Non avevo mai pensato di scrivere un post su Goethe. D’altra parte quando si cerca di scrivere qualcosa su un monumento letterario si corre sempre il rischio di essere ridicoli.
E poi, ora come ora, non è che diventi matto per la sua narrativa, ma c’è stato un tempo in cui lo ero matto per la sua narrativa. Dieci, venti anni fa? Non ha importanza. Però lo ero, pazzo a quei tempi.
Ora, questo dettaglio da solo non dovrebbe bastare a farmi postare una curiosità, ma è successo che scrivendo un racconto ucronico ho affibbiato il suo nome a uno dei “protagonisti della storia” e così mi è stato spontaneo andare a rivedere le sue cose.
Scopro queste note biografiche:
Pochi scrittori ebbero un’infanzia così felice e fortunata
Note che ricordano tanto le mie:
Ha passato una giovinezza felice, giocando ai soldatini e ai cowboy e leggendo fumetti e romanzi d’avventura.
Tuttavia la vera curiosità è legata al romanzo epistolare “I dolori del giovane Werther” forse uno dei primi best seller della storia. Di certo il primo romanzo a varcare i confini del territorio tedesco: si racconta in fatti che già prima del settecento circolavano quindici traduzioni francesi, dodici inglesi e tre italiane. Un successo epocale dunque, ma un libro che scatenò parecchie critiche e richieste di censura.
Si racconta, tanto per fare un esempio, che il vescovo di Milano mobilitò il clero della sua diocesi per acquistare e togliere dal mercato tutte le copie della prima traduzione italiana.
Insomma non si scherzava.
Che tempi bui, per fortuna oggi siamo liberi di scrivere tutto quello che vogliamo.
O no?
Ps. Vi aggiungo questo video di Sting: non so se me lo sono sognato, ma qualcuno mi ha detto che il testo della versione italiana è ispirata a quel romanzo.
Ne sapete qualcosa?
Goethe è uno scrittore amabile. A Roma c'è una casa dove è stato nel suo breve soggiorno di qualche anno, in cui traspare, ti assicuro, tutta la sua tristezza. Basta guardare le pagine illustrate del Faust per capire che era un'anima tormentata e non trovava pace. La pace l'ha trovata a Roma, in quella casa di via del Corso, dove ha cominciato ad avvicinarsi al disegno e alla pittura. Sognava di essere sepolto a Roma, in Italia, dove poteva respirare la tranquillità che gli era negata nella sua tanto amata ed odiata Germania. Ma, casi della vita, a morire a Roma non fu lui, ma suo figlio August.
RispondiEliminaI dolori del giovane Werther è una canzone d'amore e di dolore, talmente profonda da entrare dentro l'animo di moltissimi ragazzi e spingerli al suicidio. Da lì la censura. Ma la disperazione non ha nome e la debolezza umana non ha prezzo.
Ciao ;)
Condivido pienamente il commento di Love and Books.
RispondiEliminaottimo post, as usual!
RispondiEliminaGrazie Love and books
RispondiElimina@ Grazie anche a te anonimo, ma aggiungete un nome per cortesia:-9
RispondiElimina@ Liber@discrivere: contento che ti sia piaciuto:-)
E dire che non ho letto ancora niente di Goethe... devo assolutamente cominciare :-)
RispondiEliminaE.
coraggio Emanuele:-)
RispondiEliminaRaffinato scrittore del quale, oltre ai dolori del giovane werter, vorrei sottolineare la teoria dei colori, libro in cui emerge il genio e la modernità dell'autore.
RispondiElimina@ Roscio: non lo conosco il libro sui colori, grazie per la segnalazione:-)
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