. 38 outworld, le sue prede sono donne…
L’autore
Caleb Battiago (Milano, 1966) è uno scrittore italiano. Naraka - L’Inferno delle Scimmie Bianche è il suo primo romanzo pubblicato sotto questo pseudonimo.
Sito web dell’autore: www.battiago.com
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Avvincente! Sembra di leggere Altieri...
RispondiEliminagrazie della segnalazione Ferruccio. Come sempre siamo a disposizione dei tuoi lettori per ulteriori informazioni su questo titolo.
RispondiEliminabellissimo romanzo... hai sucitato molta curiosità in questo ebook... ;-) sempre ottime segnalazioni e consigli ciao Ferru
RispondiEliminaNon conoscevo questo libro,il genere è il mio preferito quindi lo leggerò sicuramente,grazie per questa segnalazione!
RispondiEliminaSembra bello come lettura. Magari potrei provare a leggerlo, anche se non è propriamente quello che preferisco.
RispondiEliminain anteprima per Ferru un piccolo estratto di Naraka
RispondiEliminada "Rue Mercader"(Parte III- Mutazioni)
(...) Parigi Sud 5, Rue Marcader.
Tramp Millander scende dalla sua stradamobile, indossa il suo ridicolo cappello. Pensa che certi incidenti non dovrebbero accadere, non nel suo quartiere. Il viso scavato punta dritto Virgile, il gorilla lasciato di guardia davanti alla casa di Doriane, la sua puttana.
Come si sarebbe comportato quell’ippopotamo di Guadalupe? Era il momento di far la voce grossa, stavolta. Da vero numero 1.
«Come cazzo è andata? Dormivi, scopavi o puoi dirmi qualcosa?»
Millander parla senza guardare in faccia il gorilla, si fruga nelle tasche, cerca qualcosa.
«Non mi sono mosso da qui, non ho visto entrare nessuno. È la verità».
Virgile balbetta, suda freddo. Sa che una cosa del genere si paga con la testa. Guadalupe gli avrebbe ficcato un candelotto di dinamite in culo e avrebbe mangiato il suo spezzatino per cena. Non sa cosa passa per la testa dell’esile Millander, che ascolta muovendo la lingua come un’anguilla. Poi sputa quello che ha da dire:
«Bene, hai fatto il tuo cazzo di lavoro. Questo è per te».
Millander, il pezzente, è noto tra i suoi per essere uno di manica larga, che gode nel comprare l’ammirazione altrui. Virgile torna a respirare. Sorride, tende la mano. Millander gli molla sul palmo qualcosa che brilla sotto il sole, perfino quello malato di Parigi Sud 5.
Una pietra, un diamante? No, meglio ancora: un piccolo pezzo di dilitio! Cazzo, allora è vero che il pezzente è un gran signore. Il mio giorno fortunato.
Virgile osserva da vicino il pezzo di dilitio, fino a toccarlo col naso, non capisce. Ha una strana forma. Ma che cazzo è?
«Pago sempre bene i miei uomini, lo sai, coglione, no?» Millander riprende: «Questo pezzo di dilitio varrà almeno cinquecento crediti. È la tua merda di liquidazione. Un dente di quella troia di tua moglie: per strapparglielo le hanno dovuto fracassare la faccia. Le tratti bene le tue troie, eh? (...)