Le mie dieci rock band preferite, per modo di dire

Il giorno di Ognissanti ho passato alcune ore seduto in un bar a bere cicchetti di grappa e a parlare di musica: musica rock per essere precisi. 

Cose così, quasi da domenica pomeriggio visto che si trattava di una giornata festiva. Discussioni tranquille ricordando brani dei tempi andati e band dei tempi andati. 

Si è parlato della canzone che piaceva a uno e della band che piaceva a un altro. 

Alla fine è stato quasi spontaneo mettere in piedi una top ten di band che per un motivo o per l’altro mi hanno entusiasmato negli anni. Alcune per un lungo periodo, altre magari per soltanto una hit. 

Ecco, forse ce ne sono altre, ma queste che segnalo con il tempo sono diventate indimenticabili. Ora non voglio dire che si tratta della mia musica preferita. Prossimamente vi parlerò di Minimalismo e anche di musica classica e vi accorgere che anche lì ci sono tante cose da dire e apprezzare. 

Però oggi iniziamo con catalogare una ipotetica top ten di band che un motivo o per l’altro hanno caratterizzato momenti più o meno lunghi della mia esistenza: 

The Velvet Underground & Nico con l’album dallo stesso nome 

Pink Floyd, quasi tutto (ho linkato questa perché la risata è uguale alla mia)

Genesis di The Lamb Lies Down on Broadway (la so fare anche io con la chitarra)

Roxy Music con quasi tutta la loro discografia 

Japan con quasi tutta la loro discografia 

Police di Reggatta de blanc 

Simple minds di New gold dream 

Duran Duran dell’album Rio e Planet Earth 

Smith di Bigmouth Strikes Again e di Stop Me If You Think You've Heard... 

Kasiaban… e molti altri