sabato 1 dicembre 2012

Una stella per tutti

È conosciuto principalmente per Odissea nello spazio e le stelle dello spazio sono sempre state una costante nella sua vita. 

Nato verso la fine della prima guerra mondiale a Minehead, nel Somerset, Arthur C. Clarke è cresciuto in una fattoria e si racconta che abbia iniziato sin da piccolo a osservare le stelle nella notte sdraiato sui prati della campagna. 

Una passione quella per le stelle ingigantita in seguito con la lettura di storie di fantascienza sui magazine pulp provenienti dagli Stati Uniti

Spariti i cieli notturni della campagna, Clarke tuttavia non abbandonò l’amore per le stelle e quando la sua famiglia si trasferì a Londra nel 1936, lo scrittore fu in grado di perseguire lo studio dell’universo aderendo alla Società Britannica Interplanetary (BIS). 

Chissà se fu già nella campagna del Somerset che immagino brani come questo: 

Dietro ogni uomo oggi vivente stanno trenta spettri, poiché questo è il rapporto con il quale i morti superano il numero dei vivi. Dagli albori del tempo, grosso modo cento miliardi di uomini hanno camminato sul pianeta Terra. 

Orbene, è questo un numero interessante, in quanto, per una coincidenza bizzarra, esistono approssimativamente cento miliardi di stelle nel nostro universo locale, la Via Lattea. Così, per ogni uomo che abbia vissuto, in questo universo splende una stella. 

Non avrei mai pensato che un giorno nell’universo splenderà una stella per me.

12 commenti:

  1. Una mia amica ha fatto dare tramite non so bene che sito americano il nome del proprio marito ad una stella...

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  2. Anche la mia passione per la fantascienza è nata dalla passione che avevo da bambina di guardare le stelle. Vivendo in campagna, d'estate la sera spesso rivolgo ancora lo sguardo al cielo per osservare le stelle. :)

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  3. Mia moglie tramite un sito americano mi ha dedicato una stella della costellazione del Leone dandole il mio nome, non so dire però quanto questa cosa sia riconosciuta a livello ufficiale.
    Penso niente comunque, però è stata una cosa molto bella.

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  4. Ma queste cifre come vengono fuori? No perché fino alla rivoluzione industriale la popolazione europea era di qualche milione di persone, mettiamo 100 milioni come quota fissa. Con una vita media di 30 anni e pensando a 60 mila anni di umanità sono 2 mila generazioni, per cento milioni stiamo sui 200 miliardi.

    Ok le cifre tornano ma solo se immaginiamo una umanità sempre molto popolosa, cosa che dubito io ho sempre pensato che fossimo più o meno tanti vivi adesso quanti ne sono vissuti in passato... pensa un po' :)

    Simone

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  5. Non avevo mai visto il cielo sotto questo aspetto... Stanotte sceglierò la stella più bella e la "regalerò" a mia madre ... :)

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