domenica 16 settembre 2012

Autocensura: non si può dire tutto

L’altra notte ho sognato che mi avevano chiuso il blog

Avevo esagerato nell’esprimere certe opinioni e la cosa non era piaciuta in alto e così di punto in bianco mi sono trovato il sito tolto di mezzo dalla rete. Non c’era più.

Per fortuna non è successo. D’altra parte dubito che possa succedere. Non ora perlomeno, e neppure a breve credo se non picchio la testa. Ci sono dei portali dove per scelte aziendali ormai non posso più postare le mie notizie. 

Probabilmente esiste pure qualche blogger o qualche altra realtà a cui non va a genio per un motivo o per l’altro ciò che scrivo o come utilizzo la rete, ma credo si tratti più di una situazione di pelle - se capite ciò che voglio dire - più che una questione di contenuti, anche perché in realtà vi devo confessare che un pochino di autocensura, per evitare problemi, io la utilizzo. 

Insomma certe volte mi accorgo che non scrivo tutto quello che vorrei fosse letto. 

Certo il tutto suppongo sia fatto in maniera inconscia senza sfiorare l’ipocrisia visto che il mio blog più che altro offre articoli d’intrattenimento più che tematiche rivolte a sobillare gli animi.

Be' provate a leggere questa definizione che offre in wikipedia:

Si chiama autocensura quando la censura è realizzata dal soggetto che è chiamato a esprimere opinioni e a divulgare informazioni, allo scopo di evitare di divulgare contenuti sgraditi a terzi o allo scopo di non incorrere in censura.

Ecco, letta questa frase, voi come siete? Vi autocensurate e siete cauti o non avete problemi si sorta nell’esprimere i vostri pensieri? 

Vi prego non autocensuratevi nei commenti

23 commenti:

  1. Il tuo sogno, a mio avviso, è figlio legittimo della tua compevolissima dimenticanza di inserire Henry Miller tra i migliori dieci autori, in un tuo precedente post.La chiusura del blog è forse troppo, ma un post "celebrativo" dedicato a Henry Miller sarebbe più che atteso dalla Rete:) Per il tema del tuo post di oggi,la differenza di taglio editoriale del mio blog (che è più un web magazine)rispetto a altre realtà più "personalizzate" e con un raggio d'azione diverso e più diretto (appunto, da blog), non so se la mia risposta al tuo quesito può essere pertinente e rappresentare un utile contributo. Ti rispondo comunque che io scrivo solo quello che penso, e non uso cautele, fatta eccezione per alcuni contenuti artistici interessanti (che contemplano necessariamente nudi integrali con immagini e situazioni sessuali molto esplicite) che evito di diffondere per evitare di dover attribuire al mio blog l'etichetta di "vietato ai minori" o "contenuto per adulti", perdendo così l'opportunità di diffondere temi culturali verso il pubblico più giovane, cosa che per me è una mission molto importante e sensibile. Ma, come sai anche tu che mi segui, per i temi che tratto non posso essere troppo rigido, e qualche volta sono costretto a trovarmi in situazioni "borderline", sempre e solo per motivi e esigenze culturali e artistiche.

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    1. Grazei Alessandro, ti sei spiegato molto bene,
      vorrei essere così però

      Se un umano mai osasse tradurre tutto quello che ha nel cuore, mettere giù quella che è la sua vera esperienza, quel che è veramente verità, io credo che allora il mondo andrebbe infranto, che si sfascerebbe in frantumi, e né dio, né accidente, né volontà potrebbe mai radunare i pezzi, gli atomi, gli elementi indistruttibili che componevano il mondo.

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  2. Ho la bruttissima abitudine di non saper mentire, quindi dico sempre quello che penso. Per fortuna in genere non penso cose troppo compromettenti (lo confermano le mie stringhe di ricerca!). Ci sono però casi in cui taccio pur di non scatenare una polemica. Non so mentire, ma all'occorrenza un bel cerotto sulla bocca per il quieto vivere me lo metto anch'io. Soprattutto perché odio litigare e non ne sono capace, quindi in genere è la gente che litiga con me, mentre io cerco solo di chiarire... insomma, è complicato!

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    1. Be' anch'io preferisco stare zitto, credo che questo post sia nato da questa considerazione

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    2. Sì, però sto zitta raramente, diciamo la verità! Solo per evitare problemi seri.

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  3. Io ho paura che qualcuno si riconosca in quello che scrivo e che poi mi venga a cercare per picchiarmi. :)

    Simone

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  4. Io non mi autocensuro mai, al massimo cerco di esprimere i miei giudizi con garbo e gentilezza perchè baso molto il il mio operato su un certo principio: "Non conta solo QUELLO che si dice, ma COME si dice".

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    1. allora forse lo faccio anche io. No, io a volte mi trattengo:-)

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  5. Io mi autocensuro talvolta nei termini, ma non nei contenuti. Del resto, gli argomenti di cui scrivo sono "pericolosi" solo quando parlo di internet e nuove tecnologie, ma di norma posso scrivere esattamente quello che penso.

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  6. Di solito no, mai fin ora xD
    Certo di essere il più pacato possibile nei toni, quando più mi riesce cioè xD

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  7. io non mi autocensuro ma non è che il mio sia un blog da opinionista, ci scrivo semplicemente quello che sento e vedo, a chi piace torna a leggermi, gli altri passano e vanno altrove, per fortuna esista ancora una parvenza di libertà e di libertà di espressione, e come dice Domenico se usi toni pacati ed educati è difficile che ti censurino

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  8. Credo di non autocensurarmi, e menomale che è un blog di "media", perché ce ne sono già troppi di benpensanti, freakkettoni della domenica, paraculi, eroi, "portatori di immani valori", profondi del lunedì, ecc. Sarebbe una rissa ogni minuto, anche perché anch'io sono in varie categorie!

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  9. Secondo un blogger si deve esporre senza timori, che per scrivere articoli buonisti c'è già la stampa nazionale, fin troppo accondiscendente :)

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    1. Hai ragione, anche se a volte mi trattengo, più che autocensurarmi

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  10. Caro Ferru, dalle mie parti si dice: "aria netta, nun ave paura 'e tronole", cioè, chi si comporta correttamente non ha paura di niente. E anche se a volte capita qualche accesa discussione in cui "s'adda vasà 'o culo ca te caca 'ncuollo" (bisogna fare buon viso a cattivo gioco), 'a meglia parola è chella ca nun se dice, tanto, 'a raggione è d' 'e fessi.
    E' chiaro che: l'aucièllo dint’ ‘a cajòla canta p’ ‘a rràggia e no’ p’ ammore, per cui: se piglieno cchiù mmosche cu' 'na goccia 'e mèle, ca cu' 'na vott' acìto ... pirciò, nunn'è autocensura ciò di cui parli, ma, educazione ...

    :)

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  11. Suonerà sicuramente molto strano, ma io mi autocensuro...

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