Ieri sera ho prestato dei libri a una persona. Li ho dati in mano a un mio cugino per la precisione. Romanzi. Lui adora la Allende e Corona ( Mauro, non Fabrizio) e non so se ho centrato l’obiettivo. Boh.
Gli ho passato La strada di McCarthy, In Patagonia di Bruce Chatwin e Il mercante di libri maledetti di Marcello Simoni, tanto li ho letti tutti e tre. Be’ non lo facevo da un sacco di tempo. Quello di prestare libri, mica di leggere.
L’ultimo lo diedi a una mia amica una decina di anni fa. Una copia de Il pasto nudo, voleva sapere tutto sugli effetti delle droghe. Prima di lei era stato la volta della moglie di un mio amico: Il grande Gatsby e Il giovane Holden. Me li restituì delusa. Prima ancora della moglie del mio amico, avevo prestato una copia dl Le affinità elettive di Goethe a una mia collega di lavoro. Non rividi mai più quel libro.
Insomma sono un pochino scettico a prestarli e alcuni non li presto assolutamente: in primis un volume con tutti i racconti di Hemingway. Però ci sono anche delle persone che li prendono senza dire nulla: mio fratello e mio nipote.
Fanno finta di nulla e ogni tanto trovo qualche buco nella libreria, però me li riportano sempre.
E voi come vi comportate al riguardo?
Prestare un libro significa allungare la vita ad una persona. Chi lo riceve dovrà vivere a lungo almeno il tempo di poterlo restituire e chi lo presta dovrà vivere ugualmente tanto a lungo da poterlo ricevere indietro.
RispondiEliminaQuesta mi è venuta così stamattina appena sveglio. Forse facevo meglio a preparami un caffè all'orzo, invece.
Non ripeterò più l'errore di prestare dei libri... non mi sono mai tornati, quelli che avevo prestato. E ancora oggi ne soffro, perché (per me) il libro è anche testimonianza di un'esperienza vissuta. Ogni libro che ho letto è legato a un ricordo... e quelli che non ho più si son portati via delle briciole della mia vita.
RispondiEliminaNo... non mi piace. Piuttosto ne compro una seconda copia e la regalo (e così premio anche l'autore del libro...), mi sembra più corretto!
ahahhaa, no va benissimo:-)
RispondiEliminaPoche volte l'ho fatto e riprenderli indietro è un calvario. Sembra di chiedere l'elemosina quando si fa notare che hanno ancora un nostro libro. Ho detto basta quando ho prestato Mangiatori di Morte al mio babbo e lo ha buttato via durante il trasloco. Mi ha risposto: "Lo ricompri, era solo un libro " .
RispondiEliminaSe non fosse mio padre... :-)
Se posso non li presto. Certo che se qualcuno mi fa una richiesta esplicita non posso tirarmi indietro, ma non lo faccio volentieri, a meno che non si tratti di un volume che detesto. Ancor peggio farmeli prestare. Mai e poi mai, il libro che leggo DEVE essere MIO.
RispondiEliminaA me piace avere i libri in casa, per questo li compro e non li chiedo in prestito.
RispondiEliminaSuperati i quattro mesi si deve avere la sfacciatagine di chiederli indietro.
Buona fortuna
@ Bango: eh succede:-)
RispondiElimina@ Gian: capisco, ma io purtroppo sono generoso:-)
@ Buona fortuna anche a te anonimo, ma mettete un nome, per favore:-)
Comprare e leggere un libro è come farsi un bel tatuaggio nella mente e nell'anima: non è roba che si possa prestare ad altri.
RispondiElimina@ Zio Scriba: molto saggio il tio commento:-)
RispondiEliminaDopo averli ricevuti indietro in condizioni disastrose più di una volta, ho applicato una regola rigidissima: non presto più libri a nessuno. L'unica eccezione alla regola è una mia concittadina che non mi ha mai deluso: li riporta in ottimo stato e ringrazia sempre.
RispondiEliminaPrima prestavo miliardi di libri e fumetti. Poi qualche prestito è scomparso nel nulla siderale...e allora non presto più nulla a nessuno. :)
RispondiElimina@ Ariano, qualcuno se la cava sempre
RispondiElimina@ Angelo: nelle stelle sono duri da trovare:-)
Mi è venuto in mente un episodio. Un amico prestò la saga di Dragonlance a un altro. Entrambi giocavano di ruolo con me, e quello che stava leggendo i libri se ne portava dietro uno da leggere nei momenti morti. Una sera d'estate, mentre era intento a leggere, è piombato su di lui un bombo. D'istinto ha usato il libro per ucciderlo, sotto agli occhi del proprietario... da panico...
RispondiEliminaNon presto i libri per me i mportanti, piuttosto ne trovo un'altra copia e la regalo. Dei libri di cui mi interessa poco posso indifferentemente regalarli o prestarli.
RispondiElimina@ Bango: *O*
RispondiElimina@ angelo: sto diventando così anch'io:-)
Non ne ho neanche l'opportunità visto che non parlo dei miei libri con nessuno, dal vivo (tranne famiglia e compagna). Niente dialogo, niente scambio. :)
RispondiEliminase ho la certezza che me li riportano, li presto più che volentieri.
