Ci sono imprese che per un motivo o per l’altro ti colpiscono. Per me, una di queste è senza dubbio legata alla prima ascensione sul monte Everest compiuta esattamente sessant’anni fa, il 29 maggio del 1953, dall’alpinista ed esploratore neozelandese Edmund Hillary insieme allo sherpa Tenzing Norgay. È un’impresa che mi ha sempre affascinato - se posso servirmi di questo termine.
A dire il vero tutte le ascensioni compiute dagli alpinisti mi colpiscono e alcune di esse, forse, sono addirittura più estreme e pericolose di questa, ma nell’ascensione sul monte Everest c’è un qualcosa di mistico e di filosofico che va la di là dell’atto fisico di chi l’ha compiuto.
Be’ non sto qui a raccontare cosa successe in quei giorni di sessant’anni fa. Ci sono parecchi libri che ne parlano e Sir Hillary ormai, grazie a quell’impresa, secondo un sondaggio del Time Magazine, è entrato nella storia come uno dei cento personaggi più influenti del XX secolo.
Mi sembra però che un piccolo omaggio con un post sul mio blog sia doveroso e non sia usurpato.
Certo non è niente in confronto ai festeggiamenti in grande stile che si concludono oggi in Nepal, dove le celebrazioni sono già iniziate da quattro giorni con una conferenza a Khumjung, alla quale partecipano scalatori di tutto il mondo, per riflettere sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla catena dell'Himalaya.
I numeri intanto sono impietosi: solamente quest'anno, 515 scalatori hanno raggiunto la cima dell'Everest, portando a 4.367 il numero totale degli alpinisti che hanno raggiunto la vetta della montagna più alta del mondo.
Una montagna impietosa quanto i numeri se si pensa che nel corso degli anni, le vittime sono state quasi 300, con sei vittime registrate nel corso del 2013.
Ma tant’è questo è il fascino della montagna e una montagna come il Chomolungma porta con sé molti sogni e ne attrai molti altri. Anche se forse il più bello non sembra neppure un sogno ma soltanto una battuta irriverente uscita dalla bocca del leggendario George Mallory, che quando gli fu chiesto: "Perché vuole scalare l'Everest?"
Lui rispose: "Perché è lì".
una montagna va che scalata, sono d'accordo con Mallory
RispondiEliminaGiusto!
EliminaAnche a me affascina moltissimo l'Himalaya!
RispondiEliminaVerissimo e ti capisco
EliminaPer compiere certe imprese fino in fondo (in questo casi fin sulla vetta) c'è bisogno di tanta determinazione e coraggio. Forse hai fatto bene a rispolverare l'avvenimento in occasione del sessantesimo: oggi ci perdiamo d'animo per molto meno!
RispondiEliminaVero, molto vero
EliminaScalare l'Everest è uno dei miei sogni proibiti.
RispondiEliminaDài che ci andiamo
EliminaCredo che l'emozione che ti dà compiere un'ipresa così grandiosa,dopo tanta fatica sia immensa.
RispondiEliminaSì, per quello parlavo di esperienza filosofica
EliminaPenso sia fantastico fare qualcosa dal genere.
RispondiEliminaSenz'altro!
Eliminabhè questo monte affascina un pò tutti, deve essere bello e molto faticoso, ma ne vale la pena.
RispondiEliminaCerto, concordo
Eliminaquanto vorrei essere li in questo momento
RispondiEliminaA chi lo dici, non mi interessa neppure il freddo
Eliminache figata..
RispondiEliminaEccome!
Eliminaio invece avrei paura!
RispondiEliminaQuesto genere di imprese richiede tanto di tanti fattori, cominciando dalla caparbietà passando per il coraggio.. Io soffro di vertigini quindi sarei poco di entrambe le cose.. sono sempre molto belli e interessanti i tuoi articoli
RispondiEliminami sono sempre chiesto quale sia l'emozione di uno scalatore... non sarei capace di praticare questo sport, ma so che chi ama la montagna sente emozioni fortissime alle quali non sa rinunciare.
RispondiEliminanon potrei mai scalare una montagna!!!! un lavoro da veri coraggiosi :))
RispondiEliminabellissimo questo post complimenti...
RispondiEliminaCOMPLIMENTI è UN BLOG INTERESSANTE IL TUO ..MI HAI FATTO VIAGGIARE CON LA MENTE!!!!!MI PIACEREBBE ANDARCI ORA!!
RispondiEliminami piace scalare montagne fisiche e virtuali...
RispondiEliminaDev' essere davvero un'esperienza splendida ... stare così a contatto di quel tipo di natura è una cosa unica, che lascia il segno !
RispondiEliminaGuarda a me viene quella che noi in dialetto chiamiamo la "balorda"solo se vado al 5°piano dalla mia vicina..quindi direi che non è cosa che fa per me!E paurosa come sono non mi affascna nemmeno così tanto...lascio le glorie ad altri!io li ammiro dal basso o li sento decantare da chi come te ha un coraggio per desiderare di emulare chi ci è riuscito
RispondiEliminaAccidenti, sono volata lontanissimo con la fantasia! Scalare una montagna deve esser un'esperienza da sogno!
RispondiEliminaLa fantasia è ideale quando non si possono fare queste cose
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