domenica 26 maggio 2013

Il decalogo letterario di Ana Maria Matute

Per la seconda volta in un mese e sempre di domenica è un’autrice spagnola - dopo Carmen Jodra - a venirmi in soccorso con un decalogo di consigli letterari degni di nota. 

È la volta di Ana Maria Matute Ausejo ( Barcellona , 26 luglio del 1925 ), scrittrice membro della Reale Accademia di Spagna. 

Ana Matute è una delle voci più personali della letteratura spagnola del XX secolo è la terza donna a ricevere il Premio Cervantes, ottenuto nel 2010. Da molti è considerata come uno dei migliori romanzieri del dopoguerra spagnolo. La fonte del post è sempre il sito Los Manuscritos Perdidos:

1 - Scrittori si nasce, non si diventa: è una questione di essere o non essere. 

2 - Scrivere è anche una forma di protesta. Quasi tutti gli scrittori condividono il disagio con il mondo.

3 - Finché ci sarà un poeta, la poesia esisterà. 

4 - Insegnanti, modelli, studi non sono mai troppi e possono aiutare, ma non creano. 

5 - La scrittura è sempre molto difficile, soprattutto farla in modo apparentemente semplice.

6 - Il politicamente corretto non è quasi mai letterario. 

7 - Per uno scrittore, non c'è nessuna università o scuola che insegna ciò che insegna la vita.

8 - La scrittura non è solo una professione e una vocazione: un modo di essere e di vivere.

9 - Un libro non esiste se qualcuno non lo legge. E nessuno legge mai lo stesso libro. 

10 - Il giorno in cui penserai di aver scritto qualcosa di perfetto, sarai morto (come scrittore).

26 commenti:

  1. La perdono in quanto spagnola, perché a noi italiani, l'Alfieri ci ha insegnato che scrittori si può anche diventare, se si vuole, fortissimamente si vuole... basta farsi legare a una sedia ☺. Ovviamente scherzo, credo d'aver capito quanto di profondo c'è dietro al suo primo messaggio, per cui: chapeau ad Ana Maria!

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  2. Come hai scritto su FB, questo decalogo non è affatto scontato. Ottimo.

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  3. è proprio vero "scrivere è soprattutto un grande piacere" è qualcosa che si ha dentro da dire e raccontare!

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  4. Come non essere d'accordo col punto n°7? e' solo la vita che insegna... e non c'è frase più adatta...

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  5. E' proprio vero ad uno scrittore nessuno gli insegna cosa e come scrivere, lo scrivere viene dal cuore ed uno scrive quello che si sente!

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  6. Vero che la scrittura e sempre difficile, pur scrivendo in modo semplici ogni uno poi interpreta in modo diverso. Adoro questa scrittrice spagnola

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  7. Consigli da tenere a mente...anche se non sono "leggi universali" ;-)

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  8. Una persona per poter scrivere deve avere un mondo dentro ...altrimenti non arriverà mai ... molti si improvvisano,ma solo chi ha davvero qualcosa da raccontare lascia ilsegno ...

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  9. Ho letto con molto interesse questo articolo...mi trova d'accordo con il punto 8 La scrittura non e' solo una professione...un modo di essere e di vivere!

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  10. io sono d'accordo con lei, ci deve essere il dono alla base. tutti possono scrivere, ma solo che ha il dono poi colpisce nel segno!

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  11. concordo su tutto, scrivere è un'arte nobile che viene dal cuore!

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  12. Se non hai un mondo interiore, puoi scrivere e riscrivere che...non hai scritto nulla:-)

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  13. La scrittura non è solo una professione e una vocazione: un modo di essere e di vivere. Questa e stupenda!!!

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  14. Non tutti sono capaci di esprimersi ma a volte la cultura aiuta nello stilare parole chiare e semplici, per il resto dei punti concordo in tutto

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  15. Non è mai troppo tardi, leggo solo ora il posto che condivido pienamente. Un solo rilievo sulle risposte. Nessuno che abbia commentato e si sia soffermato sul p. 6: il politicamente corretto non è quasi mai letterario. Aggiungerei in modo diretto che scrittore politicamente corretto è molto vicino a un ossimoro. O si è politicamente scorretti o non si è scrittori. Il politicamente corretto non denuncia, non si dissocia, non contesta il Palazzo del quale diventa inevitabilmente parte. Scrittori e soprattutto c.d. intellettuali: dove siete con i tempi che corrono? Tempi di diritti dei più forti e di doveri dei più deboli. Dannazione.

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    1. Più che d'accordo Massimo, purtroppo siamo in un mondo in mano alle pecore!

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