RispondiElimina@ Luigi: bella lì:-)
RispondiElimina@ Linea Gotica: principio sacrosanto:-)
Toh... il mio commento non è arrivato :((
RispondiEliminaComunque... io non presto libri. Ogni libro che ho letto porta con sé i ricordi di quegl'attimi, le esperienze di quel periodo (penso a La Cura del Gorilla, che lessi a Londra, e subì mille angherie a causa della stanzetta dove dormivo). Dopo aver perso dei libri prestati a persone fidatissime, ho deciso di abbandonare la pratica.
Piuttosto ne compro un'altra copia e la regalo a chi mi ha chiesto il libro in prestito!
In libreria ho letto questa frase "Un libro se lo presti si offende talmente tanto che non torna piu indietro" e per quel che mi riguarda è vero (ma anche io sono così, mi dimentico di tornarli)..........
RispondiEliminaMa adopero questa tecnica, quelli importanti in camera (e non li presto, tutto ciò che c'è in giro per casa li possono prendere tranquillamente.............
Ciao Rita
Mi è capitato di prestarne e per riaverli indietro ce n'è voluto! Non mi piace prestarli, preferisco regalarli nel caso, almeno sono certa che le mie copie resteranno per sempre al sicuro nella mia libreria!
RispondiEliminaCi sono anche le dovute eccezioni che mi restituiscono in un battibaleno i libri prestati, ma si contano sulle dita di una mano!
Dilemma atavico...
RispondiEliminaIo per principio non li presterei, sono molto geloso dei miei libri, ma se arriva un amico, fidato, che mi richiede un libro preciso... beh, non riesco a dire no. Sono troppo felice quando posso divulgare una bella storia che non penso alle conseguenze, con il risultato che troppe volte mi sono ritrovato con libri che non ho più rivisto :(
Però condividere è bello, ed è questo che mi frega :)
@ Glauco: si può fare pure così:-)
RispondiElimina@ Rita, benvenuta: bella frase:-)
@Melinda: be' si alla fine è meglio regalarli:-)
RispondiElimina@ Narratore: siamo fatti così:-)
A me non piace prestarli, lo faccio solo con poche persone fidate, delle quali sono certo che me li tratteranno benene che me li restituiranno.
RispondiEliminaNo io li presto. Che c'è di male condividere una buona lettura con altri. Ma annoto tutti i libri, prestati e a chi. Dopo un certo periodo, se non tornano, scatta quello che ogni donna sa fare meglio: rompere allo sfinimento almeno fino alla restituzione.
RispondiEliminaGuarda, in realtà mi è successo solo una volta che non mi tornasse indietro un prestito di libro, ma nonostante questo mi viene sempre da ringhiare all'idea di prestare un libro (tranne a tre o quattro persone di cui mi fido tantissimo).
RispondiEliminaPerò in generale tendo a darli, perché anche se non tornano, c'è una persona in più che legge, in giro, e questa mi pare cosa buona e giusta :)
@ Sekhemty: ti capisco:-)
RispondiElimina@ Lisa: le donne rompono?
@ Michela: sempre sia...
Ah ah!
RispondiEliminaIl mio problema è che ho poca memoria.
RispondiEliminaSe presto un libro, me ne dimentico.
E quando vado a cercarlo e non lo trovo, accade:
1) smadonno: dove cazzo l'ho messo?
2) concludo: merda, me l'hanno rubato.
3) ragiono: uhmmm... no, un ladro si sarebbe prima fregato l'iPad.
4) mi illumino: l'ho prestato a qualcuno... ma chi?
A volte, poi, mi tornano indietro, ma solo perché l'altra persona si è ricordata di farlo.
Chissà quanti altri sono precipitati in un buco nero e mai più li rivedrò.
@ luca: tutta una serie di ottime domande:-)
RispondiEliminaNon posso vivere senza i miei libri in casa. Ognuno di essi ha una storia scritta, che siano romanzi, manuali o libri di studio. Li prestavo una volta ma spesso non tornavano. Sono rimasta molto male per "un amore" di Buzzati e "tecniche di seduzione" di De Carlo. Non tanto per i libri in sé che ho poi ricomprato, ma perché ci sottolineo sopra e ci scrivo le frasi che mi colpiscono in quel momento della mia vita, con le date e tutto il resto. Insomma i miei libri parlano! Il problema sono appunto i fratelli o gli amici, chi viene e se li frega, difficile che me ne accorga subito, ne ho troppi in libreria, però poi me ne accorgo. Trovi strano che mi faccia soffrire la cosa? I miei libri sono una parte di me, come una seconda pelle.
RispondiElimina@ loveandbooks, capisco :-)
RispondiEliminaBisogna vedere a chi: come tutte le altre cose di valore e a cui si tiene in particolare devi fidarti di qualcuno prima di prestarglieli. Io poi alcune cose mie non le presto per principio
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