martedì 18 settembre 2012

Io sono Desy Giuffré

Desy Giuffré è una scrittrice giovanissima e piena di talento. Il suo romanzo d’esordio Io sono Heathcliff - sequel fantasy del capolavoro di Emily Bronté, Cime tempestose - sta ottenendo riscontri più che positivi e si sta proponendo come una delle opere fantasy più apprezzate del momento a testimonianza della bravura e della classe di questa ragazza spezzina, trapiantata in un paesino sulla costa ionica siciliana.

L’ho rincorsa per qualche tempo e ora finalmente posso regalarvi le risposte che ha dato gentilmente alle mie domande.

Ciao Desy, partendo dal titolo del post, ti andrebbe di raccontare ai miei lettori chi sei?

Ciao a tutti! È davvero un piacere essere qui con voi. Dunque…chi è Desy? Una ragazza come tante con la testa un po’ tra le nuvole, amante del bello in ogni sua forma. Sognatrice caparbia che sceglie sì di volare, ma sempre a metà-quota: credo sia bene riuscire a mantenere una visuale generica di quel che ci circonda, per non correre il rischio di trasformare un piacevole volo in un brusco e inaspettato atterraggio. Diciamo che non sono proprio il tipo da “nero o bianco”: amo le sfumature.


Prima di chiederti del tuo amore per Heathcliff e per Emily Brontë, vorrei farti una domanda da ficcanaso: come si vive in un villaggio sulla costa ionica - sai anch’io vorrei tanto potermi trasferire al mare?

Vivere in un villaggio marittimo è di certo l’ideale per chi è alla ricerca di serenità e relax. La vita scorre piuttosto lenta e -dipende dal modo in cui si decide di gestire il proprio tempo- le giornate si assaporano piacevolmente. Unico punto a sfavore: è tipico dei piccoli paesi che i cittadini sappiano tutto di tutti. In certi casi il passaparola diviene il mezzo di comunicazione decisamente più rapido tra gli altri! Scherzi a parte, personalmente amo il paese in cui vivo, consapevole di dover ringraziare le numerose volte in cui la mia ispirazione è stata alimentata dai paesaggi sfolgoranti che questo offre con generosità. Sebbene mi consideri un’amante della città e del tram-tram frenetico e colorato che in essa si è spinti a condurre, so bene che sceglierei sempre e comunque un paese sul mare come meta indiscussa nella quale portare a termine la stesura di un buon libro.


Ora veniamo al punto: come è nato Io sono Heathcliff?

Io sono Heathcliff è nato dal desiderio di concedere una seconda possibilità ad una delle coppie di personaggi letterari che più ho amato e apprezzato nel corso delle mie giovani letture: Cathy Earnshaw e il suo Heathcliff. I loro animi tempestosi e carichi di vitalità umana sono da sempre emblema di un amore completo e assoluto che racchiude in sé il bene e il male di un sentimento autentico e immortale. Quali migliori figure avrebbero potuto rendere giustizia ad una sfida letteraria come quella che ho scelto d’intraprendere? Dopo diverse riletture del classico originale Cime Tempestose, ho infine dato il via ad un’avventura indimenticabile, quale si è poi dimostrata essere la stesura di questo sequel dall’impronta paranormale.


Cosa significa essere pubblicata da una casa editrice di primo piano come Fazi Editore che ha tra le sue pubblicazioni anche opere di uno scrittore di livello mondiale come John Fante?

Certamente una grande responsabilità e molta soddisfazione. Una ricompensa per tutti gli anni in cui ho continuato a credere in questa mia passione, nonostante le inevitabili porte chiuse in faccia. Poter vedere la mia opera posta accanto a nomi tanto celebri e affiancata da titoli che ho sempre contemplato con ammirazione, è motivo di grande orgoglio e consapevolezza degli oneri che una simile gioia ne consegue.


Del tuo libro hanno parlato quotidiani come Il Giornale di Sicilia, La Repubblica e Il Messaggero, come vivi questo momento di successo?

La verità? Con entusiasmo moderato. Le emozioni sono forti, la sorpresa ancor più grande; ma il successo bisogna guadagnarselo nel tempo: solo una crescente continuità può permettere ad un sogno di concretizzarsi in maniera duratura. Chi ama davvero fare qualcosa, s’impegna giornalmente per continuare a farla…e farla bene.


Facendo qualche passo indietro c’è stato un momento in cui ti sei detta: voglio fare la scrittrice?

