martedì 15 febbraio 2011

Un libro bruciato in un pomeriggio

Ricordate quale sia stato il libro che più vi ha appassionato: un libro, cioè,  che una volta  aperto lo avete richiuso soltanto una volta finito, senza interruzioni e senza leggerlo in concomitanza con altri?

Adesso, mi rendo conto che una simile domanda, può sembrare sciocca e ambigua, ma sono sicuro che se ripensate un attimino alle vostre letture quasi sicuramente avrete una folgorazione e davanti a vostri occhi ricomparirà la copertina di qual libro intenso e particolare.

Attenzione non vi sto chiedendo il libro più bello che avete letto. Come non voglio fare distinzioni tra libri brevi o corposi. Per esempio io ho impiegato lo stesso tempo - quasi un  mese -  a leggere sia “Viaggio al termine della notte” – lo considero uno tra i  miei libri preferiti -  sia “Il gabbiano Jonathan Livingston” – lo ritengo invece uno dei peggiori.

Però ricordo bene romanzi “bruciati” in pochissimo tempo.
Potrei citare “Il grande Gabtsy” letto in tre o quattro viaggi sulla tratta ferroviaria Lecco Milano. Lo stesso discorso vale per “Io sono leggenda”. Ma suppongo che la palma della vittoria debba essere assegnata a  Chiedi alla polvere di John Fante.

Lo presi in libreria a Milano un giorno di primavera. Faceva caldo e andai al parco dietro il Museo di scienze naturali. Sedetti sopra una panchina e nell’arco di quel pomeriggio lo terminai.
Non ricordo se il risultato fu dovuto a una forma d’immedesimazione del protagonista della storia e al fatto che anch’io in quel periodo, oltre a essere innamorato,  mi credevo un genio della letteratura incompreso. Fatto sta che bramai quelle pagine come un disperato e un poche ore giunsi alla fine.

Ora, la rilettura del romanzo, in seguito, non mi ha più trasmesso tali emozioni, ma quel pomeriggio primaverile rimane davanti ai miei occhi come una fotografia e sono sicuro che pure voi ne avete uno.

24 commenti:

  1. Un pò off topic, ma la visione di quella immagine è per me come la visione di un mattatoio per un maiale...orrenda!

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  2. La prima volta lessi "Il signore degli Anelli" in una settimana. Poi ho divorato "Parola di Giobbe" in un'oretta scarsa... e son quasi morto per asfissia da risate.
    "Fondazione e Terra" l'ho invece finito in un paio di giorni.

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  3. @ PalleQuadre: a volte le immagini attragono molto più del significato che devono dare:-)

    @ Gloutchov: credevo di aver postato delle banlità, invec evedo che funziona:-)

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  4. Sì, e anche di recente. Appena l’anno scorso ho letto Skellig (di David Almond) nel giro di una sera, magari spegnendo la luce a un orario indecoroso… ma proprio non riuscivo a metterlo giù. Non ricordo l’ultima volta che mi è capitato, ma non succede molto spesso. Il più delle volte chiudo il libro a malincuore e non vedo l’ora di riprenderlo l’indomani, ma (complice anche il fatto che Skellig conta solo 151 pagine) questo l’ho proprio bevuto d’un fiato.

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  5. @ Giuda: bene mi segno il titolo da te indicato:-)

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  6. "L'isola del Tesoro" di Stevenson. L'avevo cominciato una sera, una decina di anni fa e...mi sono talmente "azzeccato" che l'ho finito quella notte stessa.

    Ho letto in un pomeriggio anche "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban", e "HP e il principe mezzosangue" (i migliori della saga, secondo me). Anche "L'Anno dei Dodici Inverni", di Avoledo, e il primo "Prometeo e la guerra" di Alex son riuscito a leggerli nel giro di un giorno.

    Dei "mattonazzi" classici, da cccciovane, mi son scolato in meno di una settimana roba come Guerra e Pace, Delitto e Castigo, e l'intramontabile Signore degli Anelli.

