Non sto parlando dei risultati degli esami di maturità. Anzi auguro a tutti coloro che la stanno affrontando di superarla nei migliori dei modi.
Parlo di scrittori e autori rifiutati.
Scrittori anche famosi passati sotto la mannaia degli editor e degli intenditori.
Ho trovato a tal proposito una lista di undici personaggi ormai di culto.
Be’ vedendo come sono stati trattati, non abbandonate il sogno del libro che avete nel cassetto.
Se siete degli scrittori esordienti in attesa di trovare un editore che faccia la vostra fortuna, non temete di essere respinti e rifiutati: la speranza non deve mai scemare.
Non ci credete? Leggete:
Il libro Nelle pieghe del tempo di Madeline L'Engle fu respinto 29 volte prima di trovare un editore.
Clive Staples Lewis autore di Le cronache di Narnia e Le lettere di Berlicche fu respinto ottocento volte prima di riuscire a vendere un singolo pezzo di scrittura.
Via col vento di Margaret Mitchell fu respinto da 25 editori prima di essere pubblicato.
Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta di Robert M. Pirsig fu respinto 121 volte prima di essere pubblicato.
Il gabbiano Johathan Livingston di Richard Bach fu respinto 40 volte prima di essere pubblicato.
Louis L'Amour, autore culto della letteratura western, è stato respinto più di 200 volte prima di riuscire a vendere uno dei suoi scritti.
Il San Francisco Examiner rifiutò una presentazione di Rudyard Kipling nel 1889 con la nota, "Mi dispiace, signor Kipling, ma semplicemente lei non sa usare la lingua inglese."
Un editor una volta disse a Francis Scott Fitzgerald: "Sarebbe un libro decente se ti sbarazzassi del personaggio di Gatsby".
Il primo libro di libro del Dr. Seuss, E pensare che l'ho visto sulla strada dei gelsi fu respinto perché essendo troppo diverso dagli altri libri per ragazzi presenti sul mercato non garantiva la vendita.
Il racconto di George Orwell La fattoria degli animali fu respinto con il seguente commento: "Non è possibile vendere storie con animali protagonisti negli Stati Uniti."
Il manoscritto de Il diario di Anna Frank di Anna Frank ricevette questo commento editoriale: "Questa ragazza non mi sembra che possieda una percezione speciale o un sentimento in grado di sollevare il suo libro sopra il livello della curiosità."
Fonti: BubbleCow
Dietro a quelle scrivanie ci sono esseri umani con gusti soggettivi e... amici
RispondiEliminaamici, sopratutto
EliminaHo letto questo post e sono più fiduciosa che un domani le cose che scrivo avranno successo ,si cosi è capitato con queste scrittori può capitare anche a me ,tocca essere positivi e perseveranti. Un abbraccio
RispondiEliminacerto la positività paga sempre, aggiungi generosità e coraggio
EliminaAnche quan in Italia non scherziamo, considerato che Svevo e Tomasi di Lampedusa furono respinti da diversi editori.
RispondiEliminaMal comune mezzo gaudio
EliminaAvevo letto anch'io di Tomasi di LAmpedusa, fra l'altro rifiutato da un signor scrittore (Vittorini) e pubblicato un anno dopo la morte. Una storia triste. Più di recente, "Il caso Jane Eyre" di Jasper Fforde, che ha riscosso un discreto successo, pare sia stato rifiutato ben 76 volte! :D
RispondiEliminaè così per tutti a quanto pare:-)
EliminaPost interessante, come al solito.
RispondiEliminaTi riporto qualche altro esempio
Wilbur Smith ottenne ben 14 rifiuti. E quella storia Smith non l’ha più riproposta.
James Rollins riporta che il suo primo romanzo fu respinto da 50 agenti diversi, prima di trovare uno disposto a scommettere su di lui e di rappresentarlo.
Steve Berry avvocato della Georgia, prima di arrivare alla pubblicazione ha avuto, in dodici anni, circa 85 no. Ora, converrete con me che è difficile essere ancora entusiasti dopo aver ricevuto anche “solo” 40 no
Glenn Cooper, il suo romanzo d’esordio La biblioteca dei morti fu pensato per una sceneggiatura poi, accortosi che avrebbe richiesto un budget importante, decise di farne un romanzo. Sottopose il suo manoscritto all’attenzione di ben 65 agenti. 64 gli dissero di no.
Certo, non è letteratura, ma questi spesso sono in testa alle classifiche
Massimo credo si possa scrivere un libro
Eliminac'è di peggio: oramai gli editori non respingono più nessuno, ma chiedono denaro a tutti, così il lettore non ha più una pre-selezione fra buono e cattivo, così quelli validi non hanno più un curriculum. l'editoria seria è morta, oramai conta solo il guadagno
RispondiEliminaquesta è la miseria e infatti io aspetto a pubblicare:-)
Eliminagrazie Marco e benvenuto
sapevo solamente di via col vento, che dire ce n'è di gente incapace, ma chissà che fine hanno fatto quelli che hanno rifutato questi libri che sono poi diventati dei veri best sellers
RispondiEliminaSpero solo che gli scrittori di oggi abbiano successo, ma si sa come va no? se non si hanno i soldi non si va da nessuna parte..questa e l'italia!
RispondiEliminaPost molto rassicurante per tutti gli scrittori in erba!
RispondiEliminaUno pensa subito al successo degli autori ma non a quanti rifiuti hanno ricevuto prima del grande Sì. Sapevo per Via col Vento.
RispondiEliminaQuesto post è davvero molto di incoraggiamento a chi ama scrivere, una mia amica ha pubblicato un libro, grande fortuna.. ma non so quanti soldi a pagato, e per ogni copia venduta prende solo 1,50 su 16 euro di libro... davvero non è giusto.
RispondiElimina.....non è per niente rassicurante che delle persone che ne dovrebbero "capire" finiscono spesso per dimostrare di non capirci proprio niente! Penso che l'umiliazione di scoprire di aver rifiutato un autore di successo gli serva da lezione!
RispondiEliminaormai l'editoria tende a non respingere nessuno solo perchè in momenti di crisi si tenta il tutto e per tutto...
RispondiEliminaVedere i "grandi rifiuti" fa guardare l'opera di molti autori da una prospettiva diversa. Io avevo parlato proprio di recente di Tomasi di Lampedusa, che coincidenza! :)
RispondiEliminaC'è da domandarsi se un rifiuto debba esser preso come un complimento... purtroppo si pubblica chi ha un nome, sulla fiducia, e sapendo già quante copie venderanno.
RispondiEliminaSo che per i nomi citati è stato un caso..ahinoi!Qui il rifiuto è dettato da altri fattori.
Questo tuo post mi era sfuggito,lo trovo molto interessante e di stimolo per tutte le persone che si cimentano nella scrittura e vedono respinte le loro opere,il talento prima o poi viene sempre a galla con i giusti riconoscimenti e non perchè si è amici di tizio o di caio!
RispondiEliminaVale per tutti i campi della vita, io credo... grazie Marina del tuo prezioso contributo
Elimina