Ogni giorno da quando ero poco più che una bambina! Da piccola amavo scrivere favole, poi è giunto il momento dei romance e, infine, del mondo fantasy. Ma non disdegno nessun genere letterario: i libri sono il mio mondo, e parte della mia vita appartiene ad essi.


Hai temuto di non farcela?

Molte volte. I lunghi ed estenuanti tempi di attesa, le successive risposte negative…è inevitabile sentirsi sconfitti da qualcosa che inizia a sembrare più grande di noi. Ma devo dire grazie anche a questi momenti: si diventa forti e in grado di affrontare i mille dubbi del futuro soltanto superando le avversità, non certo trovando innanzi a sé una strada priva di ostacoli.


Quali sono, dal tuo punto le vista, le doti che più ti hanno aiutato, ti aiutano e ti aiuteranno nella tua carriera di scrittrice?

La determinazione. La certezza dell’amore che mi lega alla scrittura e a tutto ciò che la riguarda.


Quali sono i tuoi modelli letterari?

Gli intramontabili Emily Brontë, Jane Austin, Alexandre Dumas… ma anche la moderna Stephenie Meyer e l’indiscussa regina del romance storico, Kathleen E. Woodiwiss.


Sono un blogger e quindi non posso evitare di chiedertelo: il tuo blog che importanza riveste nella tua vita?

È divenuto un importante angolo di condivisione con i miei lettori. Tra le sue pagine amo inserire tutti gli aggiornamenti riguardo i miei progetti, e credo che -soprattutto al giorno d’oggi-, sia fondamentale riuscire a trovare un punto d’incontro con chi ci segue dimostrando calore e affetto.


Progetti nell’immediato?

Sto lavorando a dei nuovi progetti e spero di poter presto fornire ulteriori dettagli, oltre al fatto che l’impronta di questo nuovo lavoro sarà, ancora una volta, tipicamente fantasy…


Ti saluto lasciandoti alle prese con la mia solita domanda telepatica, vedi tu cosa vuoi rispondere… ah dimenticavo grazie del tempo che mi hai dedicato.

Grazie mille per avermi invitata nel tuo interessantissimo blog, e un caro saluto a tutti i lettori!
Dunque, la tua misteriosa domanda telepatica potrebbe essere…
Se Desy non avesse mai portato a termine un progetto e non fosse riuscita a realizzare questo suo sogno lavorativo, quale altra strada avrebbe voluto intraprendere nella sua vita?
Ed ecco la mia risposta: avrei impiegato ogni energia nel realizzare una libreria ad immagine delle più rinomate English bookshop. Non potendo fare a meno dei libri…in un modo o nell’altro avrei comunque vissuto tra essi! ;-)

12 commenti:

  1. Risposte
    1. mi è sembrata carina, simpatica e disponibile! l'idea del libro è interessante e penso ci darò un'occhiata e poi penso sia il sogno di tutti poter dare una seconda possibilità, una continuazione ad un personaggio o a una storia cui ci siamo appassionati!

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  2. Ciao Ferru, buongiorno Desy, deve essere una sensazione meravigliosa mettere tanta energia in un progetto e vederlo diventare un successo ...

    :-)

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  3. Inutile dire che ti faccio i complimenti per questa bella e simpatica intervista.
    Mentre all'autrice devo dire che mi piace molto la sua idea di dare una seconda possibilità ad un personaggio tanto iconico e sfortunato come Heathcliff.

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    1. Tutti dovrebbero avere una seconda possibilità - è la citazione di qualcosa se non sbaglio

      grazie Nick:-)

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  4. Grazie per le vostre parole e per l'entusiasmo che dimostrate! ^^ Anch'io seguo il blog di Ferry, ed è stato un vero piacere poter essere qui :-)
    Un carissimo saluto a tutti! <3
    PS concordo pienamente con il pensiero qui comune: tutti dovrebbero avere una seconda possibilità...nella vita letteraria come in quella reale! ;))

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  5. Chi mi conosce sa che istintivamente non amo chi scrive il seguito di un libro non suo, ma chi mi conosce sa anche che credo nel valore delle eccezioni e delle sfumature.
    Insomma, questa intervista mi è piaciuta molto. Desy Giuffrè mi sembra davvero una persona in gamba, umile e determinata, coraggiosa ma anche capace. Insomma, sono rimasta proprio piacevolmente colpita. Le auguro tutta la fortuna del mondo e di continuare così. Vicende come la sua sono sempre fonte di grande speranza (e di un po' di invidia, siamo sinceri) per noi poveri scrittori in attesa di responso da un editore.

    Darò un'occhiata al suo blog.
    Bella intervista, Ferruccio.

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