Non so quando si è parlato per la prima volta del Bibliomotocarro.
Alcuni post trovati in rete e la data di creazione della pagina facebook del particolare automezzo parlano del mese di aprile 2013, ma programmi come Ballarò su RaiTre e Tv7 su RaiUno avevano già segnalato nel mese di marzo la curiosa storia del maestro Antonio La Cava e della sua invenzione: una libreria ambulante ricavata dalla sua Ape celeste, il Bibliomotocarro.
Insomma così per sentito dire sembrerebbe un’invenzione di pochi mesi fa, tuttavia la storia è iniziata molto, ma molto prima visto che il maestro aveva già presentato la sua biblioteca itinerante nel 2003 al Salone del libro di Torino, tanto che in quella occasione il Ministero lo premiò, donandogli 6.700 euro.
In ogni caso, data di nascita o meno, io come al solito arrivo tardi siccome ne ho scoperto l’esistenza soltanto ieri. Però la faccenda mi incuriosito e ho subito pensato di condividere un articolo che ne parla e segnala l’esistenza- anche al costo di apparire ignorante - perché trovo molto particolare e originale questa storia in netto contrasto con i tempi odierni contrassegnati librerie on line (vedi Amazon), eBook ed eReader.
Ora l’iniziativa non sarebbe altro che frutto dell’innata voglia del Antonio di sentirsi un po’ come un vecchio maestro di strada di una volta convinto che le pareti delle aule siano spesse volte sono troppo strette.
Così ogni mese percorre circa 500 chilometri tra i paesini della Basilicata e facendosi annunciare dal suono di un organetto trasmette ai bambini, di età compresa tra gli otto e i dodici anni, la passione per la lettura.
I libri che l’automezzo contiene sono circa 700; mentre le fermate, evidenziate da un’apposita segnaletica sono otto.
Be’ che volete, forse c’è ancora un po’ di poesia al mondo, anche se certe cose possono sembrare un po’ patetiche.
simpaticissimo
RispondiEliminaal sud si ha la straordinaria capacità di inventarsi i lavori più incredibili...quest'uomo ne ha inventato uno non solo originale, ma anche utilissimo :-)
RispondiEliminaDavvero una storia molto particolare!
RispondiEliminaSecondo me non è patetico, è una meraviglia:-) "Trasmettere ai bambini, di età compresa tra gli otto e i dodici anni, la passione per la lettura" è un dono inestimabile, che Dio lo benedica!
RispondiEliminaBellissimo! Patetico non direi!! Tutt'altro! Io che non amo le versioni digitali dei libri e che rincorro la carta - rincorsa dagli ambientalisti - non posso che amare questa voglia di portar in giro i libri e trasmettere l'amore per la lettura. Farlo ai bambini,oggi troppo tempo seduti dietro a pc o schermi televisivi poco fantasiosi, far scoprire loro il gusto di sfogliare una pagina di un libro,immergersi in un mondo di fantasia..è davvero una impresa lodevole. Io,a dir il vero,lo farei anche per gli adulti..cosa metterci nella libreria ambulante non saprei..ma non sarebbe male..
RispondiEliminaNe ho sentito parlare, trovo questo signore molto bravo ed è importante trasmettere ai bambini l'amore della lettura. Io sto provando ad insegnare questo a mio figlio anche se adora il calcio e i videogiochi, ma trovando il libro che gli piace... e funziona. Siamo anche noi genitori a doverli spronare, portarli in biblioteca, ecc.
RispondiEliminaahahaha adoro i tuoi articoli..
RispondiEliminaUn modo insolito e fantasioso di insegnare la cultura :-)
RispondiEliminaIdea geniale, bravo Antonio!
RispondiEliminama che "fissa" , si puo' dire fissa sul tuo blog? un'idea deliziosa.... ma sai che non ne avevo sentito ancora parlare? troppo bella, mi piacee
RispondiEliminaUn'idea originale che nasce da una passione e non si incanala (forse) nella razionalità!
RispondiEliminasecondo me hai usato un termine un po' forte. patetiche sono quelle mamme che mettono i propri figli davanti ad uno schermo tutto il giorno, per liberarsene, ma una pensata così la trovo davvero simpatica ed utile!
RispondiElimina