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  7. @ Angelo: ostrega il mio aveva 200 pagine ed erano cartelle classiche, alcune delle opere che citi sono mostruose, penso alle 1600 pagine o giù di lì di pagine di Guerra e pace. :D

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  8. Guerra e Pace sono riuscito a terminarlo in tempi "brevi" perchè stavo a casa e non andavo a scuola causa rottura caviglia. Avevo quindi un bel po' di tempo a disposizione. Tolkien e Dostoevskij invece facevo le maratone serali. Dopo cena, fino all'1 - le 2 di notte, a leggere, tanto mi piacevano.

    Ma parliamo comunque di una decina - e più - di anni fa. Altri tempi. Adesso, per mattonazzi del genere, ci impiego tranquillamente 2-3 settimane (e ne leggo uno all'anno e basta). Penso a Imajica di Barker, che ho letto l'anno scorso. O a It, che ho appena cominciato (e che so che mi terrà impegnato orientativamente questo tempo).

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  9. @ Angelo: porca miseria It mi scappa, ne avevo parlato anche in un post:
    http://ferrucciogianola.blogspot.com/2010/07/allinseguimento-di-un-libro-che-non.html

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  10. Io sto messo così: sul comodino ho il libro ufficiale, che non ha lunghezza stabilita; durante la giornata vado con cose brevi o, adesso che ho l'ereader, con ebook (non riesco a tenere l'apparecchio in mano a letto). Quindi i miei tempi di lettura non sono cronometrabili. Ma se mi è capitato qualcosa di veramente meritevole (vedi i mattonazzi di King) non ho badato a sonno e anch'io ho fatto le ore piccole. Un libro che ho letto in pochissimi giorni è stato "Il nome della rosa", ma ero fuori gioco per un complesso di cose e ho passato 3-4 mattinate nel giardino di una Focoltà romana a sentire l'odore dell'erba primaverile e a leggere Eco.
    Temistocle

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  11. @ Tim: complimenti, mi è piaciuto molto "il nome della rosa" ma sicuramente la lettura mi ha portato via parecchio tempo:-)

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  12. Ho letto in un giorno Il cane di terracotta di Andrea Camilleri, La leggenda del santo bevitore di J. Roth, Le inchieste del commissario Collura di Andrea Camilleri, Io sono leggenda di Richard Matheson e Sunset limted di Cormac McCarthy.

    Sono tutti libri piccoli, che in un pomeriggio si leggono. Quello che mi ha preso di più è stato l'ultimo.

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  13. @ Daniele: ma io lo so che in questo periodo stai in fissa per McCarthy:D

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  14. ahah, si vede così tanto? :D

    ps: me ne mancano solo due da prendere, ma uno deve ancora uscire :P

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  15. Più che vedere, si legge:-D
    Off-topic Hai visto i gironi di RR?

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  16. A volte capita di trovare libri che sembrano fatti apposta per farsi divorare.
    Ad esempio le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin.

    Devo dire però che quando penso ad un libro che mi ha letteralmente catturato, il primo che mi viene alla mente è senza dubbio "l'ultimo teorema di Fermat" di Simon Singh, che pur non essendo un romanzo ma un saggio, è davvero avvincente e mi ha incollato alle pagine attraverso il resoconto dei fatti che hanno portato alla soluzione di questo famoso enigma matematico.
    Consigliato!

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  17. A parte i libri di Osho che si leggono tutti d'un fiato solo un romanzo è riuscito ad "intrappolarmi" per bene:

    "Disperatamente (e in ritardo cane)" di Sergio Caputo.
    Un autentito capolavoro.

    p.s. dimenticavo "l'eleganza del riccio"
    Ciao

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  18. @ Sekhemty: interessante, io divoro i saggi sui Nativi Americani e sui serpenti velenosi:-)

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  19. @ Sekhemty: le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin le divoro anche io :)

    @Ferruccio: sì, visti ;)

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  20. Eh eh, peccato che il Vecchio Bastardo (il nomignolo affettuoso con cui viene appellato il buon Martin) abbia il vizio di lasciare i lettori "affamati" con lunghe attesa tra un romanzo e l'altro.

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  21. L'ultimo, un annetto fa: un libro piccolo piccolo, l'ho sbranato nel tempo di una pausa-pranzo e un viaggio in metro fino a casa.
    "Pugni", di Pietro Grossi. Fantastico.

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  22. l'ombra dello scorpione, il primo romanzo di steven king. Incredibilmente bello.
    Finito in 3 giorni e 3 notti.

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