Mi mancavano e così dopo un bel po’ di tempo - complici alcuni spot che stanno martellando la programmazione televisiva proponendo la messa in onda dei film tratti da suoi romanzi - ritorno con una curiosità di scrittori celebri.
L’autore in questione è Ian Fleming e i film naturalmente sono quelli che riguardano le avventura di James Bond.
Ora di curiosità riguardanti il Comandante Fleming ce ne sono a bizzeffe, per conoscerle tuttavia vi basta rendere reali alcune delle avventure capitate alla spia inventata dalla sua fantasia. C’è molto di suo e ovviamente sfiorano il gossip.
Ho trovato invece molto interessante il metodo di lavoro che il buon Ian utilizzava sistematicamente per scrivere le sue storie.
Allora:
Fleming lavorava sei settimane di fila nei due mesi invernali che trascorreva in Giamaica (da gennaio e marzo di ogni anno).
Scriveva per quattro ore di lavoro giornaliere (dalle 9 alle 12 al mattino e dalle 18 alla 19 alla sera).
Scriveva almeno 2000 parole al giorno senza effettuare nessun tipo di correzione.
Infine, aggiungeva un'ulteriore settimana (la settima) necessaria a correggere gli errori vistosi e magari per riscrivere brevi passaggi.
Tutto qui!
Con questo sistema Ian Fleming, mentre svernava in Giamaica, scrisse 13 romanzi - romanzi che venivano consegnati alle stampe puntualmente per consentire l'uscita a fine marzo/inizio aprile di ogni anno.
Be’ mica male, no?
Ian Fleming è un autore che conosco bene, a parte per il mio fanatismo per lo spionaggio, anche per altri motivi: è parente di Christopher Lee che pare fosse il modello per Bond (famoso l'appunto che durante le riprese del Signore degli Anelli fece a Jackson sul fatto che un individuo a cui pianti un coltello alla schiena non può urlare di dolore perchè a seconda del punto il colpo ai polmoni gli impedisce di emettere altri suoni)!
RispondiEliminaComunque, effettivamente ne sapeva il buon Fleming!
Userei anche io stile simili, magari passando qualche mese nei Caraibi
EliminaFarei volentieri come il buon Fleming anch'io, ma lavorando dalle 9 alle 13. Se fosse necessario anche un paio di ore al pomeriggio, per carità. L'importante sarebbe la location: niente Caraibi, solo nord Europa, dove fa freddo, freddo e freddo. In fondo lo sapevi, eh?
RispondiEliminaCerto che lo sapevo, lo hai scritto in un post:-)
EliminaNon te ne scappa una ;-)
EliminaNiente di niente:-)
EliminaLui sì che aveva una buona forza di volontà, vorrei prendere esempio da lui! Ci riuscirò?
RispondiEliminaCiao Ferru :D
Basta volerlo
Eliminaciao Melinda:-*)
Per me la mattina non e' fatta per scrivere... Scrivo bene prima e dopo cena :-)
RispondiEliminaNaaaaa... io mattino e dall'alba, nel pomeriggio il mio cervello comincia a fare acqua da tutte le parti
Elimina:-)
Una vera e propria Macchina sforna-libri...
RispondiEliminaLa miseria mica scherza l'amico
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