Per cose da domenica pomeriggio vi propongo un guest post sul suo amore per i libri realizzato da Silvia Lazzerini:
Oggi ho indugiato davanti ad una delle librerie di casa. Con gli occhi mi sono messa a scorrere tutta la fila della collana Premi Nobel, quella della letteratura, gli storici, i libri d'arte, i saggi e via dicendo.
I ricordi legati a questi libri, odorosi d'inchiostro, hanno messo in moto la macchina del tempo dei ricordi.
Sin da quando ero bambina ho amato leggere, forse perché prima ancora che imparassi a leggere, qualcuno ha letto per me, incantandomi prima con le illustrazioni e poi con il fruscio delle pagine che scorrevano.
Nella mia mente si sono aperte le pagine delle Cinquanta Novelle dei F.lli Grimm con le illustrazioni di Accornero, le filastrocche de I quindici, i libri del come e del perché, un adattamento delle Mille e una Notte (che mi ha fatto scoprire poi la splendida letteratura araba), una collana di vecchi libri di mamma La biblioteca dei miei ragazzi che divorai letteralmente cominciando con Pasqua radiosa, Il mago di Villafiorita, La pupilla del cardinale, Le avventure di Fior di Sole, Il romanzo di un ragazzo, Il regno di Cenerentola, Caccia al tesoro, Avventure a lieto fine, Il Mistero di Morande...
Di qualcuno credetemi ricordo il titolo e non l'autore Memorie di un asino e Viaggio fiabesco. Ho tentato anch'io di rivivere le Avventure di Gianburrasca, e avrei voluto trasferirmi in Malaysia per arruolarmi con Sandokan e far sventolare la bandiera della tigre di Mompracem (ti ho amato Salgari, o meglio, era di Sandokan che mi ero innamorata!).
Nel frattempo mi ero imbarcata con Marco Polo alla volta del Chatai sfogliando le pagine del Milione e ho pianto leggendo il Diario di Anna Frank.
Passai poi al Libro della Giungla di Kipling, a Kim, a Golding de Il Signore delle Mosche, Siddharta e Narciso e Boccadoro di Hesse, ormai ero quasi al liceo e una volta al ginnasio, la mia attenzione è stata catturata dai classici latini e greci: Apuleio e il suo Asino d'Oro, Luciano e la La storia vera, Saffo e i suoi frammenti, Marziale e suoi epigrammi, Virgilio con le Bucoliche e le Georgiche (ore passate a tradurre una frasettina...), De bello gallico e De bello civili di Cesare (quanto ho stimato il tuo essere conciso e chiaro!) e via con Odisseo verso Itaca e con Achille ad espugnare Troia (Omero caro, i tuoi verbi in greco e relativi paradigmi sono ancora oggetto di incubi che disturbano il mio sonno).
Accanto a loro è nato l'interesse per gli autori francesi fra cui Balzac che ha allietato molte serate con Le sollazzevoli Istorie, che mi ha stregato con Modesta Mignon ed Eugenia Grandet, che mi ha disilluso con Le illusioni perdute. Accanto a lui Zola e la sua Nanà e Flaubert e le crisi di Madame Bovary (così attuale la sua insofferenza, e il suo non accontentarsi).
Come nella migliore tradizione, ho anch'io passato il periodo russo, e come un topo affamato di carta pregiata mi sono buttata a corpo morto su Tolstoj, Infanzia, adolescenza e giovinezza (come dimenticare gli odiosi scarpini coi lacci e maman?), il dramma di Anna Karenina, la tragica Morte di Ivan Il'ic.
A seguire Dostoevskij di Delitto e castigo, anche se ho amato di più le vicende de I fratelli Karamazov e, per non farmi mancare nulla, Cechov de Il giardino dei ciliegi, e, saltellando ancora, mi sono imbattuta in Turgenev e nelle sue Acque di primavera.
Alleluia griderete, perché passiamo agli italiani e voglio tralasciare i poeti altrimenti non finisco più, perciò citerò solo Pirandello e Verga, di cui ho praticamente letto tutto, Svevo (noiosino per me) e Silone, Buzzati ( e l'attesa nel Deserto dei Tartari), Vittorini (e il romantico Garofano rosso), Bassani e il Giardino dei Finzi-Contini, Pasolini (mi ci volle un vocabolario), Calvino.
Vorrei andare ancora avanti, potrei scrivere per ore delle mie letture, ma sarete già annoiati e vi capisco. Manca ancora tutta la parte anglosassone e quella araba. Ma sarà per un'altra volta, questo è solamente un assaggio.
Silvia Lazzerini
è nata a Pisa nel 1973, ha frequentato il liceo classico ed è laureata in Scienze Politiche.
Con difficoltà si definisce solare, estroversa ma talvolta oscura anche a se stessa.
Tutti gli aspetti della vita attirano la sua attenzione e su di essi riflette, sia con ironia che con disappunto.
Ama la compagnia e adora la solitudine, ha una grande passione per il mare e la campagna, ma non disdegna la città.
Il suo blog http://lifarnur.blogspot.com
* Chiunque desideri scrivere un guest post non deve fare altro che contattami alll’indirizzo eMail ferrugianola@hotmail.com
Come si fa a non rimanere estasiati di fronte a un anima così amabile ... :-)
RispondiEliminaVero, bravissima e dolcissima:-)
Elimina